“Dobbiamo mettere a sistema le liste civiche del territorio“. Questo il modello promosso dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in vista delle elezioni amministrative del 2024 e delle elezioni regionali del 2025. L’annuncio è arrivato in un’intervista al Secolo XIX nella quale ha comunicato di voler organizzare una grande convention con le principali liste civiche della regione, comprese quelle di Claudio Scajola a Imperia.
Un’iniziativa che non è piaciuta al centrodestra che in regione ha la maggioranza dei consenti nell’asse Lega-Fratelli d’Italia, come testimoniato dai risultati delle ultime politiche.
Toti lancia la convention delle liste civiche
“Il modello Liguria deve andare avanti – ha scritto Toti sul suo profilo social – Per farlo dobbiamo mettere a sistema le liste civiche del territorio che convocherò a inizio 2024 per una grande convention”.
A seguito delle polemiche arrivate dal centrodestra per le dichiarazioni del Governatore, nella giornata di oggi la Lista Toti ha inviato alle redazioni giornalistiche un comunicato di replica.
“LISTE CIVICHE? UNA RISORSA, NON UN’ALTERNATIVA
Gli amici di centrodestra, crediamo farebbero meglio a leggere prima di parlare. Nessuno pensa di formare un partito federando le liste civiche. Capiamo il momento di difficoltà di qualcuno, ma vedere ombre e nemici ovunque non è la soluzione per i suoi problemi.
Dicono che sono stati i partiti a consegnare la Liguria a Toti, è vero il contrario, il centrodestra Governa la Liguria da quando Toti ha saputo allargare il consenso della coalizione e costruire, certo, insieme ai partiti, una rete di sindaci capaci e pragmatici con forti liste civiche a sostegno. Senza questa capacità, il centrodestra tornerebbe a prima del 2015 quando la sinistra era egemone e bloccava questa regione. Basta la calcolatrice: in ogni città della Liguria, Sarzana, Spezia, Sestri Levante, Chiavari, Genova, Varazze, Diano Marina, Imperia, per citare qualche esempio, il civismo è stato fondamentale per vincere e costituisce la parte numericamente più consistente della coalizione. Ciò non inficia il ruolo nazionale dei partiti.
L’obiettivo è quello di continuare a governare la Liguria nei prossimi anni tutti insieme. Se qualcuno ha interessi diversi da quelli collettivi di una coalizione lo dica. Ma mettere in alternativa partiti e civismo è profondamente sbagliato, e nelle città dove è stato fatto, non è finita bene.
Alle opposizioni, che in assenza di idee sperano nelle divisioni altrui per riconquistarsi un posto al sole, diciamo: non ci contate. Nessuno vuole tornare ad affidare il timone ad una classe dirigente che ha guidato questa regione allo sfascio e all’immobilismo, per suo proprio e unico vantaggio. E l’armocromia della Shlein non farà certo dimenticare ai liguri il grigio Burlando. Che peraltro non perde occasione per far vedere chi detta la linea al variopinto mondo Pd”.