23 Dicembre 2024 08:17

23 Dicembre 2024 08:17

Imperia: indagato per abuso d’ufficio, Claudio Scajola si difende. “Questo sistema malato, basato su esposti anonimi, deve finire”

In breve: "Ora basta. Io non ho più intenzione di andare avanti così. Non ho più intenzione di essere oggetto continuo di esposti, lettere anonime e accuse senza alcun fondamento, che hanno come unico obiettivo quello di colpire me e bloccare la crescita della città".

Ora basta. Io non ho più intenzione di andare avanti così. Non ho più intenzione di essere oggetto continuo di esposti, lettere anonime e accuse senza alcun fondamento, che hanno come unico obiettivo quello di colpire me e bloccare la crescita della città”. Così Claudio Scajola, Sindaco di Imperia, a poche ore dalla notizia dell’inchiesta che lo vede indagato per abuso d’ufficio per presunte pressioni su un funzionario comunale per la demolizione di un balcone.

Imperia: inchiesta per abuso d’ufficio, lo sfogo di Claudio Scajola

“Non ho più intenzione di assistere quotidianamente a esposti da parte di fonti confidenziali anonime, che diventano occasione per ‘giornalate‘, con il solo interesse di ledere la mia immagine e, ancor peggio, di destabilizzare l’azione della mia Amministrazione. E quindi fare del male a Imperia.

Il mio unico interesse è far crescere la città, farla diventare bella e prospera come merita. E i progressi sono sotto gli occhi di tutti. Si è votato appena due mesi fa e i cittadini hanno riposto in me e nella mia squadra una fiducia enorme, con un distacco senza precedenti dal secondo candidato.

Io sto dedicando tutto me stesso al ruolo di sindaco, con i miei pregi e i miei difetti, sacrificando la mia salute e la mia famiglia. E lo faccio con impegno e passione. E sono pronto a continuare a farlo, se ci saranno le condizioni.

L’ho già detto: per me, a maggior ragione in questa fase della mia vita, i principi valgono molto più della poltrona. E questo sistema malato, basato su esposti anonimi, deve finire. Non per me, ma per il futuro di questa città.

Perché non può esserci futuro luminoso per una città che accetta un sistema del genere. In cui devi difenderti dall’aver preso a cuore la situazione di un uomo in condizioni disperate, dal non aver voluto denunciare un ragazzo in difficoltà o dall’aver chiesto a un autista del Comune di riportare a casa un’anziana signora in situazione di palese fragilità.

Non può esserci futuro per una città in cui sei costretto ad assistere a continue fughe di notizie di atti giudiziari. In cui c’è chi si diletta a fare opposizione fotografando le persone da lontano, nascosto nell’ombra, dietro gli angoli dei palazzi. In cui maldicenze e cattiverie diventano procedimenti giudiziari, poi ma solo poi, puntualmente archiviati.

In cui tre consiglieri comunaliBracco, Zarbano e Sardi – tentano di sovvertire l’esito democratico delle urne, che li ha visti pesantemente sconfitti, con un ricorso di ineleggibilità senza capo né coda e chiedono – in attesa di giudizio – che si blocchi l’attività del Comune.

Confido che chi comprende il mio punto – siano cittadini, Istituzioni, chi ama costruire e non distruggeremi aiuti ad andare avanti. Altrimenti, con questo stillicidio, diventa difficile lavorare a tempo pieno, con concentrazione e abnegazione, nel mestiere di sindaco”.

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