Dopo le azioni messe in atto dal sindaco di Andora Mauro Demichelis, che ha prima presentato un esposto contro Rivieracqua alla Procura della Repubblica di Savona e ha poi chiesto all’Ato idrico imperiese di sciogliere il contratto con lo stesso gestore unico, Rivieracqua passa al contrattacco e punta il dito contro il dissalatore fatto installare dal Comune di Andora.
Rivieracqua interviene dopo la denuncia del sindaco di Andora e la richiesta di scioglimento del contratto
In una nota inviata da Rivieracqua, la società ha voluto puntualizzare alcuni aspetti strettamente di carattere tecnico di azioni poste in essere sul territorio di Andora che, a suo dire, “si stanno rivelando estremamente onerose oltre che prive di efficacia se non addirittura dannose per la rete di distribuzione”.
Scrive Rivieracqua: “In particolare, l’installazione del dissalatore è stata effettuata unilateralmente dal Comune con criteri di urgenza per tentare di risolvere un problema che da oltre 30 anni si manifesta nella valle Merula dove, all’importante sviluppo urbanistico, non è seguita una programmazione degli interventi sul ramo idrico e fognario. L’acqua salata non è una novità di oggi, così come la totale assenza di impianti di trattamento reflui che hanno addirittura portato Andora ad una condanna europea ben prima del subentro di Rivieracqua nella gestione degli impianti idrici.
Rivieracqua, viceversa, con l’indispensabile coordinamento ed assistenza soprattutto della struttura Commissariale, della Regione Liguria e del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che hanno svolto un ruolo fondamentale nella gestione ed applicazione dei fondi regionali e del PNRR, sta attuando nel pieno rispetto del cronoprogramma quegli importanti e definitivi interventi strutturali che da sempre sono mancati ad Andora (e non solo) e che permetteranno a breve di risolvere definitivamente le annose problematiche.
Tali azioni coordinate renderanno realizzabile il sensibile miglioramento della rete tanto quanto un’azione isolata e scoordinata dell’attivazione del dissalatore ha comportato un’evidente difficoltà di approvvigionare i serbatoi di Rollo e del De Maria, con conseguente disservizi alle utenze del territorio con aggravio di spesa di energia elettrica in capo a Rivieracqua per circa 3,5 mila euro al giorno.
Questo aspetto sarà di specifica valutazione da parti di Enti cui la relativa documentazione sarà trasmessa per le valutazioni del caso.
Purtroppo allo stato attuale il dissalatore del Comune non è in grado di trasferire e trattare i volumi di acqua necessari ad alimentare i due serbatoi. Va detto tra l’altro che, nonostante le ulteriori modifiche che il Comune sta cercando di attuare per tentare di aumentare la capacità produttiva, il dissalatore non potrà essere messo a regime in quanto non sono rispettate le prescrizioni della autorizzazione provvisoria, valida solo per 90gg, perché la salinità dei pozzi è salita a valori talmente alti che si rischierebbe di creare un danno ambientale irreparabile.
L’impianto inoltre sta creando non pochi problemi alla rete gestita da Rivieracqua, che si riserva di valutare le opportune azioni a propria tutela, in quanto le continue prove per tentare di fare funzionare il dissalatore e l’acqua di scarto trasferita nella rete fognaria sollecitano le tubazioni già trasferite a Rivieracqua in condizioni precarie con conseguenti ulteriori disagi alla popolazione.
In dettaglio per la valutazione dell’efficacia dell’impianto è utile considerare che, a fronte dell’esigenza di circa 12.000 mc/giorno, l’impianto è in grado di trattare soltanto un volume d’acqua di 1.000 mc/giorno che, mescolandosi con quella salata in un rapporto di certo non favorevole non permette di riportare i parametri entro limiti accettabili.
Inoltre valutando l’intervento dal punto di vista finanziario si riscontra come oltre al costo per l’affitto dell’impianto per circa 5.000 euro al giorno di affitto incidono anche 2.500 euro al giorno di corrente elettrica per trattare meno di 1000 mc/giorno di acqua, il che porta ad avere un costo per un metro cubo di acqua dolce ad oltre 7,5 euro ben al disopra del costo di mercato.
In ogni caso e come sempre con tutte le proprie risorse tecniche e finanziarie Rivieracqua continuerà a prodigarsi per cercare di mitigare il più possibile il disagio al territorio, potenziando per quanto possibile i trasferimenti di acqua dal Roja, installando cisterne di acqua dolce in vari punti della città, distribuendo le bottiglie di acqua dolce alle utenze sensibili, ottimizzando i sistemi impiantistici per favorire i prelievi e la distribuzione della miglior acqua disponibile”.