17 Luglio 2024 02:20

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17 Luglio 2024 02:20

Imperia: duplice tentato omicidio via XX Settembre, 30enne condannato a due anni di carcere

In breve: La difesa ha sempre sostenuto che non vi fosse stato alcuno screzio tra il 30enne e i due cingalesi. Il nordafricano avrebbe agito senza motivo.

Due anni di carcere. Questa la condanna pronunciata in Tribunale a Imperia, con la formula del rito abbreviato, dal giudice Massimiliano Botti, nell’ambito del processo che vedeva sul banco degli imputati un 30enne tunisino (difeso dall‘avvocato Luca Brazzit del Foro di Imperia), accusato di duplice tentato omicidio, aggravato dallo sfregio permanente al viso di una delle vittime, per aver accoltellato due cingalesi in via XX Settembre nel giugno del 2022.

Nel dettaglio, l’imputato, al quale è stato riconosciuto un vizio parziale di mente, una volta scontata la pena, verrà trasferito in una REMS (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) dove rimarrà sino a che non sarà più ritenuto socialmente pericoloso.

Imperia: duplice tentato omicidio via XX Settembre, condannato a due anni di carcare

I fatti risalgono al 19 giugno 2022, quando il 30enne tunisino aggredì due cittadini originari del Bangladesh con un coltello da cucina in via XX Settembre. L’episodio era stato filmato da un residente che stava assistendo alla scena dal terrazzo della propria abitazione. Il 30enne venne arrestato poco dopo dai Carabinieri.

Il Pm Enrico Cinnella Della Porta aveva chiesto una perizia psichiatrica (incarico affidato allo psichiatra Gabriele Rocca) per valutare se il 30ennefosse o meno capace di intendere o volere al momento dei fatti e se capace di stare in giudizio.

La perizia ha ceritificato un vizio di mente solo parziale, che ha reso dunque il nordafricano imputabile e capace di stare in giudizio.

Il 30enne, regolare in Italia dal 2020, ospite di una cooperativa, ha ottenuto l’asilo politico e, all’epoca dei fatti, lavorava come operaio edile presso un’impresa locale. Non ha precedenti penali, ma in passato aveva evidenziato problematiche di natura psichiatrica, mai però accompagnante da violenza, tanto da rendere necessario il ricovero in Spdc.

La difesa ha sempre sostenuto che non vi fosse stato alcuno screzio tra il 30enne e i due cingalesi. Il nordafricano avrebbe agito senza motivo.

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