16 Novembre 2024 06:21

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16 Novembre 2024 06:21

Migranti: un Cpr nella Caserma Camandone? Diano Domani bacchetta il sindaco Za Garibaldi. “Fortemente preoccupati. Se ne parla da settimane e l’amministrazione nulla ha fatto e nulla sta facendo”

In breve: Queste le parole di Francesco Parrella e Micaela Cavalleri, del gruppo di minoranza Diano Domani, in merito all'ipotesi di un Centro per il Rimpatrio dei migranti nei locali della Caserma Camandone

“Stiamo seguendo con molta preoccupazione l’ipotesi, sempre più concreta in questi giorni, a proposito dell’apertura di un CPR nel territorio di Diano Castello nei locali della Caserma Camandone – Queste le parole di Francesco Parrella e Micaela Cavalleri, del gruppo di minoranza Diano Domani, in merito all’ipotesi di un Centro per il Rimpatrio dei migranti nei locali della Caserma Camandone, a Diano Castello. Ipotesi che ha mandato su tutte le furie anche la stessa amministrazione di Diano Marina.

CPR nella Caserma Camandone? Diano Domani bacchetta il sindaco Za Garibaldi

Come gruppo consiliare “Diano Domani” del comune di Diano Marina – il gioiello del Golfo Dianese che nell’industria dell’ospitalità genera da sempre un importante indotto a beneficio di tutto il territorio – e come cittadini che hanno a cuore il benessere e la sicurezza dei residenti e dei turisti della propria città, ci sentiamo fortemente preoccupati per questa possibilità che si va delineando anche perché, al di là dei confini territoriali (poche decine di metri dal confine con Diano Marina), la Camandone anche nei periodi in cui era attiva ha sempre creato indotto soprattutto nella nostra città.

Come sappiamo, e come ha ricordato il Ministro Piantedosi nel corso della sua visita a Ventimiglia e a Imperia, nei CPR vengono trattenuti, per provvedimento convalidato dall’autorità giudiziaria, gli immigrati irregolari che hanno commesso reati o hanno manifestato condizioni di pericolosità.

Se collaborano con l’identificazione possono sottrarsi alla condizione e uscire in poche ore ai fini del rimpatrio. Tuttavia, molte di queste persone, per svariate ragioni, restano poi comunque sul territorio.

Tutto questo ci spaventa, soprattutto pensando alle ormai note complessità legate alla gestione dei CPR. Complessità che, innegabilmente, ricadono sul territorio in termini di ordine pubblico, di sicurezza, di impiego massiccio delle Forze dell’Ordine e anche di immagine, visto che la nostra città vive di turismo.

Pensiamo a tutto ciò che potrebbe comportare l’apertura di un CPR in un territorio come il nostro, dove l’eccellenza turistica di Diano Marina ben si sposa da sempre con il proprio entroterra e gli altri comuni del Golfo.

Ancora una volta dobbiamo far rilevare il silenzio assurdo del Sindaco Za che, mentre è da settimane che si parla di questa ipotesi ed a fronte di tutti i contatti politici che a parole ha sempre vantato, nulla ha fatto e nulla sta facendo per tutelare i proprio cittadini ed in particolare il tessuto ricettivo e commerciale di Diano Marina, locomotiva del Golfo Dianese”.

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