In una lunga intervista al nostro giornale Luciano Zarbano, capogruppo di Imperia Senza Padroni in consiglio comunale a Imperia, traccia un quadro a 360 gradi delle ultime vicissitudini politiche. Dalla richiesta di candidatura nelle liste di Claudio Scajola (come rivelato dal Sindaco solo pochi giorni fa) alla fuoriuscita, dal suo gruppo, della collega Silvia Mameli. Zarbano racconta anche di un messaggio di Scajola a un noto esponente di Fratelli d’Italia prima dell’inizio della campagna elettorale. Messaggio con cui, secondo il capogruppo di Imperia Senza Padroni Scajola avrebbe “fatto pressioni affinchè la campagna elettorale prendesse una piega a lui più conveniente”
Imperia: intervista a Luciano Zarbano. Da Claudio Scajola a Fratelli d’Italia sino a Silvia Mameli
Cosa ha provato quando ha sentito le parole della collega Silvia Mameli in consiglio comunale? C’erano stati momenti di incomprensione o disaccordo?
“Mi sono sentito tradito dal punto di vista umano. Negli scorsi mesi ho cercato di spiegare a Silvia Mameli la linea politica. Ritengo che non abbia capito, visto le scelte che ha fatto, che la nostra era una proposta alternativa. Ho qualche perplessità sul fatto che abbia inteso quale fosse lo scopo della nostra lista. Purtroppo il suo apporto non credo sia stato determinante.
Qualche giorno prima del primo consiglio comunale le spiegai quali erano i profili di possibile ineleggibilità del Sindaco Scajola. Durante quel primo consiglio, l’unico momento possibile per sollevare eccezioni di ineleggibilità, lessi uno scritto per nulla disfattista con il quale chiedevo all’amministrazione di esprimere le proprie considerazioni su una possibile ineleggibilità del Sindaco. L’amministrazione non si sarebbe bloccata, come sostiene Scajola, ma avrebbe avuto dieci giorni di tempo per rispondere. Non hanno voluto acquisire il mio documento e sono stato costretto a mandarlo per PEC. Non ho mai ricevuto risposta. Durante il consiglio ho ricevuto una risposta lapidaria senza che mi sia stato spiegato il processo giuridico il Sindaco per cui era eleggibile.
Noi facciamo politica e quindi bisogna convincere tramite argomentazioni concrete. Visto il silenzio dell’amministrazione, siamo stati costretti a rivolgerci a un giudice terzo. Il fatto che ci rivolgiamo a un giudice non significa sovvertire l’esito del voto, che è una parola forte. Silvia Mameli in un primo momento era d’accordo a firmare, poi ha cambiato idea dopo aver letto il documento.
La stessa cosa è successa con il consiglio monotematico. La prima stesura della richiesta del consiglio è stata la mia. Le ho spiegato che dal mio punto di vista ritenevo giusto che Scajola, avendo fornito la propria versione alla stampa e non al consiglio, fornisse a questo punto la sua versione anche al consiglio. Se non avesse detto nulla alla stampa non avrei chiesto un consiglio monotematico. Mameli in un primo momento era perplessa, poi d’accordo, infine ha cambiato idea.
Questo atteggiamento, unito a quello che ha detto in consiglio, mi induce a pensare che ci sia una regia dietro. Una persona che ha le idee chiare, assume un atteggiamento coerente. Ritengo che non abbia fatto una scelta in scienza e coscienza, denotando anche una impreparazione politica. Voglio pensare che la sua inesperienza l’abbia portata a fare questo. Non voglio pensare che giochi a un altro tavolo. Lei dice che io vado dietro alla sinistra, non è così. Se ci proponiamo come alternativa è normale essere critici con la maggioranza. Se no che alternativa è?”.
Claudio Scajola ha sostenuto in consiglio che Fratelli d’Italia l’avrebbe scaricata ritenendola poco credibile e che successivamente le avrebbe chiesto di candidarsi nelle liste a sostegno del Sindaco. Lei cosa risponde?
