Il progetto della pista ciclabile di Imperia “fu inserito nel ‘Bando periferie’ grazie a studi di livello sofisticato e grazie ad una interpretazione innovativa del Governo del territorio che piacque molto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che gestiva i finanziamenti”. Così, sui social, l’ex dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune di Imperia Alessandro Croce, intervenendo in una discussione aperta dalla consigliera del Partito Democratico Deborah Bellotti sulla “paternità” della pista ciclabile. Una versione, quella di Croce, che smentisce quella del Sindaco Claudio Scajola secondo cui al suo arrivo in Comune, dopo l’amministrazione Capacci, il progetto della pista ciclabile, finanziato dal Governo con 18 milioni di euro, era una “riga su un foglio di carta”. Una versione, quella dell’ex Ministro, ribadita in più occasioni.
Imperia: pista ciclabile, scontro di opinioni sui social
Ad aprire la discussione, come detto, la consigliera del Pd Deborah Bellotti.
“Dopo aver percorso questo nuovo tratto di ciclabile […] voglio ringraziare di cuore tutti coloro che hanno reso possibile quest’opera importantissima, una svolta per l’anima della città sia per chi ci vive che per chi la visita.
Esistono regole non scritte per cui chi taglia il nastro dovrebbe avere l’eleganza e correttezza istituzionale di riconoscere che l’opera che sta inaugurando è il frutto del duro lavoro e impegno di tutti coloro che lo hanno preceduto. Nello specifico, la ciclabile di Imperia è l’idea geniale di alcuni di inserirla nel Bando Periferie Urbane e l’impegno e il lavoro incessante di altri che hanno contribuito a rendere la ciclabile che vediamo oggi un progetto rivoluzionario per la città. Nonostante siano i ‘vincitori’ a riscrivere la storia (‘Era solo una linea rossa’, ‘Tanto il bando l’avrebbe vinto qualsiasi progetto’), e sebbene quegli stessi vincitori abbiano tentato in più maniere di snaturarne il senso e peggiorarla in vari punti […] si sa chi sono i veri artefici di questo progetto ed a loro va tutta la mia riconoscenza”.
Un post che ha attirato l’attenzione di Alessandro Croce, all’epoca del Bando Periferie dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune di Imperia (sino al marzo 2021, quando si è trasferito presso la Regione Liguria). Croce precisa che: “Il progetto era completo e verificato ‘con apprezzamento‘ da una società certificata in Europa (Conteco Check), individuata con procedura di gara aperta, nonché validato ai sensi di Legge. Una montagna di carta che superò tutte le valutazioni necessarie per essere ammesso a finanziamento (e non fu così scontato, anzi). Nacque all’interno dell’ufficio tecnico comunale perché non c’erano soldi per affidare un incarico esterno. Fu inserito nel Bando periferie grazie a studi di livello sofisticato e grazie ad una interpretazione innovativa del Governo del territorio che piacque molto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che gestiva i finanziamenti. Bravi tutti!”.
Dopo la riposta della Bellotti: “Alessandro Croce grazie. Spero che sia chiaro una volta per tutte, altro che ‘linea rossa‘”, interviene l’ex assessore della Giunta Capacci e ex consigliere comunale Guido Abbo.
“Mi piace ricordare che il nostro progetto – scrive Abbo – era arrivato al 43° posto su 110 comuni, e che quasi tutti i 42 comuni davanti a noi avevano già presentato elaborato di livello almeno definitivo, che dava loro 25 punti su 100 nella valutazione. Fra i comuni senza questo bonus extra siamo arrivati nei primi posti in Italia, segno ulteriore che la nostra idea progettuale (che allora sembrava una follia) di usare la ciclabile come cucitura delle periferie ha fatto centro, e che il progetto preliminare originario, costruito in pochi mesi nell’estate 2016, era un capolavoro!”.
“Nella prima tranche – aggiunge ancora Croce – ci confrontammo con il progetto delle vele di Scampia ed il Corviale di Roma, due progetti che godevano il favore di studi di anni e anni, di una campagna di stampa, libri e studi di livelli elevatissimi. Noi partimmo quando potemmo e lavorammo anche di notte. Inventai una teoria delle periferie perché fosse ammesso al finanziamento (era interno al tessuto della città, occorreva una genialata per farlo finanziare) che costituì il nucleo della mia tesi di Master in Governo del Territorio su Imperia. Fu un bel momento, non lo dimenticherò mai. Un’avventura professionale, accademica ed umana pazzesca”.
Nella discussione interviene anche l’ex consigliere comunale dell’amministrazione Capacci Fulvio Balestra, alle ultime comunali candidato a sostegno di Claudio Scajola. Balestra critica duramente l’amministrazione di cui lui stesso ha fatto parte.
“L’amministrazione precedente, che ricordo non era propriamente di sinistra, ma era un miscuglio strano, ha si ottenuto la fattibilità della ciclabile, poi correttamente l’attuale amministrazione che per il secondo mandato governa Imperia, ha fatto le dovute modifiche dove riteneva giusto, possano o no piacere ma è questa amministrazione che ha vinto per libera scelta degli imperiesi e sta a loro governare modificare e attiare i progetti vecchi e nuovi !! Ps a me la ciclabile piace modifiche comprese!!!!!”.
L’ultima risposta arriva dall’ex dirigente Croce: “Fulvio Balestra io penso che un intervento di questa portata sia della città, non tanto delle amministrazioni che l’hanno generata. Come tale deve essere pensata come un unicum privo di contrapposizioni. Dovrebbe costituire un patrimonio di riflessione comune, tecnica e politica. Un work in progress privo di polemica ! La ciclopedonale di Imperia non è solo un progetto ma un’operazione urbanistica virtuosa, un innesco di energie positive. Meno che mai un campo di rivendicazioni di primogeniture”.