La discussione sull’esame delle osservazioni in merito all’attivazione della Conferenza dei servizi per il progetto di completamento del Porto turistico ha riacceso vecchi rancori fra maggioranza e opposizione, soprattutto in riferimento a quanto accaduto all’epoca dell’inchiesta della magistratura sullo stesso scalo turistico.
Prosegue l’iter del progetto per il completamento del bacino turistico
Spiega il vicesindaco e assessore Giuseppe Fossati: “L’esame di questa pratica è una tappa importante di avvicinamento verso la chiusura del processo di completamento del porto turistico. Oggi esaminiamo le controdeduzioni della variante al completamento approvata il 20 marzo dal Consiglio comunale, che ha dichiarato di interesse pubblico il progetto”.
La prima osservazione è del Consorzio degli operatori del porto, che chiede di essere considerato come soggetto portatore di interesse. Respinta. Accettate le osservazioni della Go Imperia su limitazioni degli spazi residenziali. Respinta l’osservazione del Copi (Consorzio cantieristica) che chiedeva lo stralcio dei volumi dell’area cantieristica dal progetto in quanto Fossati evidenzia che “la concessione del Copi è già scaduta, in quanto non può godere delle proroghe di legge”. Accettata però l’osservazione del Copi nella parte in cui si chiede di prevedere nel piano urbanistico un’area per piccola cantieristica per un massimo di 20 mila metri cubi.
Lucio Sardi presenta un emendamento e spiega: “Nella precedente deliberazione di marzo era stata cancellata completamente la cantieristica e viene riconosciuta solo su tipologie poco edificanti anche dal punto di vista della creazione di posti di lavoro.
Si fa un passo indietro accogliendo parte dell’osservazione del Copi, ma per tutte le costruzioni non abitative si prevede una marginalità del 20% e questa modifica non passerebbe più in Consiglio comunale. Tutto il cemento che c’era si ripropone. Chiediamo una marginalità più ridotta, che sia del 5% per gli interventi non abitativi e del 2% per gli abitativi”.
Interviene Ivan Bracco, che dice: “Sia chiaro a tutti che il nostro Gruppo è favorevole a che il porto sia ultimato nel più breve tempo possibile. Il progetto di variante approvato ci trova completamente contrari.
Si crea una colata di cemento senza nessuna logica. Le residenze nei porti turistici sono in difficoltà e non hanno mercato, mentre si sviluppa la cantieristica, che qui viene diminuita se non azzerata. Le cause dei titolari di posti barca sono ancora in corso e quindi la vendita di posti barca se ci sarà, avverrà fra parecchi anni.
In base ai vostri dati gli operatori della cantieristica sono abusivi, senza concessione dal 2022. Chiediamo di sapere con certezza se il Copi è abusivo dal 2022, perché se così fosse l’Amministrazione deve sgomberare quelle aree.
A noi non risulta che il Copi sia privo di concessione, ma se è veramente così vi chiedo perché sia ancora lì dopo un anno. Se non è così si rischiano nuovi ricorsi e ne verremo fuori fra dieci anni. Serve più attenzione per persone che hanno investito e danno lavoro a 50-60 persone.
Aggiunge Laura Amoretti: “Ritengo che il completamento del porto sia la priorità per lo sviluppo economico della nostra città e per le ricadute positive sul futuro. Al di là delle perplessità sul progetto di completamento, dovrebbe essere accolta l’istanza di essere riconosciuto come portatore di interesse da parte del Consorzio degli operatori del porto. La tolleranza del 10 % sul residenziale e del 20% sul resto pesa abbastanza sul progetto in quanto troppo ampia. Per quanto riguarda la cantieristica, la nostra perplessità è sui volumi, che vengono sensibilmente resi inferiori”.
Sottolinea Enrico Lauretti: “Sono perplesso e non condivido la parte immobiliare, anche perché le case sono una cosa in cui uno investe per lasciarle ai figli e non per averle solo in concessione per un tempo limitato. Poi mi chiedo perché andare a colpire attività produttive come quelle della cantieristica. Invito a fare attenzione”.
Ancora Sardi: “Il porto deve essere completato, perché lasciato a metà con lavori malfatti ed eseguiti in modo predatorio. Il progetto di completamento dovrebbe superare questi limiti e invece riduciamo la cantieristica che è l’unica realtà che in un porto offre posti di lavoro.
Si prevede una quantità di costruzioni residenziali abnorme e insensata. Poi non mi sembra una buona collocazione per un albergo a 5 stelle quella dentro a un porto pieno di barche”.
Ida Acquarone attacca l’opposizione e dice: “Se allora non ci fosse stato qualche consigliere della sinistra che con arroganza unica, grazie a qualche altro della sinistra, non avesse distrutto quel capannone oggi ci sarebbe uno spazio molto utile per la cantieristica e invece è stata fatta una vergogna per la città.
Se non ci fosse stato tutto il resto, il porto sarebbe stato finito. Se il porto non si è fatto dobbiamo solo ringraziare la sinistra”.
Sulla stessa scia della Acquarone anche il consigliere Andrea Landolfi, che incalza: “Per una difformità di 15 centimetri nel capannone, invece di guardare avanti, si preferì sputtanare la città. Per fortuna tutti sono stati assolti da un’inchiesta forse sfuggita di mano o forse volutamente calcata fin dall’inizio”.
Poi Landolfi attacca direttamente Bracco, che, come ispettore della Polizia postale condusse l’inchiesta sul porto turistico: “Lei in Commissione dice sempre “voglio”, porti rispetto, si dice “vorrei”. Le usa toni da inquisitore, da interrogatorio tipo film americano. Ancora una volta si è dimostrato uno sceriffo. Per correttezza politica io fossi stato in lei consigliere Bracco sarei uscito dall’aula e le consiglio di farlo anche in futuro quando si parlerà del porto”.
Bracco torna alla carica per chiedere se il Copi sia abusivo e interviene il sindaco Claudio Scajola: “Qui non stiamo discutendo sulle decadenze delle concessioni che avvengono con decisione dello Stato centrale.
Altro atto è stato compiuto nelle ricognizioni delle concessioni e quelle produttive sono scadute, ma non sono abusive. Nella ricognizione sarà comunicato secondo decisioni del Comune se vorranno concorrere con altri a un nuovo progetto di sviluppo. Lo capisce anche chi legge Topolino. Inutile fare sempre i giuristi senza conoscere cosa sia il Diritto”.
Conclude Scajola: “Oggi si votano le osservazioni per far ripartire il porto dopo 13 anni che è stato insabbiato. Abbiamo dipanato quasi 400 contenziosi. Il Demanio ha collaudato e incamerato le opere del porto, che non era un bidone, perché altrimenti il Demanio non le avrebbe incamerate. Chi ha fatto inchieste farlocche è stato sconfitto“.
Ribatte Lucio Sardi: “Il buco che ha fatto Caltagirone a a Imperia e non solo non se lo è inventato la Sinistra. Se volevate il capannone quando avete rifatto il progetto di completamento potevate mettercelo“.
Il consigliere Antonello Ranise invita a placare gli animi e a “guardare avanti, pensando in grande”.
La pratica è stata approvata con 19 voti favorevoli, contrari 10.