La “Strada della Cucina Bianca- Civiltà delle Malghe”, già riconosciuta dalla Regione Liguria dal 2002, diventa una delle prime strade di prodotto transfrontaliere, allargandosi ai territori e agli operatori della Val Roja francese e all’alta Val Tanaro in Piemonte.
Sabato 29 Luglio, nella rinnovata sede comunale del comune di Briga Alta, con vista sul Saccarello, si è svolta la cerimonia di presentazione della nuova associazione che unisce i comuni, le associazioni e gli operatori economici di Briga Alta, La Brigue, Cosio d’Arroscia,Mendatica, Montegrosso Pian Latte, Pornassio e Triora.
Briga Alta: la “Strada della Cucina Bianca” apre al prodotto transfrontaliero
Si recupera così l’originale identità culturale dell’intero areale del monte Saccarello, che respira la salsedine marina e alimenta le praterie di stelle alpine e rododendri. La transumanza su queste vette ha unito nei secoli la cultura e il cibo delle popolazione dei vari versanti della Liguria alpina del Piemonte e della Provenza.
Federica Lanteri, sindaco di Briga Alta ha accolto i numerosi partecipanti e coordinato gli interventi. La presidente della Strada della Cucina Bianca, Emidia Lantrua, ha illustrato il territorio e i prodotti di eccellenza di questa realtà “etnogastronomica” che ha la peculiarità di basarsi su farinacei,latticini, ortaggi di montagna poco colorati, come patate,rape,rape,porri,ecc. ,erbe e frutti spontanei raccolti sui sentieri della transumanza tra il paese ele malghe.
Il vicepresidente della regione Liguria, Alessandro Piana,attraverso un video messaggio, ha sottolineato l’importanza strategica dell’evento per il recupero dell’economia e lo sviluppo del profondo entroterra.
L’assessore regionale Marco Scajola, ha evidenziato la centralità dell’area di Monesi sul cui rilancio è impegnata la Regione, sottolineando con commozione la propria appartenenza a questo territorio montano fin dalla primissima infanzia. Gli interventi del presidente della provincia di Cuneo, Luca Robaldo e del presidente della provincia di Imperia Claudio Scajola, riportato dalla consigliera Claudia Carli, hanno manifestato l’interesse del percorso gastronomico nelle strategie di sviluppo delle zone periferiche di entrambi le provincie.
Il presidente della Comunità del Parco delle Alpi Liguri, Giovanni Belgrano, ricercatore di memorie e identità culturali, in quanto presidente della “Vastera”, associazione per la tutela delle tradizioni della terra Brigasca , centrale nei territori della Strada della Cucina Bianca. Il sindaco di La Brigue ha emozionato il pubblico relazionando in brigasco sulla comune appartenenza ad un unico territorio al di là dei confini nazionali e regionali.
Un’analisi delle buone pratiche già operanti nel percorso ha messo in luce le scelte di giovani rientrati a vivere nella montagna, tra i quali Patrick Teisseire , che ha recuperato i piatti della Cucina Bianca ottenendo importanti riconoscimenti gastronomici nell’Auberge Saint Martin di La Brigue e di Barthélemy Lanteri che, dopo l’università e le prime esperienze lavorative in campo museale a Parigi, ha deciso di ritornare alle sue origini allevando pecore brigasche. Si sono succedute le esperienze dei Fratelli Porro , della giovane Elena Ramò, presidente della “Confraternita dell’ Ormeasco”, il recupero della viticultura eroica del “Cosiate”, in vino dell’internazionale situazionista, da parte di Vito Gravagno dell’ Azienda “Il Baggio Pellegrino”, la scelta di Sandro Rossignoli di recuperare i “tecci” di Valcona Sottana come ospitalità diffusa e base per escursionismo e percorsi in mountain bike nel Bosco delle Navette.