“Ci stanno invadendo, dobbiamo reagire con forza, con determinazione, prima che sia troppo tardi, prima di dover emigrare noi dalle nostre città divenute invivibili”. Queste le parole del Sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro gridate dal palco di Pontida in occasione dell’annuale raduno della Lega.
Il Sindaco della città di confine del ponente ligure, collegandosi all’emergenza migranti che si sta verificando in questi giorni a Lampedusa, ha richiamato l’attenzione sulla situazione di Ventimiglia, facendo anche riferimento alla sua decisione di porre un servizio di vigilanza privata all’ingresso del cimitero cittadino, per impedire l’ingresso dei migranti che utilizzavano fontane e bagni. Il caso era finito anche sulle cronache nazionali e Di Muro era stato oggetto di forti critiche, anche da parte di Michela Murgia, recentemente scomparsa.
“L’Europa unita è morta a Ventimiglia”. Dal palco di Pontida il sindaco Di Muro sull’emergenza migranti
“La mia città è bellissima ha un mare splendido, panorami mozzafiato, è ricca di storia, ma sono costretto a portare qui l’urlo dei ventimigliesi, gente per bene preoccupata di un’invasione imminente. Le immagini di Lampedusa non sono solo per Lampedusa, cui va la nostra vicinanza e il nostro applauso, valgono per Ventimiglia, per tutte le città di confine e temo per tutte le città italiane.
Lo devo dire, rimpiango i tempi del nostro ministro Matteo Salvini, quando gli sbarchi li bloccava, quando è andato sotto processo per aver difeso l’Italia e gli italiani. Ora il nostro Governo sta lavorando a soluzioni diplomatiche, ha posto al centro dell’agenda europea il tema dell’immigrazione, ma di tutta risposta Francia e Germania hanno chiuso i confini. L’Europa di Schengen, l’Europa dei popoli, l’Europa unita è morta a Ventimiglia.
E allora forza Lega, forza centrodestra, forza Governo, il tempo della diplomazia è finito. Ci stanno invadendo, dobbiamo reagire con forza, con determinazione, prima che sia troppo tardi, prima di dover emigrare noi dalle nostre città divenute invivibili.
Dobbiamo passare dall’accoglienza diffusa ai rimpatri di massa. Ci siamo noi sul fronte caldo, noi sindaci che facciamo quello che possiamo per garantire la sicurezza nei nostri comuni. Sono appena stato eletto Sindaco e sto facendo il possibile e l’impossibile.
Ho montato palizzate, griglie per impedire bivacchi abusivi, multiamo i negozi etnici che vendono alcolici di notte. Gli togliamo le birre per impedire le risse. Ho dovuto mettere le guardie armate al cimitero perchè andavano a sputare sulle lapidi e a urinare sulle nostre tombe. Il cimitero è un luogo sacro e si entra solo per pregare i nostri cari, punto e basta.
Mi hanno detto che sono razzista, ma credo di interpretare a chiare lettere il mandato che mi hanno conferito i miei elettori, quindi non arretrerò e non arretrerò di un millimetro per difendere la sicurezza nelle nostre città”.