La figura dei nonni è importantissima per ognuno di noi: rappresentano le nostre radici più profonde, le loro braccia sono il posto più sicuro in cui rifugiarsi, le loro mani sono sempre piene di affetto e tradizioni.
Per celebrare questa importante figura carica di saggezza e ricordi, i bambini delle classi 3A e 3B di via Gibelli, hanno voluto intervistare due nonni nella giornata dedicata alla loro festa. I bambini si sono dimostrati curiosi e interessati, hanno fatto delle domande molto interessanti che hanno permesso di mettere a confronto la loro vita da bambini con la vita dei nonni – bambini.
La prima domanda è stata:” come giocavate durante l’intervallo?” e i due nonni con una grande rincorsa si sono tuffati magicamente nel mare dei ricordi. I loro occhi hanno iniziato a brillare di una luce abbagliante che ha inondato tutta la stanza.
Il primo ad aprire il baule dei ricordi è stato nonno Guido, classe 1947, che ha raccontato come anche per lui e i suoi compagni il momento dell’intervallo fosse un momento di divertimento fatto di giochi semplici come campana o nascondino. Ha parlato anche della severità della sua maestra,per cui non era consentito urlare e correre come delle schegge, ma comunque si divertivano lo stesso.
Facevano anche dei giochi tranquilli che richiedevano concentrazione e manualità, utilizzavano gli antenati dei moderni lego, fatti da pezzi di legno da incastrare e modellare con un seghetto.
A nonno Gino,classe 1937, è stato chiesto cosa ci fosse nel suo astuccio scolastico e lui, quasi come si aspettasse quella domanda, ha tirato fuori da una cassetta l’astuccio di legno che utilizzava quando aveva sei anni.
L’astuccio non mostrava i suoi ottant’anni,era ancora perfetto, macchiato di inchiostro perché ha raccontato che usavano il calamaio per scrivere.
I bambini hanno chiesto ai nonni quali merende fossero soliti mangiare a scuola e nonno Gino ha raccontato della povertà durante la guerra e della poca disponibilità di cibo.
Sia nonno Gino che nonno Guido hanno parlato con orgoglio delle prelibatezze preparate dalle loro mamme: la pasta fresca fatta in casa con la macchina Imperia e il profumo del pane e dei biscotti appena sfornati.
I bambini si sono stupiti quando nonno Guido ha risposto alla domanda ” che programmi guardavate alla TV?” perché il nonno ha raccontato che la televisione era in bianco e nero ed era possibile vedere i programmi soltanto per due ore al giorno.
Nonno Gino ha mostrato le sue pagelle della scuola primaria,stampate su carta verde chiaro e scritte a mano dalla sua maestra con una calligrafia austera.
La mattinata si è conclusa con un grande applauso a questi nonni che hanno saputo affascinare con i loro racconti i piccoli alunni, ma anche con un abbraccio a tutti i nonni del mondo.