23 Dicembre 2024 08:33

23 Dicembre 2024 08:33

IMPERIA. LA MOGLIE DI UN DIPENDENTE REPLICA AL NCD: “NON SONO UN’IGNORANTE. MIO MARITO E’ FIERO DI LAVORARE ALL’AGNESI”/ LA LETTERA

In breve: Si chiama Valeria, vive a Sanremo ed è la moglie di un fiero operaio dell'Agnesi. Dopo il consiglio comunale di lunedì e le affermazioni di alcuni politici del Nuovo Centro Destra, Valeria ha voluto inviare una lettera alla redazione di Imperiapost
10705339_10204923151257872_606509309_n
Imperia. Si chiama Valeria, vive a Sanremo ed è la moglie di un fiero operaio dell’Agnesi. Dopo il consiglio comunale di lunedì e le affermazioni di alcuni politici del Nuovo Centro Destra, Valeria ha voluto inviare una lettera alla redazione di Imperiapost, uno sfogo,  in cui dichiara che lei c’era ad urlare contro chi ha dichiarato di aver firmato la petizione, ma di voler votare contro la mozione e aggiunge che non se ne vergogna per niente.
Io c ‘ero al “vergognoso ” consiglio comunale di lunedì sera e non sono un’ignorante né tantomeno un’estremista né di destra né di sinistra, anzi se c’è una persona distante anni luce dalla politica sono io.
Non sono uno dei “noti disturbatori ” né un sobbillatore di masse ed ero tra coloro che hanno applaudito e urlato e sperato e anche insultato e non me ne vergogno, le vergogne sono ben altre. Non so nulla di quanto descritto dai nostri cari politici  anzi vorrei vedere uno per uno i loro curricula e non ho dubbi sul fatto che il mio sia migliore di molti dei loro.
Io c’ero fianco a fianco ai dipendenti Agnesi e ad altri familiari come me! Già perché non sono una pericolosa attivista, ma semplicemente la moglie preoccupata ed esasperata di uno dei tanti dipendenti e non mi vergogno di aver urlato o fischiato chi ci ha “venduti ” o di aver applaudito chi ci ha appoggiati al di là delle bandiere. Si dovrebbero vergognare quelli che hanno voltato la faccia, quelli che sono scesi in corteo con noi e hanno fatto dichiarazioni che son lo specchio della mozione presentata per poi rimangiarsi tutto dopo la visita del Patron Colussi.
Devono vergognarsi quelli che hanno detto “io la petizione l’ho firmata ed anche i mie parenti, ma voto contro”; chi ha detto “io sono con voi ma voto contro”, chi ha detto “Io ho amici all’Agnesi e vorrei vederla restare lì dove si trova da 200 anni circa, ma voto contro “.
Ecco chi dovrebbe vergognarsi!!! Perché dopo aver schiaffeggiato noi e le 6000 persone che hanno firmato in pochissimo tempo (e non siamo riusciti a raccoglierle tutte) sono loro che ora ci stanno insultando due volte con le parole e con la bieca strumentalizzazione politica del nostro dolore, della nostra rabbia, della nostra disperazione. E magari nei corridoi del comune ci sarà anche stato il “noto disturbatore “, ma ad urlare eravamo Noi: dipendenti e famigliari!
E non mi vergogno ed ho tutte le ragioni di urlare perché quello stipendio è la nostra unica entrata come per tanti, perché meta di quello stipendio se ne va per l’affitto e con l altra metà ci sopravviviamo senza arrivare a fine mese perché già io non lavoro da tre anni, salvo qualche ripetizione a prezzi ridicoli, ma presto perderemo anche questa nostra unica entrata! Non mi vergogno, come non si vergogna il mio compagno che pur avendo altri talenti è ben fiero di essere un operaio all’Agnesi e a differenza vostra si alza alle 4 o torna alle 23 e da dieci anni si fa Sanremo /Imperia in treno o in corriera, si spara otto ore in fabbrica e ritorno perché non ci si può permettere il lusso dell’auto.
Le abbiamo tutte le ragioni credetemi e a vergognarsi non dobbiamo esser noi! Forse, anzi sicuramente, questa mozione non avrebbe risolto il problema, ma sarebbe stato un segnale…un grande segnale. E se avessi potuto sarei andata anche oltre gli “urli ” o gli applausi perché è questo che cercate, è a questo che ci volete portare esasperandoci e giocando col nostro dolore e le nostre vite: volete i gesti estremi e quelli meritereste, non è la mancanza di attributi o di disperazione che mi ha frenato, ma un padre bisognoso di cure e un compagno splendido che mi aspettano a casa, perché sicuramente c avrei guadagnato una denuncia? Un Tso? Un arresto? Ma poi? Forse mi avreste anche trovato lavoro!
Non vi rendete conto che l’Agnesi poteva essere per la nostra zona la “gallina dalle uova d’oro “ e non come la intendete voi e il Patron, uno dei pochi rinomati pastifici con annesso mulino con anni di storia  e la lettera del “dipendente ” citata in consiglio dovrebbe arrivare a voi e alla proprietà come un cazzotto! Lettera che è un sunto di ogni nostro pensiero, riflessione, speranza, discussione e dimostra che non servono lauree o master per far gli imprenditori, ma amore cuore forza passione creatività.
L’Agnesi è stata volutamente fatta affossare, volutamente mal gestita: chiusura del mulino, niente pubblicità. spazi immenso vuoti e non sfruttatati,  nessuna idea.  Una volta ci si andava con la scuola a visitarla, ora, quale momento migliore, è improduttiva, c’è crisi, non ce la fa più…ma chi volete che ci creda? Lo sappiamo tutti cosa c’è sotto e le mire che ci sono.
Forse la mozione poteva esser il bastone fra le ruote per spingere a “venderla come pastificio ” a chi poteva aver voglia di continuare con passione idee nuove e investimenti perché le potenzialità ci sono tutte e non di considerarla un “sito appetibile per altri scopi da vendere un tanto al metro quadro e che sarà sarà ”  e alla favoletta dello spostamento o della fabbrichetta dei pesti e dei sughi chi ci crede?”.

Condividi questo articolo: