Imperia. Si sono riuniti questa mattina, alle 11.30 all’interno del pastificio Agnesi i rappresentanti della Colussi S.p.A. Sergio Moriconi, Ulderico Falconi e Fabio Marfella insieme al dottor Paolo Della Pietra, direttore di Confindustria Imperia e a Armando Savignano (FAI CISL), Marco Gentile e Marco Bermani (FLAI CGIL Nazionale), Guido Majrone (UILA – UIL Nazionale), Pierluigi Lazzarini, Maurizia Carrega, Tiziano Balosetti, Roberto Pullia del RSU dello stabilimento di Imperia, Guido Fabiano, Gianni Trebini, Pietro Lai e Pasquale Mileto per le organizzazioni sindacali territoriali e Enrico Revello segretario Generale CGIL.
Sei ore di riunione, molto dense terminate alle 17.30 quando è stato firmato un verbale di riunione con un accordo che prevede chiaramente l’impossibilità da parte dell’azienda di adempiere alla previsione della presentazione di un piano industriale per diversi motivi come:
- l’indisponibilità da parte di partner locali di aderire all’iniziativa prosepettata da Colussi
- le spese eccessive
- il venire meno dell’ausilio promesso dalle istituzioni locali, in particolar modo la Regione
Allo stesso tempo però i rappresentanti dell’azienda hanno confermato la determinazione dell’azienda a voler realizzare il progetto inerente le produzioni alternative sperando di poter adattere tutto o parte dello stabilimento all’insediamento di queste nuove realtà produttive.
Il progetto di patron Colussi era infatti quello di voler spostare la produzione di sughi e altri prodotti attinenti al mondo della pasta in uno stabilimento nell’entroterra (probabilmente nella zona di Pontedassio su un’area da 40.000 metri quadri), ma questa idea aveva scatenato l’ira dei lavoratori che hanno ribadito con forza la loro volontà di continuare a produrre pasta e non prodotti alterantivi.
Accanto a questo i rappresentanti sindacali hanno ribadito il netto impegno nel voler mantenere tutti i livelli occupazionali come sono adesso. Infatti, fino al 31 ottobre 2015 anche se i livelli di lavoro andranno magari via via scemando, i lavoratori sono confermati tramite la sottoscrizione di un contratto di solidarietà e che la produzione di pasta andrà avanti a pieno regime fino alla fine del 2015.
Inoltre, il 17 di settembre i contenuti della discussione verranno presentati in un verbale di accordo che verrà consegnato poi al Ministero dello Sviluppo Economico che ha convocato le parti a Roma proprio il 17 per discutere della problematica.