“Profondo senso dello Stato, grande curiosità e fermezza nella tutela e difesa delle istituzioni”. Così il Sindaco di Imperia Claudio Scajola ha ricordato, all’apertura del consiglio comunale, l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, scomparso il 22 settembre scorso.
Il consiglio comunale ha osservato un minuto di silenzio in memoria della scomparsa dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Comandante Flavio Serafini e di Luca Landolfi, fratello del consigliere comunale Andrea.
Sindaco Claudio Scajola ricorda Giorgio Napolitano
“Venerdì scorso è mancato Giorgio Napolitano. Ho avuto la possibilità nel corso della mia vita di incontrare e di avere diversi rapporti con il Presidente Napolitano quando ricopriva la carica di Ministro dell’Interno durante il Governo Prodi nel 1996. Con mia meraviglia, il giorno dopo della mia nomina a Ministro dell’Interno, ricevetti da parte sua la richiesta di un colloquio perchè desiderava confrontarsi con me sui difficili momenti della vita e sulla situazione sociale del paese.
Dopo la sua elezione a Capo dello Stato nel 2006, abbiamo avuto diversi colloqui serrati sulla riforma dei servizi segreti, in quanto rivestivo la carica di presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti. Ne apprezzai il profondo senso dello Stato, la grande curiosità e la fermezza nella tutela e difesa delle istituzioni.
Il ricordo che più mi ha colpito fu quando portammo in Parlamento il nuovo piano energetico nel quale avevo previsto il ritorno dell’energia nucleare. Ricordo che il Presidente Napolitano mi disse che l‘energia è un tema da toccare con delicatezza e che non dimenticava quello che patì il suo amico Felice Ippolito, il presidente del Comitato nazionale per l’energia nucleare. Fu un caso notiziario lunghissimo: Ippolito patì le più difficili conseguenze di un procedimento giudiziario sbagliato. Non posso non ricordare che Ippolito ne uscì con la grazia concessagli dal presidente della Repubblica Saragat. L’ho voluto ricordare perchè fu il momento più toccante dove colsi la profondità di pensiero di Giorgio Napolitano.
In questi giorni ho letto alcune posizioni su Napolitano sul fatto che era favorevole all’invasione dell’Unione Sovietica in Ungheria del 1956. Queste posizioni non tengono presente l’evoluzione che ogni persona ha nella propria vita. Un’evoluzione che ha portato Napolitano a diventare presidente della Repubblica, il più convinto fra i più convinti europeisti, assertore della necessità che l’Europa fosse sempre più forte e grande sostenitore dell’alleanza atlantica. Ricordarlo è un dovere per chi si riconosce nelle istituzioni”.