“Imperia, nel 2022, per quanto riguarda occupazione, turismo, demografia e strutture delle imprese, ha indubbiamente migliorato leggermente alcuni margini. Permangono però alcuni problemi mai affrontati, che sono l’assoluta insufficienza della partecipazione dei bambini alla scuola dell’infanzia e ad un livello di laureati e diplomati inaccettabile. Tutti questi elementi si sommano ad una occupazione troppo spesso stagionale o precaria, quasi sempre con basse intensità di lavoro e occupazione a termine”.
Queste le parole di Marco De Silva, responsabile ufficio Economico della CGIL della Liguria, in merito alla presentazione del tradizionale Report con gli andamenti economici, occupazionali e sociali della Provincia di Imperia.
Lavoro, demografia, povertà e istruzione: i dati in provincia di Imperia
La presentazione, tenutasi oggi, 14 settembre, presso la sede di via De Sonnaz è stata curata dal Responsabile Ufficio Economico CGIL Liguria, Marco De Silva, esaminando i dati a consuntivo del 20212 e i primi indicatori del 2023. Presente anche Fulvio Fellegara, segretario provinciale di CGIL Imperia.
Per quanto riguarda l‘occupazione, Imperia vale il 13,1% degli occupati ed il 17,8 dei disoccupati di tutta Liguria. Ad alimentare questo dato è la formazione e la qualità del lavoro che si ha sul territorio.
Imperia, infatti, ha il tasso dei diplomati sul territorio più basso della media regionale. Secondo la CGIL, il problema di scarsa formazione si riflette in un lavoro di scarsa qualità.
Spiega Marco De Silva, responsabile ufficio Economico della CGIL della Liguria
“Imperia, pur accorciando le distanze su alcuni aspetti importanti della vita economica e sociale della provincia, nel 2022, per quanto riguarda occupazione, turismo, demografia e strutture delle imprese, ha indubbiamente migliorato leggermente alcuni margini che aveva rispetto alla Liguria e ai dati nazionali.
Permangono però alcuni degli, irrisolti e mai affrontati, problemi che sono l’assoluta insufficienza della partecipazione dei bambini alla scuola dell’infanzia, alle competenze alfabetiche degli studenti, ad un livello di laureati e diplomati inaccettabile. Tutti questi elementi si sommano ad una occupazione troppo spesso stagionale o precaria, quasi sempre con basse intensità di lavoro e occupazione a termine.
Tutto questo porta a occupazioni basse e pensioni basse, molto distanti dalla media regionale.
Una pericolosa propensione di questa provincia è essere accumunata a quelle del mezzogiorno per quel che riguarda le persone coinvolte dal reddito di cittadinanza.
C’è molto da fare, anche sulle ipotesi di miglioramento e innovazione di rinnovo della provincia , del PNRR non si sa esattamente cosa e come cambierà la revisione del piano anche per questa provincia.
Abbiamo molti problemi irrisolti. Alcuni ambiti dove il miglioramento è abbastanza evidente, però non è sufficiente correre a più non posso per rimanere sempre fermi. Le distanze sono sempre molte e marcate rispetto alla media regionale e questa provincia, francamente, non se lo merita”.
Fulvio Fellegara, segretario provinciale di CGIL Imperia aggiunge
“Cresce l’occupazione ma restano i nodi fondamentali di questo territorio, legati alla precarietà e ad un lavoro che è sempre difficile, con difficoltà legate stagionalità, al lavoro nero, al part-time, al lavoro femminile, tutte caratteristiche che purtroppo vengono confermate in un trend di miglioramento, ma con un marcamento di queste gravi difficoltà.
C’è un altro tema che vale la pena segnalare, che riguarda la formazione e la qualità del lavoro che si ha sul territorio.
Oggi è il primo giorno di scuola, chi vedrà il nostro report, noterà che il tasso di diplomati sul territorio è più basso della media regionale.
L’abbandono scolastico non è tutta colpa di un disagio familiare o di elementi sociali. Ci sono anche elementi strutturali, i collegamenti, le distanze, il servizio pubblico e l’ubicazione delle scuole.
Non a caso dove ce ne sono meno c’è più abbandono. Abbiamo un problema di scarsa formazione, che si riflette in un lavoro di scarsa qualità.
Far pagare un conto salato quando la formazione del territorio è medio/bassa e quindi la qualità del lavoro non può essere quella che uno si aspetterebbe, diventa sempre più complicato.
C’è un altro problema che è quello della migrazione dei nostri ragazzi. I pochi che studiano, abbiamo la percentuale di laureati più bassa della Liguria, si fermano a lavorare fuori dal nostro territorio.
Abbiamo una migrazione per motivi di studio molto elevata. Se chi studia se ne va, chi è formato se ne va e chi non è formato resta, ecco che purtroppo il lavoro di questo territorio non può diventare di qualità che servirebbe anche per il rilancio del benessere sociale di chi decide di restare su questo territorio”.
Imperia migliora, ma non basta:
- Ha sempre il tasso di occupazione più basso (62,1%) e di disoccupazione più alto (9,2%) della Liguria e di tutte le altre province.
- L’incidenza più alta dell’occupazione in Agricoltura e Pesca sul totale (6,0%)
- L’incidenza maggiore dell’occupazione nel Turismo e Commercio sul totale dell’occupazione (29%) in Liguria
- La percentuale più bassa degli occupati nell’Industria (9,1%)
- Il calo maggiore dell’occupazione femminile (-3,5%/-1.239 unità)
- L’incremento maggiore dell’occupazione maschile (+9,4%/+4.058 unità)
- L’aumento maggiore in percentuale degli occupati nelle Costruzioni (+55,6%) rispetto all’anno precedente
- L’incidenza minore dell’occupazione nelle Altre Attività Dei Servizi (42,9%) sul totale dell’occupazione
Per quanto riguarda il benessere equo e sostenibile:
Dati 2021 | IMPERIA | LIGURIA |
partecipazione scuole infanzia | 10,1 | 16,0 |
partecipazione Sistema scolastico bambini 4-5 anni | 92,3 | 91,8 |
diplomati (2022) | 55,5 | 69,6 |
laureati (2022) | 21,8 | 30,3 |
passaggio università (2020) | 48,6 | 58,1 |
NEET (2022) | 25,4 | 14,8 |
partecipazione formazione continua | 3,5 | 11,4 |
competenze alfabetiche non adeguate | 41,4 | 38,6 |
competenze numeriche non adeguate | 46,7 | 42,7 |
tasso occupazione 20-64 anni | 66,8 | 70,7 |
mancata partecipazione al lavoro | 11,1 | 11,2 |
tasso occupazione giovanile 15-29 anni | 35,3 | 38,3 |
mancata partecipazione lavoro giovanile | 25,8 | 22,4 |
giornate retribuite % su 312 gg lav | 68,6 | 75,4 |
aspettativa vita nascita | 81,7 | 82,5 |
mortalità evitabile | 17,9 | 16,4 |
mortalità tumore | 8,4 | 8,0 |
mortalità demenze | 38,2 | 37,7 |
mobilità laureati | -19 | 0,7 |
comuni con servizi online (2018) | 4,2 | 13,2 |
A cura di Alessandro Moschi