“Almeno fino al 2019 atteggiamento troppo ‘burocratico’, con previsione di indirizzi e obiettivi ‘che sembrano evidenziare una scarsa conoscenza della realtà aziendale e delle sue problematicità’ […] è stata la Provincia ‘a seguire le decisioni della partecipata (Rt), ‘in luogo dell’esercizio di una ponderata attività di indirizzo e di assegnazione di obiettivi da parte dell’ente locale controllante‘. Sono critiche ancora una volta durissime quelle mosse dalla Corte dei Conti all’ente Provincia per quel che concerne i rapporti con Riviera Trasporti, sua società partecipata, incaricata della gestione del servizio provinciale di trasporto pubblico.
La Corte dei Conti si sofferma in particolare sul controllo esercitato dalla Provincia sulla Riviera Trasporti, evidenziando svariate lacune
La Corte dei Conti, nell’ultima relazione datata 18 luglio 2023, si sofferma in particolare sul controllo esercitato dalla Provincia sulla Riviera Trasporti, evidenziando svariate lacune. Nel mirino, in particolare, l’arco temporale sino al 2019.
Le contestazioni
Il Magistrato istruttore della Corte dei Conti ha ripreso ed aggiornato alcuni dei rilievi del Ministero dell’Economica e Finanze, che la Corte evidenzia essere “rimasti insuperati”.
“La decisione di mantenere la partecipazione in Riviera Trasporti Spa risulta essere incoerente con le disposizioni di cui agli artt. 24, 20, 4 e 5 del TUSP, sotto il profilo: a) della sussistenza di ragioni di convenienza economica nell’erogazione del servizio tramite la stessa società; b) dello svolgimento del servizio in regime di proroga e non a seguito di procedura ad evidenza pubblica; c) della concreta possibilità di garantire la continuità aziendale attesa la precaria situazione economico patrimoniale della società”.
Scrive ancora la Corte dei Conti: “Ritiene questa Sezione che, nel caso di specie, nonostante l’emersione di evidenti segnali di peggioramento della crisi aziendale di Riviera Trasporti, sia mancata una sollecita capacità di iniziativa da parte della Provincia, la quale avrebbe dovuto procedere (“senza indugio”) ad un’adeguata valutazione delle ragioni di convenienza economica nell’erogazione del servizio di tpl(Trasporto pubblico locale ndr) tramite la società partecipata e ad una concreta analisi delle possibilità di recupero della continuità aziendale.
La necessità di tali rigorose e sollecite valutazioni, derivava, oltretutto, dalla circostanza che la società RT Spa si trovava, da tempo, in una situazione di crisi economico-finanziaria tale da richiedere l’adozione di un Piano di risanamento asseverato da un advisor.
Nel caso di specie, è evidente che la società RT spa si è resa inadempiente rispetto all’obbligo di riconciliazione citato (con particolare riferimento ai due crediti citati dal Mef), con ciò procrastinando al 2020 il momento di effettiva svalutazione/cancellazione di detti crediti dal proprio bilancio societario.
L’aver mantenuto in bilancio, per lungo tempo, crediti che avrebbero dovuto essere oggetto di una congrua svalutazione e poi di stralcio ha avuto riflessi sulla congruità della quantificazione del fondo rischi e sulla veridicità della rappresentazione del risultato economico di esercizio e del patrimonio netto.
Nel caso di specie preme poi osservare che, nonostante la proroga della durata del contratto fosse stata condizionata espressamente all’adempimento di determinati oneri da parte di RT (rinuncia a qualsiasi richiesta compensativa non condivisa dall’Ente; adozione di misure di efficientamento nella gestione del servizio, rinuncia ai contenziosi in essere), la società ha in ogni caso beneficiato dell’ allungamento dei termini contrattuali, nonostante si sia resa inadempiente alle citate prescrizioni.
Secondo questa Sezione merita, pertanto, condivisione l’aver ravvisato, nei controlli posti in essere dall’Ente, almeno fino al 2019, un atteggiamento troppo “burocratico”, con la previsione di indirizzi e obiettivi “che sembrano evidenziare una scarsa conoscenza della realtà aziendale e delle sue problematicità” (cfr. Verifica ispettiva del Mef cit.).
Sulla possibilità di espletamento di un’efficace attività di controllo da parte della Provincia, ha, inoltre, inciso la scarsa collaborazione da parte degli organi della società medesima, evidenziata dalla stessa Provincia (v. relazione del dirigente della Provincia 22449 del 27.09.2021 cit.) e accompagnata, altresì, da un atteggiamento conflittuale da parte della società medesima sfociato nell’avvio di plurime controversie giudiziali nei confronti dell’Ente provinciale.
In sostanza, questa Sezione condivide l’assunto secondo cui è stata la Provincia “..a “seguire” le decisioni della partecipata, “in luogo dell’esercizio di una ponderata attività di indirizzo e di assegnazione di obiettivi da parte dell’ente locale controllante”(cfr. relazione ispettiva cit).
Oltre alla scarsa incisività dell’attività di indirizzo societario, si ritiene, in aderenza alle osservazioni del Mef, che sia mancata l’assunzione tempestiva, da parte dell’Ente controllante, di determinazioni conseguenziali alla presa d’atto della perdurante e grave crisi aziendale, dettata, probabilmente, da (pur comprensibili) motivazioni di ordine sociale ed economico volte a garantire la continuità della fruizione del servizio di tpl”.
I dubbi della Corte dei Conti sull’affidamento in house a RT del servizio di trasporto pubblico locale
La Corte dei Conti punta anche l’attenzione sull’affidamento in house del servizio di Trasporto Pubblico Locale alla Riviera Trasporti, sottolineando come lo stesso risulti più oneroso per la Provincia.
Scrivono anche i giudici contabili: Attualmente, le prospettive di recupero aziendale sono affidate al percorso prefigurato dalla decisione di affidamento in house del servizio e alle soluzioni elaborate nell’ambito del Piano concordatario sottoposto al Tribunale di Imperia. Trattasi di scelte che comportano, da un lato, la rinuncia, da parte dell’Ente socio, alla limitazione di responsabilità patrimoniale prevista dalla legge, dall’altro l’adozione di un percorso di risanamento che pone maggiori oneri finanziari a carico dell’Ente socio sottoforma di interventi di ricapitalizzazione societaria e di adeguamento del corrispettivo del servizio”.
In conclusione, la Corte dei Conti invita la Provincia “ad intraprendere le iniziative atte al superamento delle criticità sopra evidenziate con riferimento alle procedure di controllo sulle proprie società partecipate“.