16 Novembre 2024 02:17

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16 Novembre 2024 02:17

Imperia: Alleanza Verdi e Sinistra punge il Sindaco Scajola. “Gestione con metodo da monarca più che da primo cittadino”

In breve: Ecco la nota inviata dal consigliere di Alleanza Verdi e Sinistra Imperia Lucio Sardi

“C’era una volta la politica”. Questo l’incipit della nota inviata dal consigliere di Alleanza Verdi e Sinistra Imperia Lucio Sardi, che riprende il titolo del libro scritto dall’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini che sarà presentato oggi pomeriggio nell’ambito delle Vele d’Epoca con la partecipazione di Roberta Pinotti, già ministro della Difesa, e il Sindaco di Imperia, quattro volte ministro, Claudio Scajola.

La nota di Alleanza Verdi e Sinistra Imperia

“Nel modesto programma degli eventi di accompagnamento della versione “da tinello” delle Vele d’Epoca, dimensione a cui si è costretta la manifestazione da quando si è ritenuto di organizzarla con frequenza annuale, “spicca” la presentazione del libro “C’era una volta la politica” scritto dall’ex presidente della Camera Casini.

Detto che rispetto alla manifestazione delle vele d’epoca il tema del libro c’entra come un libro di cucina ad una convention sulla dieta tisanoreica, il contesto del dibattito, organizzato dalla figlia del sindaco e che vede Scajola come co-protagonista, rispecchia il respiro corto di una manifestazione che nelle attività collaterali di promozione meriterebbe maggiore cura al tema della vela e del mare.

La presenza tra i partecipanti al dibattito dell’ex parlamentare PD Roberta Pinotti, una protagonista di una fase del percorso politico di quel partito (oggi fortunatamente superato con l’elezione della Schlein) decisamente tra i meno apprezzabili, visto che da esponente dell’associazionismo cattolico era poi finita a sostenere le politiche di riarmo con l’acquisto dei caccia F35, ci riporta ad uno schema del passato.

Torna infatti in mente l’immagine della posa della prima pietra del porto turistico con Scajola, Caltagirone e Burlando che non portò decisamente fortuna alla città ed al progetto del porto. Progetto che Scajola ha intenzione di riproporre con lo stesso schema realizzativo iper-speculativo e pieno di incognite e rischi, come se l’esperienza del passato non gli avesse insegnato nulla.

Ma l’elemento se possibile più stridente, visto l’argomento trattato dal libro, è proprio l’abisso che nella città di Imperia si è venuto a creare tra la politica di un tempo (quella dei soggetti politici organizzati che Casini evidentemente rimpiange) ed il contesto che il “civismo” padronale di Scajola ha generato nel suo campo politico e che vorrebbe a forza esportare anche nei rapporti con le opposizioni.

Il centro destra imperiese è stato politicamente raso al suolo dall’azione del sindaco che ha imposto, in una città capoluogo di provincia di oltre quaranta mila abitanti, l’azzeramento del ruolo dei partiti. Un contesto questo che può verificarsi nei piccoli centri dell’entroterra dove la figura del sindaco finisce per riassumere le modeste attività amministrative che quei comuni riescono a gestire.

Uno schema che è però assolutamente non idoneo a governare la complessità di interessi e problematiche che amministrare un comune delle dimensioni di Imperia comporta e per le quali il contributo di soggetti politici che hanno un riferimento culturale nazionale è necessario e utile, ma che Scajola “risolve” gestendo con un metodo da monarca più che da primo cittadino.

Nonostante questo suo potere assoluto sulla maggioranza, Scajola non ha saputo neanche dare dimostrazione di voler costruire un corretto ed equilibrato rapporto istituzionale con le opposizioni, manifestando un’evidente insofferenza verso l’operato delle stesse ed etichettando ogni critica all’operato della sua amministrazione come un attacco personale.

La strategia del sindaco di classificare l’opposizione tra costruttiva e distruttiva per tentare di dividere gli avversari attraverso una lettura distorta delle diverse sensibilità che sono fisiologiche tra soggetti di diversa natura o collocazione politica, è la dimostrazione di una visione dei rapporti istituzionali che non hanno nulla a che vedere con la politica.

In questa visione si inserisce l’annuncio fatto da Scajola, apparentemente incoerente visto il clima non propriamente idilliaco, di voler riconoscere a non meglio identificati rappresentanti delle opposizioni deleghe o incarichi, con una modalità di “concessione” dall’alto. Un metodo che esprime perfettamente l’idea accentratrice, paternalistica e sprezzante delle regole nel rapporto tra maggioranza e opposizione dell’attuale sindaco.

Le recenti dichiarazioni del primo cittadino, scese al livello dell’insulto o in atti di prepotenza nei confronti di esponenti dell’opposizione in Consiglio Comunale, sono l’ultimo e più preoccupante segnale della pessima china del dibattito politico cittadino di cui Scajola è responsabile.

A questa attività di delegittimazione e di scontro, portato oltre il limite del rispetto istituzionale e personale anche con metodi prepotenti e offensivi, intendiamo rispondere continuando a svolgere il nostro ruolo con rinnovato impegno per costringere il primo cittadino a rispettare gli strumenti istituzionali nelle scelte di maggiore rilevanza e ad occuparsi meno di incarichi e di più della città, dando risposta ai molti problemi irrisolti che nonostante i proclami attendono da anni una soluzione.

Tornando al tema posto dal libro dell‘onorevole Casini, forse Scajola vuole dare dimostrazione che il legittimo rimpianto dell’ex presidente della Camera per la politica di un tempo deve rimanere tale, visto che lui sta lavorando ad ogni livello per cancellarne ogni principio e regola riducendola ad una gestione del potere da piccolo cabotaggio”.

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