“A fine dicembre 2022 mi è stato chiesto dal centrodestra di candidarmi a sindaco. A poco a poco i partiti si sono sfilati. In quel momento la campagna elettorale non era ancora iniziata e quindi non avevo presentato il programma elettorale, non avevo rilasciato nessuna intervista, quindi non c’erano elementi per considerarmi poco credibile. Io ho avuto interlocuzioni con esponenti regionali di Lega, UDC e Liguria Popolare, oltre che di Fratelli d’Italia, e questi poco a poco, senza alcuna spiegazione, si sono schierati, come se nulla fosse accaduto precedentemente, al fianco di un’altra persona, l’attuale Sindaco. Questo fino a quando sono stato chiamato a Roma e mi hanno chiesto di candidarmi con Scajola e io ho rifiutato.
C’è un messaggio inviato dal Sindaco a un noto esponente di Fratelli d’Italia con cui il primo cittadino, a mio modo di vedere, ha fatto pressioni affinchè la campagna elettorale prendesse una piega a lui più conveniente. Un messaggi0 datato 14 marzo che non divulgherò senza il consenso degli interessati, ma che secondo me racconta molto bene quello che è successo in quel periodo. Gli schieramenti politici erano diversi a inizio campagna elettorale, il risultato di Scajola è falsato dai cambi di casacca. Così è facile vincere le elezioni, togliendo l’appoggio dei partiti ai tuoi avversari. Cosi avrebbe stravinto anche “Paperino”.
Tutto quello che ho detto ho la possibilità di documentarlo.
Fratelli d’Italia, a una settimana dall’inizio della campagna elettorale, mi ha chiesto di candidarmi con Scajola e io ho rifiutato. Questa è la verità. Erano presenti dei collaboratori. Ho detto di no perché sono coerente. Io non mi sono mai permesso di fare affermazioni su Scajola e neppure adesso lo farò. Mi sono sempre presentato ma non ho mai attaccato dal punto di vista personale Scajola. Il 14 aprile c’è stata la presentazione delle liste, è iniziata la campagna elettorale. Tutto ciò che è accaduto prima non ha alcuna valenza elettorale perché non c’è stata nessuna dichiarazione utile ai fini elettorali”.
Ha fatto discutere la sua presenza al recente incontro di Fratelli d’Italia a Sanremo. Come mai ha deciso di partecipare?
“La mia storia politica è iniziata quando avevo 14 anni nell’allora fronte della gioventù e lì sono sempre stato. Poi mi sono arruolato e la politica attiva è stata messa in disparte. Sono andato altre volte a vari convegni. L’argomento riforma della giustizia mi interessava. Non è una cosa strana che fossi presente. Sono nato di centrodestra e rimango di centrodestra. È normale che fossi li ad ascoltare ciò che dicevano. Non era un incontro politico nel senso stretto del termine. Chi mi ha candidato a fine dicembre 2022 sapeva dei miei trascorsi politici. Chi mi ha ricevuto a Roma il 7 aprile 2023 conosceva la mia esperienza politica. Giorgia Meloni? Non ci ho mai parlato, ma magari neanche lo sa quello che è successo. Ho parlato però con altissimi dirigenti del partito.
L’atteggiamento degli esponenti imperiesi di Fratelli d’Italia dal punto di vista politico non mi ha creato particolare sensazione negativa. Anche perchè c’è stato un intervento prepotente da parte di qualcuno, presumo che sia stato motivato da paura magari di perdere le elezioni, e mi è stato chiesto di candidarmi nelle fila di uno dei miei concorrenti. Dal punto di vista umano sono rimato perplesso soprattutto alla luce dei miei pregressi di militanza.
Sono andato avanti con serenità e non ho mai avuto un atteggiamento oppositivo e di preclusione alla persona dell’attuale sindaco ma sempre in termini propositivi come valida alternativa”.
Esclude la possibilità di passare tra le fila di Scajola in futuro?
“Lo escludo al 2 mila per cento. Se avessi voluto candidarmi con Scajola lo avrei fatto quando me l’hanno chiesto il 7 di aprile.
