Si fa sempre più lungo l’elenco dei comuni della provincia di Imperia che hanno adottato, su proposta del commissario ad Acta Claudio Scajola, un provvedimento per il razionamento dell’acqua. Dopo Imperia, Pontedassio, Cesio, Taggia e Sanremo, si aggiunge oggi anche San Bartolomeo al Mare.
Crisi idrica: anche a San Bartolomeo al Mare un provvedimento per il razionamento dell’acqua
Il Sindaco di San Bartolomeo al Mare ha firmato questa mattina l’Ordinanza che disciplina l‘utilizzo della risorsa idrica ai fini della razionalizzazione dei consumi, come richiesto dal Commissario ad acta A.T.O. Ovest – Imperia.
L’Ordinanza prevede il divieto di uso di acqua potabile su tutto il territorio del Comune nella fascia oraria dalle ore 0:00 alle ore 5:00, da oggi e sino alle ore 24:00 del 10 settembre, fatta salva la facoltà di revoca anticipata o di proroga del termine finale.
Espressamente, sono vietate le seguenti attività:
- Nella fascia oraria dalle ore 0,00 alle ore 5,00 l’irrigazione di giardini, orti, prati, con esclusione delle irrigazioni che non sono alimentate dalla rete pubblica di acquedotto;
- Il riempimento e/o rabbocco delle piscine private con acqua ad uso idropotabile;
- Il lavaggio di cortili e piazzali privati con acqua ad uso idropotabile.
Derogano dall’osservanza della presente Ordinanza le attività di pubblico interesse, al fine di garantire l’espletamento dei servizi essenziali e di utilità sociale riconducibili ai settori:
- Attività del Settore Socio – Sanitario;
- Attività del Settore Produttivo;
- Attività del Settore Commerciale;
- Attività del Settore Ricettivo – Turistico.
Il Sindaco e l’Amministrazione comunale intendono evidenziare che, con riferimento alla versione di Ordinanza proposta inizialmente dal Commissario ad acta A.T.O. Ovest – Imperia, è stata attivata preventivamente una fase di confronto con le Associazioni di Categoria maggiormente interessate dai potenziali effetti negativi del provvedimento, con la finalità di individuare eventuali aspetti di criticità, provvedendo quindi agli aggiustamenti del caso.
Tale confronto, se da un lato ha ritardato – rispetto ad altro Comuni – l’emissione dell’Ordinanza medesima, dall’altro ha consentito di adottare un provvedimento maggiormente flessibile e vicino alle necessità degli utenti, senza peraltro snaturare gli obiettivi iniziali.