Due taxisti hanno presentato al Comune di Imperia e all’Autorità di Regolazione dei Trasporti un’istanza di annullamento in autotutela della delibera di giunta con la quale veniva stabilito di incrementare il numero di licenze.
Ad oggi le licenze sono 16 e, da quanto trapela, il Comune di Imperia vorrebbe aggiungerne altre 12 con l’obiettivo di migliorare il servizio. All’origine del provvedimento le troppe chiamate inevase.
Una decisione fortemente contestata, in particolare da due taxisti, Federico Diletto e Andrea Gallizia, che si sono affidati all’avvocato Simone Massacano, del foro di Genova, per chiedere al Comune di annullare in autotutela la controversa delibera di giunta sull’aumento delle licenze.
Imperia: aumento licenze taxi, ecco l’istanza per chiedere un passo indietro al Comune
Nel dettaglio, l’istanza si articola in quattro punti. I taxisti chiedono l’annullamento in autotutela in quanto la delibera approvata dal Comune si baserebbe su determinazioni, fornite da Biesse Telecom Srl, erogatrice del servizio denominato “Smart Taxi” (gestisce le richieste di prenotazione telefoniche delle corse), “erronee e illegittime”.
L’istanza
Le chiamate non risposte
“Nei tabulati – che effettivamente potevano essere spiegati più diffusamente dal fornitore del servizio – vengono riportate tutte le chiamate sul numero di prenotazione, ma non viene illustrato che il singolo utente può legittimamente avviare in una scansione temporale di un paio di minuti una pluralità di chiamate perché magari le linee sono occupate e poi ricevere una risposta dai taxisti.
Il sistema indica per ogni volta che la linea è occupata o che non viene accettata la chiamata dal taxista ‘not ok’, mentre per le telefonate accettate ‘Ok‘. Se si osservano i tabulati emerge però che il numero delle chiamate rimaste effettivamente inevase è assai ridotto.
A mero titolo esemplificativo si riportano i dati riferiti ad aprile 2023. In merito a detto periodo l’Amministrazione assume che le chiamate giornaliere in media non risposte sarebbero state 224, ma, come detto, è sufficiente esaminare i tabulati per rilevare inequivocabilmente che le chiamate giornaliere non evase sono solo 24(!), le quali
non giustificano l’“incremento del contingente delle licenze taxi e con il potenziamento del servizio.
Chiaramente le considerazioni suesposte sono estendibili per tutti i giorni dell’anno e sono facilmente verificabili mediante una mera lettura attenta dei tabulati, la quale, come detto, è stata del tutto omessa dal Comune di Imperia nel caso in specie. All’uopo corre l’obbligo di evidenziare che tra le chiamate ‘not ok‘ vi sono altresì quelle che poi non sono corse effettive in quanto gli utenti chiedono mere informazioni turistiche e/o logistiche ovvero corse fuori dal territorio comunale, che sono pacificamente vietate dal Regolamento Comunale e, dunque, non possono essere accettate”.
I pressuposti per l’aumento delle licenze
“L’art. 18 L.R. Liguria 4 luglio 2007, n. 25 prescrive un procedimento specifico per determinare il numero di licenze ‘definendo una metodologia di calcolo del fabbisogno di tali servizi, che tenga conto di variabili socio-economico-territoriali’.
E’ indubbio che nel caso di specie l’Amministrazione non si sia minimante data carico dei succitati parametri per l’incremento del fabbisogno delle licenze taxi, ma abbia adottato la succitata delibera solamente sull’erronea lettura dei dati forniti da Biesse Telecom S.r.l. Da ciò l’illegittimità della delibera di Giunta Comunale n. 199 del 22 giugno 2023 in quanto la medesima è stata assunta su presupposti erronei nonché travisando i dati forniti da Biesse Telecom S.r.l., che però potevano essere facilmente intesi mediante una loro analisi più attenta e critica”.
I taxisti esclusi dal confronto
“Oltre ai profili suesposti l’atto è illegittimo in quanto l’Ente non ha permesso agli Istanti e a tutti i titolari di autorizzazione taxi nel Comune di Imperia di partecipare al procedimento in spregio alle garanzie partecipative previste dagli artt. 7 e ss. L. 241/1990.
