“Quanto accaduto al Rifugio Cuori Liberi, un rifugio antispecista in provincia di Pavia, con l‘uccisione dei nove maiali sopravvissuti a un focolaio di peste suina, è scientificamente inaccettabile, lo dico come etologo, in quanto si è svolta una una tragedia spinta da ragioni economiche ma soprattutto ideologiche e questo non è accettabile e non deve più accadere in nessun rifugio“. Queste le parole di Francesco De Giorgio, etologo 58enne che, a Pieve di Teco, nell’entroterra imperiese, ha fondato la Riserva dell’Animalità “Sparta”. De Giorgio ha studiato a Parma, allievo del professor Danilo Mainardi.
Ci sarà anche lui domani, sabato 7 ottobre, a Milano, alla manifestazione nazionale “Giù le mani dai santuari”, promossa dalla rete dei Santuari di animali liberi dopo l’uccisione dei maiali nel rifugio ‘Cuori Liberi’ a Sairano (Pavia), avvenuta lo scorso 20 settembre. Quel giorno 9 maiali, venuti in contatto col virus della peste suina africana, ma in buono stato di salute, sono stati uccisi dalle autorità sanitarie. L’episodio ha generato grandi polemiche e, per far luce su quanto accaduto, sono state presentate tre interrogazioni parlamentari. Molti volti noti, come Ornella Muti e la figlia Naike Rivelli, hanno preso a cuore la vicenda che sta avendo anche un eco internazionale, con proteste organizzate in Messico, Stati Uniti, Spagna e Svezia.
Pieve di Teco: la storia dell’etologo Francesco De Giorgio
“Sono Francesco De Giorgio, etologo, qui siamo a Pieve di Teco in provincia di Imperia nella Riserva Sparta, riserva dell’animalità che è un rifugio permanente cosiddetto santuario dal punto di vista legislativo.
Qua vivo con un gruppo di cinque maiale, “le titane”, che sono sorelle e provengono dal sequestro di un allevamento illegale, che era un po’ allevamento un po’ discarica, in provincia di Varese.
La caratteristica è che vivono in un contesto familiare sociocognitivo, cioè in un contesto sociale preservato, dove ognuna di loro può esprimere e consolidare una propria identità, una propria autonomia anche rispetto alle altre sorelle, quindi sono animali emancipati, non solo liberi ma proprio emancipati. Questo anche grazie al tipo di lavoro che si fa qui proprio per preservare un loro comportamento libero. Qui a Sparta abbiamo tanti studenti dall’Italia e dall’estero, studenti di veterinaria e veterinari, che vengono qui proprio a comprendere questo comportamento socio cognitivo, cioè una vita fatta con cognizione di causa. Gli animali che vivono qui a Sparta vivono ogni momento con cognizione di causa non subiscono la vita ma la agiscono la vita.
Anche per noi animali umani, anche per gli studenti le studentesse che vengono qui a comprendere l’interazione con l’animalità, noi facciamo proprio un lavoro sul movimento animale. Quindi anche il nostro corpo di animali umani, ricordiamo che siamo animali, biologicamente animali, assume proprio un movimento specifico una modalità specifica che sviluppa interesse negli altri animali.
In quest’ottica quanto accaduto al Rifugio Cuori Liberi, un rifugio antispecista in provincia di Pavia, con l‘uccisione dei nove maiali sopravvissuti a un focolaio di peste suina, è scientificamente inaccettabile, lo dico come etologo, in quanto si è svolta una una tragedia spinta da ragioni economiche ma soprattutto ideologiche e questo non è accettabile e non deve più accadere in nessun rifugio.
Per tutti questi motivi io anche sarò a Milano il 7 ottobre alla manifestazione ‘Giù le mani dai rifugi’ dove farò proprio un intervento in materia di etologia e di scienza in senso generale, rimarcando l’importanza del tutelare queste realtà che sono sempre in maggior divenire”.