Questa mattina, dopo il sequestro del lotto 6 della discarica di Collette Ozotto e la notifica degli avvisi di garanzia a Enrico Lauretti, Bruno Bianchi e Andrea Valente Arnaldi, lo stesso Enrico Lauretti, dirigente del settore ambiente della Provincia di Imperia, ha rilasciato una lunga intervista agli organi di stampa.
L’INTERVISTA A ENRICO LAURETTI
“Ho ricevuto un avviso di garanzia relativo a un presunto falso ideologico che avrei commesso nella redazione del progetto definitivo di Collette Ozotto. Devo esprimere tutta la mia profonda, amarezza, delusione, sgomento, per quanto accaduto. Questo progetto è stato elaborato con molta attenzione, cura, nel corso di un anno e mezzo. Due geologi, uno il dott. Bianchi e l’altro Arnaldi Valente hanno curato la parte geologica, poi verificata da un ulteriore geologo. Il progetto definitivo è stato valutato da un geologo. È stato visto in sede di valutazione di impatto ambientale dalla Commissione della Regione Liguria che esamina questo tipo di progettazione e di cui fanno parte importanti geologi a livello nazionale come il professor Bellini, il dott. Bottero, il dott. De Stefanis.
Successivamente al progetto definitivo è stato redatto anche un progetto esecutivo dalla ditta vincitrice (la Idroedil, ndr), un progetto a cui ha partecipato un altro geologo, il dottor Castellani, che ha confermato le stesse risultanze dei precedenti geologi ed è stato verificato, questo progetto esecutivo, da una società di verifica. Io sono incredulo nel sapere che un perito del Tribunale possa ritenere che tutti questi geologi, circa 10, che hanno concorso, possano aver commesso così gravi errori tali da giustificare questa iniziativa. Sono sgomento perché il falso ideologico presuppone il dolo e non capisco quale dolo potrei aver mai commesso nel redigere un progetto che doveva essere messo in gara pubblica ufficiale.
Cercheremo di far valere le nostre ragioni, ma al di là delle mie vicende personali, in questa sede ritengo di dovermi rivolgere ai cittadini e dire che sono stato dall’inizio di questa vicenda dalla loro parte. Ho fatto di tutto perché la soluzione della discarica pubblica, una delle prime in Italia, potesse andare a buon fine. Perché la discarica pubblica significa avere certezza del corretto smaltimento dei rifiuti, di perfetto rispetto delle leggi e minori costi. Vuoldire assicurare ai cittadini della provincia di Imperia che loro per 4 anni potevano stare tranquilli, e nel frattempo veniva dato corso all’iniziativa dell’impianto di recupero che avrebbe risolto definitivamente i problemi della provincia. Purtroppo con questa iniziativa tutto è pregiudicato. Io mi arrendo, costernato, perché non riesco a capire il senso delle cose.
Emergenza rifiuti? Io sono tre anni che dico che si fa il lotto 6 o si crea una gravissima emergenza, lo dico a ragion veduta, perché su queste cose ho riflettuto. A questo punto non sappiamo più come risolvere il problema. Dovranno collaborare e intervenire seriamente i Comuni. Bisogna che individuino un sito di primo conferimento, cosa che mi sembra difficilissima, perché sicuramente ci saranno altri comitati, altre proteste, chi gioca al tanto meglio tanto peggio avrà altre opportunità di impedire…chi cerca di sfasciare l’Italia avrà nuove occasioni per poter continuare a farlo.
Dimissioni? Stamattina confesso, intendevo prendere le ferie, ho 270 giorni da fare. Pormi in ferie e dopodiché avvalermi di una possibilità di pensionamento anticipato e quindi di lasciare ad altri questo compito, anche perché credo in coscienza di aver fatto di tutto per risolvere un gravissimo problema, se ho fallito mi sembra anche giusto mettermi da parte. D’altra parte l’amministrazione mi chiede di restare, devo riflettere“.