30 Dicembre 2024 17:58

30 Dicembre 2024 17:58

Crisi idrica Imperia: intervengono i consiglieri Verda e Bellotti (PD). “Per Claudio Scajola la colpa è sempre di quelli di prima. Basta scuse, l’acqua deve uscire dai rubinetti”

In breve: Queste le parole dei consiglieri comunali del Partito Democratico, Edoardo Verda e Deborah Bellotti, in merito alla crisi idrica nel territorio di Imperia.

“La crisi idrica, conseguenza in buona parte della crisi climatica generale che stiamo vivendo in questo momento storico, assume a Imperia connotati peculiari e particolarmente preoccupanti – Queste le parole dei consiglieri comunali del Partito Democratico, Edoardo Verda e Deborah Bellotti, in merito alla crisi idrica nel territorio di Imperia.

Crisi idrica Imperia: intervengono i consiglieri del PD

“Arriviamo oggi alla chiusura notturna dei rubinetti, ma in realtà alcune zone della città sono senz’acqua per tutto il giorno, anche per giorni consecutivi. Condividiamo la richiesta degli esercenti di unaderoga allo stop notturno per le loro attività, ma ricordiamo che nella zona di Sant’Agata, quasi completamente senz’acqua, ci sono molte case vacanza; con quale spirito i proprietari chiederanno ai loro ospiti di pagare la tassa di soggiorno più cara del ponente ligure, se non possono nemmeno lavarsi la faccia? E non va meglio a Moltedo, Montegrazie e ci fermiamo per non tediarvi.

Oggi il Sindaco, nonché Presidente della Provincia, nonché Commissario ATO dice che sta lavorando, che deve sistemare i pasticci fatti “da quelli di prima” e si nasconde dietro al fatto che le infrastrutture vanno pianificate, finanziate e realizzate in un arco temporale ampio.

Proviamo quindi a fare un riassunto delle puntate precedenti: nel 2004 il Sindaco Luigi Sappa ha privatizzato il servizio idrico vendendo il 40% (poi 48%) delle quote di AMAT ad un privato (gruppo IREN).

Nel 2012 il Presidente della Provincia, sempre Luigi Sappa, affida il servizio idrico a Rivieracqua, società al 100% pubblica, con un modello incompatibile con la natura mista di AMAT. Infatti si instaura un contenzioso che ingessa entrambe le società.

Negli anni successivi la situazione precipita, arrivando al terremoto giudiziario per i concorsi truccati in Rivieracqua, all’istanza di fallimento da AMAT a Rivieracqua e infine al concordato preventivo di AMAT stessa.

Oggi che il Sindaco è dominus assoluto della Provincia, ci dice che Rivieracqua è un bidone e che la soluzione è privatizzare il servizio idrico, creando una società mista fra Rivieracqua e, a sorpresa, IREN!

Per quanto la memoria degli elettori sia molto breve, sarà sempre meno facile nascondersi dietro alla favoletta che è colpa di “quelli di prima”, soprattutto perché il Sindaco ed i suoi fedelissimi, salvo brevi pause, hanno condiviso per 40 anni il potere in Provincia.

Ed ora abbiamo la nuova telenovela della Diga sull’Argentina, dopo una serie di incontri stampa in cui si dava per risolto il problema “entro il prossimo anno”. Semplicemente l’acqua potabile deve uscire dai rubinetti. Basta scuse”.

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