Il tempo da parte del sindaco Claudio Scajola per esprimere le condoglianze alla consigliera Simona Gazzano per la scomparsa della madre, Teresa Latella, già impiegata comunale, che subito il dibattito in aula si è subito acceso.
Bocciata la mozione di Sardi per anticipare la discussione sulle minacce del sindaco a Bergaminelli
Le scintille sono scoppiate fra il Presidente del consiglio Simone Vassallo e il consigliere di opposizione Lucio Sardi di Alleanza Verdi Sinistra. Sardi ha chiesto una mozione d’ordine per invitare l’Amministrazione ad anticipare la convocazione della seduta relativa all’indagine che coinvolge il sindaco Claudio Scajola, per le minacce all’ex comandante della Polizia locale imperiese.
Secca la replica di Vassallo: “Per me la mozione d’ordine è respinta. In Conferenza capigruppo quando ho proposto le date di convocazione del Consiglio nessuno ha opposto nulla in merito. Lei Sardi ha chiesto solo lo spostamento della pratica del porto turistico al 7 di agosto.
Voi avete scelto di scrivere al Prefetto invece di discutere in Conferenza capigruppo e il Prefetto può anche sostituirsi al Presidente del consiglio. Tutto con la scusa che non mi avete trovato, cercandomi di venerdì, quando poi il sabato e la domenica gli uffici comunali sono chiusi.
Quindi voi avete volutamente percorso una strada diversa da quella che si è sempre percorsa. Inoltre essendoci un’indagine in corso non credo sia opportuna questa sala per fare questa discussione”.
Sardi replica: “Prendo atto del suo intervento che non è da Presidente, ma politico e si è lasciato andare a considerazioni politiche. C’è la legge da rispettare. Lo prevede articolo 39 del Tuel. Chiediamo rispetto di questa data”.
La mozione d’ordine di Sardi è stata quindi posta in votazione e bocciata con 7 favorevoli, 18 contrari, fra cui anche la consigliera d’opposizione Laura Amoretti e 3 astenuti.
“Abbiamo fatto presente – afferma Lucio Sardi ai microfoni del nostro giornale – non avendo ricevuto dalla presidenza del consiglio comunale nessuna formale comunicazione , del fatto che non è stato fatto alcun intervento per rispettare un termine di legge.
Quando c’è una convocazione richiesta da 1/5 dei consiglieri comunali, la seduta deve tenersi entro venti giorni dalla richiesta, questo termine scade il 31 di luglio. Abbiamo fatto presente che la convocazione è avuta oltre questo termine, il Presidente del Consiglio non ha ritenuto di rispondere accampando scuse.
Abbiamo inoltrato una Pec al Prefetto. Ci auguriamo che almeno il suo intervento consenta il rispetto di un regolamento del consiglio comunale.
Evidente non c’è volontà al dialogo. C’è una maggioranza che non vuole confrontarsi con una opposizione a cui non è abituata.
Abbiamo l’interesse della città e lo facciamo anche superando questi tentativi di impedire la discussione pubblica”.
Spiega il Presidente del Consiglio comunale Simone Vassallo ai microfoni di Imperiapost: “Ho la coscienza assolutamente a posto con me stesso e con il Consiglio comunale. Abbiamo fatto una Capigruppo giovedì 20 a fine mattinata dove a tutti i capigruppo della minoranza che erano presenti, Sardi e Bracco, ho presentato la proposta di fare Consiglio Comunale il 25 di luglio e il 7 di agosto con un ordine del giorno fatto in bozza, modificabile o discutibile proprio all’interno della Conferenza dei capigruppo, che è l’organo preposto per decidere e calendarizzare i Consigli comunali.
Non è stata fatta nessuna proposta diversa da quella che avevo fatto io , quindi nulla osta da parte di tutti i capigruppi presenti. C’è stato poi un appello del consigliere Sardi riguardante la modifica ad un ordine del giorno che nulla a che vedere con la vicenda per la quale una parte della minoranza ha deciso di appellarsi al Prefetto.
Mi hanno mandato una pec il venerdì mattina a fine mattinata al giorno successivo al capigruppo, c’è stato il sabato e la domenica e il lunedì mattina ho appreso la pec dandomi da fare con gli uffici per studiare chiaramente il caso e la richiesta nonostante con i capigruppo avevamo definito l’ordine del giorno e c’era la volontà del sindaco, dell’amministrazione e di tutti i capigruppo di maggioranza di calendarizzare quel punto richiesto dalla minoranza proprio per il 7 di agosto.
La coscienza è a posto, credo che quella mattina di lunedì il tempo che io prendessi la pratica in mano una parte della minoranza avesse già fatto richiesta al Prefetto di sostituirsi ai miei poteri di Presidente del Consiglio e la richiesta di indire lui, il Prefetto, al posto mio il Consiglio Comunale.
Non ho voluto portare bagarre in Consiglio comunale ma ho voluto spiegare a tutti i consiglieri comunali che meritavano di sapere cosa era successo ai capigruppo e quali erano le decisioni prese all’unanimità. Un attacco strumentale, che credo che sia di basso livello di quello che deve rappresentare la politica, i consiglieri comunali e gli elettori che li hanno votati”.