Grande commozione sabato scorso, 19 agosto, a Riva Ligure, per i funerali di Azzurra Campari, la 28enne trovata morta suicida nel carcere di Torino venerdì 11 agosto. Alle esequie, officiate dal Vescovo della Diocesi di Ventimiglia Sanremo, Mons. Antonio Suetta, erano presenti amici e parenti della giovane, oltre alle tifoserie della Sanremese, squadra a cui Azzurra era molto legata.
Riva Ligure: l’ultimo saluto alla 28enne Azzurra Campari
“Proviamo un dolore profondo per la morte della nostra cara sorella Azzurra – ha detto Mons. Suetta – e per il contesto, il modo in cui questa morte si è compiuta. La fede sembra tremare di fronte a una prova drammatica come questa. In qualunque modo la morte sopraggiunga abbiamo la percezione che sia ingiusta. Le circostanze della morte di Azzurra sono state di estrema solitudine e questo ci fa ancora di più soffrire.
Lo dico con profonda partecipazione, durante il tempo del mio servizio sacerdotale per cinque anni sono stato il cappellano nel carcere ed ho purtroppo accostato tante volte persone che drammaticamente sentivano il peso di questa solitudine e ho accompagnato all’ultima dimora persone che si sono arrese. Siamo qui per dire grazie ad Azzurra e mostrarle la nostra vicinanza anche quando sperimentiamo l’impossibilità di stare vicino”.
In chiesa un cartello ha raccontato tutto il dolore per la perdita di Azzurra.
“Nella vita si impara che le apparenze non fanno la persona o i valori, si impara che non sempre la giustizia è data da chi ce la promette; non sempre la normalità è per tutti uguale, non sempre ciò che sembra è… Non è vero che ognuno ha quel che si merita, tante cose scontate per alcune sono rese vere e forti da quello che ti è successo, che il tuo messaggio arrivi forte come forte è il nostro dolore”.
Gli amici a fine cerimonia hanno anche distribuito il testo di una canzone, poi cantata, “Ohne Dich” (Senza Te)” del gruppo tedesco Rammstein, molto amata dalla 28enne imperiese.
La morte di Azzurra, che stava scontando una condanna per reati commessi alcuni anni fa, ha destato molto scalpore in tutta Italia perché avvenuta a poche ore di distanza da quella della 43enne nigeriana Susan John che si è lasciata morire di fame nel penitenziario torinese. La Procura di Torino ha aperto due distinte inchiesta per fare luce sull’accaduto.
(foto tratte dal profilo Facebook “i ragazzi della Gradinata Nord Sanremo”)
