E’ notizia di mercoledì scorso, 4 ottobre, il coinvolgimento dell’ex avvocato imperiese Maurizio Novaro nell’inchiesta sui presunti concorsi truccati presso la Provincia di Savona. Novaro, responsabile del settore legale dell’ente provinciale (con incarico fiduciario datato agosto 2022), è stato raggiunto dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza insieme al segretario generale della Provincia Giulia Colangelo (fino al 2019 a Imperia). E’ accusato di aver favorito, insieme agli altri indagati, alcuni candidati durante i concorsi per la selezione del personale dipendente.
Nella giornata di ieri, 6 ottobre, l’ex legale, difeso dagli avvocati Marco Fazio e Massimo Boggio, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al Gip Alessia Ceccardi (lo stesso ha fatto Giulia Colangelo, difesa dall’avvocato Michela Cristiano, nel frattempo sospesa dal Ministero dell’Interno).
Per Novaro si tratta di un nuovo guaio giudiziario dopo quelli di Imperia, mai resi noti. L‘allora legale era stato iscritto nel registro degli indagati per svariate cause “fantasma”. In particolare a Novaro, difeso dall’avvocato Alessandro Moroni, erano stati contestati i reati di truffa, infedele patronico e falso in atto pubblico.
Misura cautelare per l’ex avvocato Novaro: a Imperia finì nei guai per svariate cause “fantasma”
Novaro era finito nei guai a Imperia a seguito delle denunce di svariati clienti secondo i quali il legale avrebbe incassato i soldi della parcelle senza però realmente occuparsi delle pratiche giudiziarie concordate. In particolare Novaro avrebbe fatto credere ai propri clienti, con l’ausilio di fotocopie di atti giudiziari e timbri del Tribunale, di essersi occupato di cause in realtà mai avviate.
Tutte le inchieste sono state condotte dal Pubblico Ministero Antonella Politi. Secondo quanto ricostruito, l’indagine per falso in atto pubblico è finita sulla scrivania della Procura della Repubblica di Torino in quanto come parti offese risultavano citati alcuni magistrati del Tribunale di Imperia. L’indagine è stata archiviata perché il fatto non sussiste. Secondo quanto trapelato, per la Procura torinese le sole fotocopie utilizzate da Novaro per simulare i provvedimenti del Tribunale non sarebbero state ritenute sufficienti per poter contestare il reato di falso.
E’ stato archiviata, su richiesta del Pm Antonella Politi, perché il fatto non sussiste, anche l’inchiesta per infedele patrocinicio. Il motivo? Novaro non avrebbe mai realmente avviato le cause, ma lo avrebbe solo fatto credere ai clienti. Per questo motivo il reato di infedele patrocinio non si sarebbe mai consumato.
Per quanto riguarda, invece, l’inchiesta per truffa, il procedimento si è chiuso, dopo che Novaro ha risarcito le parti offese, con una messa alla prova presso un ente pubblico.
A seguito delle indagini della Procura e delle denunce dei clienti, l’ordine degli avvocati di Imperia aveva aperto un procedimento disciplinare nei confronti di Novaro che, per questo motivo, si era autosospeso. A seguito dell’assunzione presso la Provincia di Savona, Novaro è stato cancellato dall’albo degli avvocati di Imperia per incompatibilità, con conseguente interruzione del procedimento disciplinare in corso.