Nel caso di specie non sussistono ragioni tali da giustificare l’omessa partecipazione al procedimento degli Istanti nonché di tutti coloro che sono titolari di una licenza taxi, tanto è vero che l’Ente ha coinvolto soggetti privi di interesse al procedimento, che difatti non hanno potuto/saputo dare alcun apporto.
L’apporto partecipativo degli Istanti e di tutti gli altri titolari di licenze taxi avrebbe sicuramente permesso all’Ente di svolgere un’istruttoria completa ed eventualmente avrebbe consentito al Comune di Imperia di addivenire a una soluzione condivisa satisfattiva sia dell’interesse privato che di quello pubblico”.
Taxi-Crisi Riviera Trasporti
“Da una mera lettura dei quotidiani locali, infatti, è ictu oculi evidente che il problema del trasporto pubblico non sia imputabile al servizio taxi, bensì a Riviera Trasporti che, a causa di problemi economici/organizzativi, non è in grado di effettuare il servizio di trasporto autobus comunale e provinciale. Se Riviera Trasporti non è più in grado di gestire il servizio assegnatole, allora, è necessario che il Comune di Imperia chieda alla Provincia di Imperia (di cui tra l’altro condivide il legale rappresentante) di interpellare gli altri operatori economici sul mercato per effettuare una gara per l’affidamento del servizio e non imputare colpe a soggetti che, come i dati dimostrano, non ne hanno”.
I pareri richiesti dal Comune
“Il difetto di istruttoria operato dal Comune di Imperia nell’adozione della delibera di Giunta Comunale n. 199 del 22 giugno 2023 è ictu oculi evidente anche nella richiesta di pareri operata dall’Ente.
Ed invero, grazie agli atti forniti dal medesimo Comune di Imperia con nota prot. n. 58141 del 14 agosto 2023 è emerso che l’Ente ha richiesto in data 16 giugno 2023 un parere sull’implementazione del servizio taxi a Confcommercio, Confesercenti, Federturismo Confindustria, ma non alla Commissione prevista dall’art. 4 L. 15 gennaio 1992, n. 21 e tantomeno alle associazioni di categoria dei taxisti, le quali avrebbero potuto dare un
apporto maggiore alla riunione, conoscendo le problematiche sottese al servizio e potendo anche proporre all’Ente delle ulteriori soluzioni”.
I danni per i taxisti
“Effettivamente l’Amministrazione non tiene in considerazione che, attese le erronee risultanze ottenute dall’Ente nel procedimento, nuove licenze taxi determinerebbero inequivocabilmente delle ingenti perdite economiche a tutti gli operatori economici del settore (quelli già muniti di autorizzazione e quelli vincitori della futura procedura di evidenza pubblica di assegnazione) in quanto sono proprio i tabulati di Biesse Telecom S.r.l. a dimostrare che non vi sono disservizi così gravi da giustificare l’introduzione di nuove licenze e ciò renderebbe l’offerta del servizio ben superiore rispetto alla domanda.
Quanto sopra è dimostrato dalla pacifica circostanza che la medesima Biesse Telecom S.r.l., dopo aver conosciuto la delibera di Giunta Comunale n. 199 del 22 giugno 2023, ha comunicato al Comune di Imperia che i dati utilizzati a sostegno dell’atto non sono stati correttamente valutati e, quindi, non vi siano le condizioni normativamente previste per l’introduzione di nuove licenze”.
L’Autorità di Regolazione dei Trasporti
“Da informazioni assunte per le vie brevi il Comune di Imperia ha richiesto all’Autorità di Regolazione dei Trasporti un parere in merito al rilascio di nuove licenze taxi.
Gli Istanti, richiamando le suesposte considerazioni, ai sensi dell’art. 9 L. 241/1990, intervengono nel succitato procedimento, istando l’autorità di valutare anche il presente scritto difensivo, il quale acclama l’illegittimità della delibera di Giunta Comunale n. 199 del 22 giugno 2023 nonché il travisamento dei fatti operato dal Comune di Imperia. Innegabile nel caso di specie l’interesse degli Istanti in quanto soggetti immediatamente lesi dal succitato atto deliberativo”.