22 Dicembre 2024 06:20

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Rivieracqua: i sindaci Conio, Giuffra, Ferrari e Biancheri smentiscono Imperia Rinasce. “Evitiamo polemiche. Sì alla gestione pubblica ma con socio privato minoritario”

In breve: I sindaci Mario Conio (Taggia), Alberto Biancheri (Sanremo), Giorgio Giuffra (Riva Ligure) e Valerio Ferrari (Terzorio), intervengono con una nota stampa per replicare alle dichiarazioni del consigliere di Imperia Rinasce, Ivan Bracco, in merito al futuro della Rivieracqua.

A seguito delle dichiarazioni del segretario di “Imperia Rinasce”, Ivan Bracco, i sindaci dei Comuni soci di Se.Com, Mario Conio (Taggia), Giorgio Giuffra (Riva Ligure) e Valerio Ferrari (Terzorio), e il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, chiariscono le proprie posizioni inerenti al futuro della società consortile Rivieracqua.

Rivieracqua: la nota dei sindaci del ponente dopo l’intervento del gruppo Imperia Rinasce

“La drammatica situazione merita grande attenzione e impegno da parte di tutti gli amministratori locali. In questo delicato momento dobbiamo evitare ogni polemica o potenziale fraintendimento che mini il futuro della società. La nostra posizione è stata più volte chiarita e confermata in Assemblea dei Sindaci, oltre che dalle delibere approvate nei rispettivi Consigli Comunali.”

“Crediamo nel mantenimento dell’acqua pubblica – proseguono – così come espresso nella votazione maggioritaria dei sindaci dell’ATO idrico, che prevede una società a maggioranza pubblica con un socio privato operativo da individuare attraverso una gara. Sono queste le linee intraprese tra mille difficoltà dall’autorità d’ambito. Lo confermiamo senza esitazioni e incertezze: chi vuole mantenere l’acqua pubblica deve seguire questo percorso. I tempi stretti e lo spettro del fallimento di Rivieracqua non permettono altra via.”

“Agli inizi del 2022 – specificano il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri e il sindaco di Terzorio Valerio Ferrariera stata presentata una proposta di ricapitalizzazione pubblica della società, alternativa all’ingresso del socio privato. Proposta che però, non avendo ricevuto il sostegno unanime di tutti i Comuni, non è stato possibile concretizzare.”

Tergiversare oggi – concludono i primi cittadini – vorrebbe dire far fallire la società e conseguentemente la fine dell’acqua pubblica in provincia di Imperia. Il fallimento avrebbe infatti un’unica conseguenza prevista dalla legge: una gara aperta esclusivamente ad operatori privati. Perderemmo così completamente la gestione pubblica della risorsa.”

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