“L’Imperia la aspettano tutti. Bisogna solo lavorare a testa bassa e pedalare. Ci aspetta un campionato equilibrato, di qualità”. Ecco le prime parole del nuovo mister dell’Imperia Calcio Pietro Buttu, presentato nel tardo pomeriggio di oggi, 14 settembre, alla stampa. Buttu, reduce dalla cavalcata trionfale sulla panchina dell’Albenga, con la conquista della serie D, prende il posto di Mario Pisano, esonerato ancor prima dell’inizio della stagione. Insieme all’ex mister dell’Albenga i membri dello staff, Viviano Rolando, dirigente, Stefano Ancona, preparatore dei portieri, Eros Giglia, preparatore atletico, Antonio Barone, vice allenatore, e Bruno Robello De Filippis, team manager (affiancherà i membri dello staff già in organico).
Alla conferenza stampa Buttu era affiancato, oltre che dallo staff, anche dalla dirigenza dell’Imperia, il Presidente Fabrizio Gramondo e i collaboratori Daniele Ciccione e FabioRamoino. Particolare, quest’ultimo, che non è passato inosservato, in quanto nessuno della dirigenza presenziò, se non dietro le quinte, alla conferenza stampa di presentazione del mister Mario Pisano. Presente anche il collaboratore esterno Giancarlo Riolfo.
Calcio Eccellenza: presentato il nuovo mister Pietro Buttu
“Sono contento e onorato di essere l’allenatore del centenario – ha detto Buttu – Ho una squadra di qualità, con valori importanti. La maggior parte dei giocatori in rosa li ho già allenati e gli altri, come Scalzi e Ventre, ho sempre voluto allenarli.
Subentro in corsa? Il primo allenamento è stato come il primo giorno di scuola. Non ho dormito, non mi vergogno a dirlo. E’ la prima volta nella mia carriera che subentro in corsa ed ero teso. Io sono una bestiadacampo, il campo mi è mancato e ho fatto un’estate particolare.
Noi giocheremo ad Andora e dobbiamo adeguarci. Mi auguro di tornare presto al Ciccione, un impianto storico. Quando entri li ti viene la pelle d’oca. Alla squadra ho detto, al primo allenamento, lavorate pensando a quel momento quando torneremo al Ciccione.
Tornare a lavorare con il mio staff è motivo di orgoglio. Non iniziare dall’inizio non deve essere un alibi. So che hanno lavorato bene, pian piano cercheremo di capire tutte le situazioni.
Marinelli? Marinelli qui non c’è. L’ho sentito perché c’è un grande rapporto e perché abbiamo fatto la storia nell’ultimo campionato. Ci sentiamo anche per altre cose, è contento che sono venuto qua.
E’ stata costruita una buona squadra, di qualità, che dobbiamo far andare. Per me aver perso la serie D, dopo essermela conquistata, con i miei giocatori, con il mio staff, non è una cosa da poco e questa è già una motivazione importante. Qui c’è solo da lavorare e da onorare la maglia che indossiamo. Essere qui per il centenario è una grande motivazione.
La prima giornata di campionato ha dimostrato che è un campionato duro, tosto. L’Imperia la aspettano tutti, c’è da pedalare. Non si vince con il blasone, ma con il lavoro e la coesione.
Pressione? Non sento nessuna pressione. Campionato livellato verso il basso? Non sono d’accordo. Qui il blasone non conta. Puoi prendere schiaffi dappertutto, la Cairese è costruita per vincere, il Campomorone, il Genova Calcio. Senza contare eventuali sorprese. Io non penso che abbiamo già vinto e nemmeno i miei giocatori. Quando indossano questa maglia hanno la responsabilità di onorarla, tanto più che siamo nell’anno del centenario”.
La dirigenza (Fabrizio Gramondo, Fabio Ramoino e Daniele Ciccione)
“Buttu pensiamo che abbia tutti i requisiti. Il nostro obiettivo, vista la squadra costruita, è quello di tornare in serie D. Siamo contentissimi di averlo con noi, lui e il suo staff.
Si giocherà sempre a porte chiuse ad Andora? No. Siccome la partita con il Serra Riccò non era calendarizzata, in quanto si trattava della partita precedentemente rinviata, perché sospesa per l’allerta, non c’era ancora un rapporto tra noi e la dirigenza dell’Andora. Abbiamo chiarito tutto con chi gestisce il campo, con le forze dell’ordine. Da domenica prossima le partite saranno a porte aperte. Non c’è nessun mistero. Poi è chiaro che il campo di Andora ha dei limiti oggettivi, con una tribuna con soli 250 posti al massimo di capienza.
Deroga? La commissione di vigilanza oggi ha individuato quei numeri e ci dobbiamo attenere a quelli. Stiamo ragionando su una soluzione alternativa, confidando ovviamente che i lavori al Ciccione ci permettano di fare la seconda parte della stagione a casa nostra. L’amministrazione comunale sta seguendo alacremente i lavori.
Centenario? E’ dura in questo momento trovare soluzioni per festeggiare degnamente il Centenario senza lo stadio. Ci sono delle idee, abbiamo fatto una maglia nuova che verrà incrementata dallo sponsor e da altre cose. Qualcuno ha detto che usavamo le maglie dello scorso anno per presentare i giocatori, ma le maglie nuove devi costruirle, farle arrivare e nel periodo estivo è difficile avere materiale a disposizione. Sul retro della maglia c’è scritto ‘100’, poi vedremo altre idee per festeggiare il centenario dell’Imperia e della città”.
A fine conferenza stampa i tre dirigenti dell’Imperia hanno spiegato i motivi dell’addio del mister Mario Pisano (e del direttore generale Alfredo Bencardino), confermando le indiscrezioni delle ultime settimane, ovvero i rapporti tesi con il collaboratore esterno Giancarlo Riolfo. Tensioni che avrebbero portato prima Riolfo a rassegnare le dimissioni (poi revocate) davanti alla squadra e successivamente la società, dopo un confronto interno, a esonerare mister Pisano. All’origine dei dissapori tra Riolfo e Pisano le modalità di gestione della squadra.