“Quando nel luglio 2021 Diana de Silva Bracco, presidente della Fondazione Bracco, donava al Comune di Imperia ‘Beatrice’, una barca a vela da adibire a nave scuola per le esercitazioni del liceo nautico locale, la città intera festeggiava l’evento, orgogliosa di questo lascito che avrebbe contribuito a dare lustro alla città”. Così, in una nota stampa Imperia Rinasce.
Imperia Rinasce bacchetta l’amministrazione sulla gestione della barca a vela d’epoca Beatrice
“Beatrice, infatti – prosegue la nota – non è un natante qualunque: costruita nel 1962 nei cantieri Sangermani di Lavagna, è un 16 metri con due alberi e 100 metri quadri di velatura, fasciame di iroko su ordinate di acacia, teak e sovrastrutture in mogano, come si ebbe modo di ammirare durante le vele d’epoca del 2021, cui partecipò fresca di restauro.
Sicuramente Diana de Silva Bracco, donando alla città di Imperia questo gioiello della cantieristica italiana, pensava di darle ‘una seconda vita all’insegna della didattica e di progetti scuola-lavoro’, ma mai pronostico si rivelò più sbagliato! Dopo un breve utilizzo, infatti, il Comune di Imperia faceva tirare l’imbarcazione fuori dall’acqua dimenticandola poi in un cantiere. Qui l’incuria e la lontananza dall’acqua hanno danneggiato gravemente il legno della chiglia e si stima che per ristrutturarla sarà necessario spendere circa 40 mila euro.
Danno erariale quindi, di cui qualcuno dovrà rispondere, visto che la barca è un bene pubblico, ma soprattutto una pessima figura con la Fondazione Bracco che ha donato alla città una barca a vela d’epoca perfetta che non è stata apprezzata né gestita come avrebbe meritato.
Le chiacchiere stanno a zero: chi paga per Beatrice?”