24 Novembre 2024 01:51

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24 Novembre 2024 01:51

Imperia: Procuratore Lari denuncia corruzione e voto di scambio. “Reati molto più diffusi di quanto si creda. Logiche clientelari da combattere”

In breve: Il voto di scambio e la corruzione sono le due principali piaghe che affliggono l'imperiese. Lo ha denunciato ieri, 25 luglio, con grande fermezza, il Procuratore Capo di Imperia Alberto Lari nel corso dell'incontro "Spezzoni di legalità" organizzato dall'associazione Libera in memoria di Rita Atria.

Il voto di scambio e la corruzione sono due delle principali piaghe che affliggono l’imperiese. Lo ha denunciato ieri, 25 luglio, con grande fermezza, il Procuratore Capo di Imperia Alberto Lari nel corso dell’incontro “Spezzoni di legalità” organizzato dall’associazione Libera in memoria di Rita Atria, vittima innocente della mafia. All’incontro, tenutosi in via Del Monastero, al Parasio, ha preso parte anche l’ex Procuratore Capo di Palermo, Gian Carlo Caselli.

Imperia: il Procuratore Capo Lari mette in guardia su voto di scambio e corruzione

Il voto di scambio

“Viviamo in una realtà, come quella imperiese, dove diverse sentenze accertano la presenza del voto di scambioha dichiarato il Procuratore Lari – E’ stato sciolto il Comune di Ventimiglia, poi quello di Bordighera, provvedimenti entrambi poi annullati a differenza di Lavagna, dove lo scioglimento è stato confermato ed è rimasto in vigore sino alle successive elezioni. Fui io a condurre le indagini a Lavagna ed era contestato proprio il voto di scambio. Una piaga che credo sia molto più diffusa di quanto si possa immaginare. Il voto di scambio è quando la politica anziché fare l’interesse del bene comune fa l’interesse particolare. Penso che sia capitato a molte persone di trovarsi di fronte a promesse in campagna elettorale.

Nel processo La Svolta che ha interessato l’estremo ponente ligure imperiese ci sono intercettazioni in cui persone si rivolgono a una persona, che non citiamo perché nel frattempo deceduta e dunque non processata, perché non riuscivano ad avere giustizia. Per sapere l’autore di un furto, perché subivano minacce e estorsioni. Si crea così un vincolo pericoloso. Da questo patto non ne esci più fuori, sei poi obbligato a votare per una determinata persona. Pensate cosa deve pagare chi è stato eletto grazie all’associazione criminale con cui ha stretto l’accordo. A Lavagna dimostrammo proprio che il Sindaco aveva stretto un patto con la locale ndrangheta.

Credo che il fenomeno del voto di scambio sia più comune rispetto a quello che crediamo. Io non posso parlare di attività in corso, ci sono segreti istruttori. Però in molte situazioni si percepisce che c’è questa realtà del piccolo favore e del voto di scambio. Bisogna riuscire a respingere queste dinamiche. Non ricordo che sia mai venuto da me qualcuno a dirmi che gli avevano chiesto il voto in cambio di un favore. Eppur succede decine di volte nel nostro territorio. Dunque non si ha paura solo del mafioso, ma anche del politico. Basterebbe un po’ di collaborazione per denunciare questi reati, per far si che queste persone si muovano in maniera diversa. Bisogna avere più fiducia nella magistratura. Ci vuole il coraggio di denunciare questa logica clientelare”.

La corruzione

“La corruzione è un problema centrale da affrontare. Tutte le persone che hanno un ruolo di responsabilità, a mio giudizio, devono avere un rigore morale. Non solo il magistrato, tutte le persone che hanno un incarico pubblico devono avere una moralita inattaccabile.

Nell’inchiesta per corruzione che abbiamo condotto qui a Imperia ho sentito dire ‘va beh ma se uno prende una tangente da qualche migliaio di euro che problema è?’. Io rifiuto questo concetto, che se una tangente è piccola è un fatto da poco. Una persona che ha un incarico di responsabilità non può prendere soldi per garantire un favore.

La corruzione, poi, ha un prezzo salato per la comunità. Esempio. Io trucco una gara appalto. Se faccio una gara normale il prezzo è 100. Se la gara è truccata, e lo dimostreremo riguardo ai fatti di cronaca avvenuti qui a Imperia, il prezzo di aggiudicazione aumenta, ipotizziamo, del 20%. Non solo il pubblico ufficiale ha preso soldi senza fare nulla, esercitando il proprio potere su un dirigente infedele, ma ha anche creato un danno alla collettività.

Se ho truccato due gare, ne ho truccate mille? Dobbiamo porci anche questa domanda. La corruzione è un fenomeno diffuso. Se per ogni appalto c’è un 20% di costo in più per la collettività, il prezzo che paghiamo è altissimo. Vigilare è complicato, se mancano le segnalazioni diventa tutto più complicato. Se chi è convinto che ci sia un broglio in una gara alla quale ha partecipato non segnala è difficile. Io capisco che non sia affatto facile. La paura è quella di ottenere l’effetto contrario. L’impresario ha paura di non vincere mai più nessuna gara.

Nell’inchiesta che abbiamo condotta a Imperia, tutte le offerte erano concordate, dunque la gara d’appalto era inesistente. Era già truccata sin dall’inizio perchè tutte le ditte si erano messe d’accordo. Occorre analizzare anche in che modo vengono fatti gli inviti. C’è forse qualcosa che non va? Come vengono scelte? E una procedura trasparente?

Io mi sono occupato della gara d’appalto per i servizi di sicurezza del Palazzo di Giustizia. E mi sono chiesto, come faccio a sapere che non si sono messi tutti d’accordo? Estendendo la gara il più possibile. Ognuno può fare qualcosa per ridurre il fenomeno della corruzione. Ognuno deve fare la sua parte”.

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