Durissima nota dei consiglieri comunali del PD, Edoardo Verda e Deborah Bellotti, a seguito dello sfogo del sindaco Scajola dopo la notizia dell’inchiesta che lo vede indagato per abuso d’ufficio per presunte pressioni su funzionari e dirigenti del Comune per la demolizione di un balcone, e della diffida da parte del Prefetto di Imperia, Valerio Massimo Romeo, rivolta al presidente del consiglio comunale Simone Vassallo, per intimargli la convocazione del consiglio comunale sull’affaire Scajola-Bergaminelli-Maiolino, richiesto dalla minoranza, entro il 31 luglio nel rispetto del Tuel.
Imperia: PD all’attacco di Scajola
“Troviamo davvero singolare – si legge nella nota – questa svolta vittimistica dell’uomo del fare, del signor ‘non sono mai stato preoccupato in vita mia’ che adesso si diceperseguitato dai nostri trecolleghiconsiglieri della minoranza (ed ora pure dal Sig. Prefetto). L’uomo del ‘non ho tempo da perdere’ ritiene, con la sua maggioranza e il presidente del Consiglio, una scocciatura persino la convocazione del ConsiglioComunale, ‘dimenticando’ di rispettare le leggi e facendosi ‘commissariare’ dal Prefetto.
In una Provincia dove sanità, trasporti, acqua sono stati sistematicamente smantellati e i servizi primari e diritti del cittadino sono stati platealmente calpestati siamo qui a disquisire sulla preoccupazione del Sindaco che considera il suo servizio alla comunità un mestiere: un mestiere che pratica da 40 anni sulla nostra provincia svolto in modo tanto efficace da vederne i danni concreti.
La sua fortuna è che molti elettori hanno la memoria corta e quindi si concentra sui “panem et circenses”, redditizi in termini di voto, mentre i problemi veri giacciono, irrisolti, da decenni. Così come molti elettori forse si sono dimenticati che gli esposti di una certa opposizione vicina a lui, durante precedenti amministrazioni, hanno fatto chiudere Teatro Cavour, Biblioteca, parcheggio Senatore Amadeo – da sempre senza autorizzazioni dei Vigili del Fuoco – e che per cercare di fermare la pedonalizzazione di Via Cascione, avevano mandato ogni genere di controllo.
Abbiamo un’azienda, Riviera Trasporti, che non riesce a fornire neanche la base di un servizio pubblico, lasciando cittadini e persone anziane per ore, sotto il sole, in attesa di un autobus che non arriverà mai. Però spendiamo 5 milioni di PNRR per 6 bus elettrici a guida autonoma, che porteranno 100 persone all’ora su un percorso di 2 km, in una zona già servita dai mezzi pubblici.
Ci troviamo davanti a una gestione dell’acqua, deficitaria a causa di azioni passate volte ad ottenerne il fallimento, senza che ci sia mai stata una politica del territorio sull’argomento. È recente la notizia dello sversamento fognario nel rio Caramagna, l’ultimo di una lunga serie. La sanità, servizio primario che il “modello Toti”, grande sponsor e finanziatore del sindaco, sta distruggendo costringendo chi se lo può permettere a rivolgersi al privato, in contrasto all’art. 32 della Costituzione.
E invece la preoccupazione principale della politica locale è il nervosismo del primo cittadino e negare alla minoranza i diritti tutelati dalla legge? Se non si riesce a reggere le critiche dell’opposizione, se si pensa di impedire che le minoranze portino i temi etici e amministrativi in aula, forse, si è sbagliato mestiere; se non ci sono le condizioni per continuare, è giusto che si valutino altre opzioni”.