L’ipotesi era già nell’aria da diversi giorni, anche alla luce delle recenti dichiarazioni del sindaco di Andora Mauro Demichelis ed ora si è verificata: il primo cittadino di Andora ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Savona per denunciare i gravi disservizi di Rivieracqua, gestore unico dell’Ambito idrico imperiese e andorese.
Emessa un’ordinanza per limitare l’uso dell’acqua a soli scopi igienico sanitari
E’ da sette giorni che località Rollo ad Andora è senz’acqua. Come ha spiegato il Comune, a seguito della prolungata mancanza di fornitura di acqua dolce dal Roja da parte del gestore Rivieracqua, i valori dei cloruri dell’acqua immessa su tutta la rete sono notevolmente aumentati.
Il sindaco Mauro Demichelis, in costante contatto con l’Asl 2, visionati i risultati dei prelievi effettuati nei giorni scorsi, ha firmato un’ordinanza di limitazione del consumo dell’acqua ai soli fini igienico sanitari. E questa, è proprio il caso di dirlo, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Il primo cittadino di Andora, dopo l’ennesima ordinanza in questo senso ha infatti depositato un esposto alla Procura della Repubblica di Savona, contenente una corposa e dettagliata relazione sulle modalità con cui è stata gestita la crisi idrica di Andora fin dal 2022 e in cui si chiede di verificare per quali motivi Rivieracqua non attui quelle azioni che determinerebbero le condizioni atte a scongiurare la risalita del cuneo salino e contrastare la mancanza d’acqua, azioni tecniche già ampiamente esposte nelle riunioni realizzare con ATO e Gestore.
L’ultimo documento, inserito nel corposo fascicolo preparato dai funzionari comunali, è una nota trasmessa oggi al Comune da Rivieracqua. La lettera, in pratica, ufficializza al Comune e all’ATO Imperiese che l’acquedotto del Roja non è in grado di garantire ad Andora i volumi di acqua necessari ad abbassare i cloruri. Non solo, Rivieracqua ammette di non poter neanche fornire di acqua potabile i serbatoi che il Comune ha chiesto da tempo di posizionare sul territorio, perché non riuscirebbe a provvedere al ricambio e alla disinfezione ogni 12 ore. Nel documento Rivieracqua individua nel funzionamento a pieno regime del dissalatore, l’unica fonte di acqua dolce di Andora.
Gli ATO sono stati costituiti per una gestione unitaria del servizio e della risorsa idrica e il gestore ha il compito di distribuire l’acqua in tutti i comuni nel modo più uniforme ed equo possibile. Il corposo fascicolo, corredato da atti, relazioni, lettere al gestore e documenti ripercorre le varie fasi: dai primi mesi del 2022, (quando il Comune aveva cominciato a chiedere a Rivieracqua provvedimenti concreti per contrastare gli effetti della persistente siccità che colpiva da mesi Andora), passando per la diffida e messa in mora del gestore di fine 2022, la richiesta di dimissioni del Cda di Rivieracqua, fino alla cronaca di nostri giorni, fatta di ripetuti disservizi, interruzioni della fornitura e il mancato apporto giornaliero dei 3000/4000mc di acqua dal Roja, promessi con documenti e relazioni ufficiali.
Rivieracqua non fornisce acqua del Roja e il cuneo salino è risalito
Proprio la mancata attuazione delle suddette manovre tecniche, ha avuto come conseguenza diretta la risalita del cuneo salino, dei valori dei cloruri e la firma dell’ordinanza in cui Demichelis, come da nota ASL2, ingiunge ai cittadini di utilizzare l’acqua di Andora ai soli fini igienico sanitari. L’Arpal ha certificato l’assenza di batteri e agenti contaminanti.
Dice il sindaco Mauro Demichelis: “La nostra acqua non è contaminata da sostanze tossiche. Lo dicono gli esami ASL2. L’esposto è un atto necessario, condiviso con tutta l’Amministrazione. Una conseguenza annunciata, che deriva dalla scelta del gestore di negare a questo Comune l’acqua utile a dare un contributo fondamentale alla riduzione dei cloruri, insieme all’acqua dolce prodotta dal dissalatore e dai pozzi dell’entroterra che forniscono acqua dolce anche nei periodi di maggiore crisi.
Ho fiducia che sarà fatta chiarezza, da chi ne ha l’autorità, anche sull’uso di risorse di acqua dolce che il territorio ha e che devono essere messe al servizio esclusivo di Andora. Questa Amministrazione, che ha informato anche la Minoranza delle scelte intraprese, ha fatto tutto ciò che era possibile fare per permettere al gestore di fornire la migliore acqua possibile al nostro territorio.
Il dissalatore è attualmente l’unica fonte di acqua dolce di Andora: una soluzione finanziata dal Comune che, nei fatti, è stato costretto a sostituirsi al gestore per produrre acqua dolce per i cittadini. Rivieracqua saprà certamente fare chiarezza e giustificare le sue scelte. Resta il fatto, che solo oggi e dico oggi, il gestore che controlla anche la distribuzione dell’acqua in tutta la provincia di Imperia, ha palesato la necessità che i comuni imperiesi emettano una ordinanza di limitazione all’uso dell’acqua: fino a ora ha negato ad Andora una risorsa che altri hanno utilizzato liberamente anche per usi non essenziali. E solo ora il gestore scrive per dire che non ha acqua per Andora?
Da sette giorni, nell’indifferenza del gestore, gli abitanti di Rollo, la località di Andora che, da sempre, riceve acqua dal Roja, sono senza acqua. Verifichiamo che il piano d’emergenza a contrasto del cuneo salino di Rivieracqua è, da tempo, un piano di resa all’acqua salata, visto che prevede la distribuzione di bottiglie da mesi stoccate in magazzini e cisterne sul territorio che, scopriamo oggi, saranno riempite con acqua non potabile.
E’ logico comprare acqua buona e poi non saperla conservare? Evito di elencare i numerosi disservizi che hanno tolto l’acqua agli andoresi, senza alcun preavviso, nelle ultime settimane. Oggi Rivieracqua ha praticamente scritto di non poter ottemperare ad un servizio essenziale neanche con servizi sostitutivi. Se il gestore si arrende non lo faremo noi. Siamo pronti ad ulteriori passi”.