8 Novembre 2024 14:23

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8 Novembre 2024 14:23

Due anni con Madre Elvira: la storia dell’imperiese Alessandro Baldassarre. “La Comunità Cenacolo mi ha cambiato la vita”

In breve: La storia di un imperiese che ha trascorso due anni con la suora, scomparsa nei giorni scorsi, che ha fondato comunità in tutto il mondo

Madre Elvira, al secolo Rita Agnese Petrozzi, era nata a Sora (Frosinone) nel 1937. Trasferitasi in Piemonte, a 19 anni era entrata in convento, a Borgaro Torinese, nella congregazione delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida  Thouret.  Il 16 luglio del 1983 aveva fondato la prima casa Comunità Cenacolo, dedicata alle persone affette da dipendenze di droga, alcolismo, gioco e dato vita alle Suore Missionarie della Risurrezione.

Madre Elvira è scomparsa a 86 anni e il suo funerale sarà celebrato a Saluzzo giovedì. A ricordare la sua figura è Alessandro Baldassarre, figlio del consigliere comunale di Imperia, Orlando, che ha trascorso per sua scelta due anni nella comunità della suora, alla ricerca di un vero equilibrio di vita e di fede.

La storia di un imperiese che ha trascorso due anni con la suora, scomparsa nei giorni scorsi, che ha fondato comunità in tutto il mondo

Spiega Alessandro Baldassarre, che ora ha 39 anni e vive a Bolzano dove fa l’insegnante di sostegno: “Sono stato con Madre Elvira dal 2016 al 2018, esattamente per due anni e tre mesi. Il suo fuoco interiore è sempre stato quello di aiutare ragazzi disperati perché in preda a dipendenze. I suoi superiori le hanno dato credito e permesso di fondare una casa, cosa che ha fatto il 16 luglio del 1983 a Saluzzo, creando la casa madre della Comunità Cenacolo. Lei pensava di fermarsi a questo, ma, vedendo che il bisogno era sempre più grande, alla fine è giunta ad avere oltre 60 case in tutto il mondo e missioni in Brasile, nelle Filippine e in Africa.

Tutto questo è stato possibile perché Madre Elvira si è completamente affidata a Dio e non ha mai voluto essere sovvenzionata dallo Stato attraverso il Servizio Sanitario Nazionale, per essere completamente libera di impostare la sua proposta educativa sulla preghiera, sul lavoro manuale e sull’amicizia e fraternità. Pregando tre rosari al giorno, lavorando e imparando anche a fare le pizze e confidandosi con gli altri, si ottiene una proposta veramamente bella per tutti.

Io sono entrato in comunità Cenacolo, per fortuna, non per dei problemi, ma per sperimentare un tipo di vita molto bella, che ha da insegnare a tutti. In comunità Cenacolo quando uno entra, per qualsiasi motivo, fa una vita uguale a tutti gli altri. Sia che tu abbia problemi di droga, depressione o dipendenza dal gioco, oppure, come nel mio caso, che tu sia lì solo per un’esperienza di vita. Sei uguale agli altri.

Quando si entra si viene affidati a un ‘angelo custode’, che ti aiuta per capire la vita della comunità. Non c’è televisione e non si possono avere cellullari. Il portafoglio si lascia all’ingresso. E’ una vita veramente essenziale. Questa comunità ti aiuta a vivere, ti fa scoprire quello che sei e ti aiuta a superare i tuoi limiti e comprendere i tuoi difetti. Credo che sia un’esperienza che farebbe bene a tutti.

Anche chi entra e non crede in Dio, pian piano acquista la fede. La differenza con le altre comunità è proprio questo. il recuperare il rapporto con Dio. Ho imparato a spaccare la legna e a badare a un orto, ma soprattutto ho ritrovato la mia dimensione”. 

La comunità Cenacolo di Madre Elvira ha aiutato tantissimi giovani, anche della provincia di Imperia. Sono stati accolti e salvati ragazzi di Diano Marina, di San Bartolomeo al Mare, Arma di Taggia e Ventimiglia. Anche a loro è stata offerta la possibilità di riscoprire il senso della vita.

Le case fondate da Madre Elvira sono oggi il punto di riferimento per chi tutti coloro che si sentono disperati e ormai senza risorse. Lì troveranno chi è disposto ad accoglierli gratuitamente e far loro comprendere che non sono soli.

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