Prima di chiedermi se accettavo o meno la candidatura con il centrodestra, nei giorni precedenti alla richiesta e in quelli successivi, c’è stata un’interlocuzione tra il centrodestra e Scajola durante la quale gli chiedevano di accettare i simboli di partito. Scajola è rimasto fermo sulla sua decisione. Oggi abbiamo il paradosso che ufficialmente i partiti non hanno alcun simbolo però di fatto appoggiano Scajola. Ma non ho mai sentito ne da parte del sindaco ne da parte delle sue tre liste alcun riferimento alla parte politica di centrodestra. Quindi la mia domanda è: da che parte stanno? Io mi sono esposto dicendo che sono di centrodestra, loro?”.
Che idea si è fatto dell’ultimo consiglio comunale?
“In consiglio ho assistito a uno spettacolo pietoso, cioè una ramanzina da parte del presidente del Consiglio, il quale mi ha proibito di parlare. Alla faccia del consesso democratico. Possibile che nessuno della maggioranza esprima delle idee diverse dal main stream? Nessuno ha uno spirito critico, libero? Tutti votano in maniera pedissequa, parlano sempre gli stessi. Non danno nessun apporto costruttivo di idee che possa essere dissonante con ciò che viene discusso. Danno l’impressione di essere allineati e coperti. La democrazia è confronto e non comprendo questi comportamenti.
La cosa che più mi terrorizza è che ho la sensazione che il consiglio comunale possa diventare fine a se stesso. Non essendoci un notevole numero di collegamenti in streaming (nel momento di massimo collegamento c’erano 47 persone in linea e il giorno del consiglio comunale monotematico solamente 134) mi pongo degli interrogativi. C’è un disinteresse degli imperiesi? Gli imperiesi sono 42 mila e l’analisi che dobbiamo fare tutti, minoranza e maggioranza, è quella di capire, vedere se c’è un errore da entrambe le parti, anche perchè la verità non sta mai da una sola parte, tutti siamo fallibili.
Dovremmo aumentare l’interesse nei nostri confronti da parte della cittadinanza e del corpo elettorale. Non ci dobbiamo scordare che il dato più importante è quello del 42 % di astensionismo, ovvero il 42% degli imperiesi ha deciso di non andare a votare. Io come minoranza di Imperia Senza Padroni me ne assumo la mia responsabilità, vuol dire che non sono riuscito a convincere una parte di quel 42%. Credo che la stessa analisi la dovrebbero fare tutti. Convincere i cittadini a votare, al di là del colore politico, andare alle urne anche solo per mettere la scheda bianca, sarebbe un risultato. Invece nemmeno quello.
E le prossime elezioni? Rischiamo di arrivare al 50% di astensionismo. Significa che non solo non c’è fiducia nella politica in senso lato, ma non c’è neanche fiducia negli amministratori. Anche perchè la maggior parte delle liste erano civiche, quindi di connotazione politica c’è poco. Non convincere il 42% ad andare a votare significa che c’è qualcosa che non va. Non siamo riusciti a dare un messaggio che convincesse le persone ad andare a votare. Bisogna avere la maturità politica e programmatica per accettare i dati, perchè la matematica non mente.
Con la minoranza frizzante mi pare che l’attenzione politica sia cresciuta. Parlo di minoranza, non di opposizione, perchè essere critici e porsi delle domande non significa essere disfattisti. Anche perchè il messaggio che io percepisco in consiglio da parte degli altri è che chi la pensa diversamente da loro è un nemico. Io penso invece che si tratti di una considerazione sbagliata, perchè in politica non esistono nemici, esistono dei concorrenti, tuttalpiù degli avversari e lo spirito deve essere sempre improntato verso la trasparenza, la lealtà, la correttezza e l’accettazione di chi la pensa diversamente da te.
Vorrei concludere con due domande che lascio aperte. Una volta che Claudio Scajola non farà più parte della scena politica, avremo una classe dirigente che lo potrà rimpiazzare? Si è mai fatto qualcosa affinché ci sia una classe dirigente politica capace di amministrare questa città?“.