23 Luglio 2024 00:50

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23 Luglio 2024 00:50

Imperia: folla commossa per l’ultimo saluto al Comandante Flavio Serafini. “Lo ringraziamo per il bene culturale che ha profuso alla città” /Le immagini

In breve: Commozione per l'ultimo saluto all’uomo che dedicò tutta la sua vita al mare e alla creazione e sviluppo del Museo navale di Imperia, scomparso nei giorni scorsi.
Grande partecipazione e profonda commozione questo pomeriggio, 26 settembre, ai funerali del Comandante Flavio Serafini, 83 anni, l’uomo che dedicò tutta la sua vita al mare e alla creazione e sviluppo del Museo navale di Imperia, scomparso nei giorni scorsi. Ai funerali erano presenti anche il sindaco Claudio Scajola, il vicesindaco Giuseppe Fossati, l’assessore Marcella Roggero e altri rappresentanti della giunta e del consiglio comunale.

Imperia: folla commossa per l’ultimo saluto al Comandante Flavio Serafini

celebrare il funerale, presso la basilica concattedrale di San MaurizioDon Lucio Fabbris, che ha usato parole di grande affetto per il Comandante Serafini.

“Chi frequenta il mare ne acquisisce i connotati, la vastità che significa ampliare la mente, avere mani salde, conoscere le rotte e avere la responsabilità di quello che forma l’insieme dei marinai.

“Il mare è luogo educativo eccezionale che struttura la mente e Flavio la sua esperienza marinaia l’ha utilizzata in tutta la sua vita. Celebrare a Imperia il mondo marinaro, la sua avventura divenuta realtà solida nel Museo. Un secondo tratto della sua personalità.

L’ulivo significa radicamento, mare dice spaziosità avventura, cedere all’esperienza cangiante, l’ulivo dice stanzialità, due realtà, il mare e l’ulivo, della nostra città. Mi raccontano che era sua consuetudine andare di casa in casa a intervistare incontrare tutti i marinai di vecchia data per non perdere la memoria, il vissuto accanto alla preziosità del mare la persistenza dell’ulivo che sono anche due dimensioni della fede.

Lo salutiamo e ringraziamo per il bene culturale che ha profuso alla città e ricordiamo che niente di tutto questo va perduto, a frantumare è solo la vita biologica, ma niente altro di noi muore. Tutto resta eternamente e appartiene al divino”.

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