Ha oltrepassato 43 mila adesioni la petizione promossa da Alessandra Giuliani, 45enne che vive a Imperia con il figlio Marvin, ragazzo autistico di 20 anni con invalidità al 100%, per l‘introduzione del contrassegno per il parcheggio auto anche per i disabili psichici e disabili autistici. (Clicca qui per visionare la petizione)
Un grande risultato, ma la battaglia di Alessandra è appena cominciata, poichè il suo obiettivo è quello di arrivare al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, presieduto dal Ministro Matteo Salvini, per fare in modo che la questione venga normata in maniera chiara a livello nazionale.
“Ho avviato la petizione ai primi luglio – racconta Alessandra a ImperiaPost – e in pochi giorni è esplosa. Mi ha contattata la stessa piattaforma Change.org e mi hanno chiamato anche giornalisti nazionali. Non mi aspettavo questa grande adesione, invece ho notato piacevolmente che non stanno aderendo solo i diretti interessati che lottano come me, ma anche chi ha già il contrassegno e anche chi non è per nulla coinvolto ma riconosce l’importanza della problematica.
Non mi fermerò finchè non arriverò al Ministro Salvini perchè serve una legge che normi con precisione l’assegnazione dei contrassegni anche per le persone con disabilità psichica e con autismo. Al momento c’è solo un parere del Ministero che ne riconosce il diritto, ma non essendo una legge ogni Asl può dedurne la propria interpretazione. Questo crea troppa disparità tra i comuni che rilasciano il contrassegno e quelli che non lo rilasciano. Io prima abitavo a Savona e ora a Imperia ed entrambe le Asl non mi hanno mai accettato la richiesta, nonostante le mie spiegazioni e nonostante il parere del Ministero.
La motivazione per cui non accettano di rilasciarci il contrassegno è perchè mio figlio cammina. Ma cammina male, per via delle gambe storte, e il suo autismo lo porta a essere imprevedibile e spesso oppositivo. Se parcheggio lontano o in un posto diverso dal solito può andare in crisi e scendere dalla macchina all’improvviso rischiando di essere investito. Ogni giorno è una lotta. La nostra vita è già tanto complicata, dobbiamo lottare per ogni diritto, questo contrassegno non toglierebbe nulla a nessuno e non ha nessun costo, ma per noi e tutti quelli nella nostra situazione può cambiare le giornate e quindi la vita.
C’è chi ha disabilità psichiche, chi ha sovraccarichi sensoriali, crisi, iperattività, oppositività, tutte situazioni che rendono difficile la gestione di un disabile da parte del genitore o del caregiver.
Sono pronta ad andare sotto al parlamento per portare i fogli con tutte le migliaia di firme pur di arrivare all’obiettivo, per me e per tutti quelli che affrontano questo problema ogni giorno”.
Contrassegno parcheggio auto per disabili psichici e autistici, ecco il testo della petizione di Alessandra
“Mi chiamo Alessandra e sono genitore unico di un ragazzo autistico di 20 anni con invalidità al 100% e accompagnamento e legge 104 art 3 comma 3 (massima gravità).
Molte volte mi sono vista negare dalla Asl il contrassegno parcheggio disabili per l’auto con cui trasporto e accompagno mio figlio , mi sono recata dai vigili e in comune più volte, ma non ho mai ottenuto nulla.
Mio figlio cammina, ma male, ha le gambe storte e tende a intraruotare i piedi. Inoltre è sempre molto oppositivo e non ha percezione dei pericoli.
Questo appello è rivolto a tutti i genitori, tutori, accompagnatori di autistici o disabili psichici che non hanno problemi di deambulazione o di vista ma anzi che essendo iperattivi, ribelli e routinari, scappano se solo si parcheggia in un luogo diverso da quello abituale o troppo lontano dal luogo di destinazione, tra l’altro, non avendo percezione dei pericoli, si rischia ogni volta una disgrazia.
Chiedo a gran voce, a nome mio e di tutti i genitori, tutori o accompagnatori di autistici e disabili psichici che ci venga riconosciuto questo diritto e che il ministero finalmente faccia chiarezza con una norma che specifica questi aspetti.
Per noi sarebbe di grande aiuto oltre che di sollievo.
Abbiamo una vita molto faticosa, ogni giorno lottiamo per i nostri diritti e per fare stare meglio i nostri figli aiutandoli e supportandoli nelle loro difficoltà.
Una firma, pochi secondi del vostro tempo per noi e per i nostri cari un grande aiuto”.