24 Novembre 2024 13:18

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24 Novembre 2024 13:18

Migranti: “no” dei sindaci del golfo dianese al CPR nell’ex Caserma Camandone. “Idea folle, sarebbe una bomba per il nostro turismo” /Foto e Video

In breve: I sindaci, per l'occasione, hanno inviato anche una lettera al Prefetto di Imperia, Valerio Massimo Romeo e al Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi

Arriva un “NO” categorico di tutti i sindaci del Golfo Dianese, all’ipotesi di realizzazione di un CPR, Centro per il Rimpatrio dei migranti, nei locali della Caserma Camandone, a Diano Castello.

Migranti: ipotesi CPR nell'ex Caserma Camandone. Il "NO" dei sindaci del golfo dianese

Una settimana fa, a seguito della visita del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a Ventimiglia, è stata ventilata la possibilità di aprire un Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) a Vallecrosia, ad Albenga o a Diano Castello, nell’area dell’ex Caserma Camandone.

I Sindaci del Golfo dianese hanno deciso di radunare il loro dissenso a questa ipotesi nella sala consiliare del Comune di Diano Marina, in occasione della conferenza stampa convocata per oggi.

Oltre al Sindaco Cristiano Za Garibaldi (Diano Marina), sono presenti in sala i Sindaci Romano Damonte (Diano Castello), Valerio Urso (San Bartolomeo al Mare), Lina Cha (Cervo) e Paolo Sciandino (Diano Arentino).

Stefano Damonte (Villa Faraldi) e Claudio Mucilli (Diano San Pietro) sono assenti per impegni fuori sede ma al fianco degli altri Sindaci del Golfo dianese in questa presa di posizione.

Cristiano Za Garibaldi - sindaco Diano Marina

“È un no categorico per via del fatto che il nostro territorio è un territorio che vive di turismo, è un piccolo fazzoletto di terra.

Tutto compreso saremo 12.000 abitanti 13.000 abitanti. Le caserme sono attigue a abitazioni residenziali e a strutture turistico ricettive, nonché anche ricreative , giochi per bambini e per ragazzini.

Direi che è proprio la location più sbagliata, oltretutto è a pochissimi metri dalla nostra isola pedonale e quindi in un contesto che sicuramente mal si viene a conciliare con quello che può essere una struttura, anche importante per il territorio come un CPR, ma deve essere sicuramente collocato altrove.

Se il Governo dovesse scegliere il Golfo Dianese?

“Ma io sono ancora convinto che ci sono dei seri professionisti al Ministero, che sapranno scegliere la location ideale.

Certamente la caserma Camandone non ha nulla di strategico, anzi è qualcosa di molto penalizzante per il nostro prodotto interno lordo, che per il turismo è una parte importante della regione Liguria.

Mi aspetto invece una grande presa di posizione e una sensibilizzazione da parte dei nostri parlamentari eletti sul nostro territorio, che in questo caso sono il senatore Berrino e l’onorevole Rixi, già viceministro delle Infrastrutture, e che quindi conoscendo molto meglio loro il territorio di chiunque altro, si adoperino per spiegare che questa è la location più sbagliata”.

Romano Damonte sindaco Diano Castello

Il no, non è solo di Diano Castello che ha la Caserma sul proprio territorio, però abbiamo avuto il sostegno e la forza di tutti gli altri sindaci. Il sindaco di Diano, di tutto il golfo dianese.

Noi ce la mettiamo tutta saremo contrari sicuramente a questa ipotesi, è un’idea l’ho già detto in altre occasioni folle.

In questo contesto non si può andare a mettere questa struttura, un CPR. Speriamo che i nostri politici, i nostri governanti ci sostengono in questa situazione.

Non vogliamo scaricare questo CPR su un altro territorio, però dobbiamo anche ragionare. Il golfo dianese non si può permettere questa situazione.

Secondo noi in Regione Liguria possono valutare altre situazioni, che forse sono meno impattanti sull’economia, sul turismo e sul territorio.

Noi abbiamo mandato una lettera al ministro Piantedosi, al Prefetto. Magari invieremo anche una copia di questa lettera ai nostri parlamentari rappresentanti politici e vedremo.

Penso che ci sosterranno sicuramente i parlamentari e gli altri rappresentanti regionali. Ovviamente poi sarà il Ministro, sarà il Prefetto che dovranno fare le loro valutazioni.

Noi ci siamo preoccupati perché ci eravamo resi conto che la nostra caserma, come è stato detto prima, era diciamo sotto l’occhio vigile dello Stato perché anche questa poteva essere considerata appetibile. Però noi non siamo per niente d’accordo”.

Il Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) è un centro in cui è previsto il trattenimento dei cittadini stranieri in attesa di esecuzione di provvedimenti di espulsione. Il DL 13 del 2017 – nell’art. 19 comma 3 – dispone l’ampliamento della rete dei Cpr nel territorio nazionale, un ampliamento garantito dal Ministro dell’Interno, d’intesa con il Ministro dell’economia e delle finanze.

Ai Sindaci risulta inaccettabile anche solo l’ipotesi che si possa posizionare nel Golfo dianese un Cpr, che secondo la normativa dovrebbe essere dislocato “privilegiando siti e aree esterne ai centri urbani che risultino più facilmente raggiungibili e nei quali siano presenti strutture di proprietà pubblica che possano essere, anche mediante interventi di adeguamento o ristrutturazione, resi idonei allo scopo”.

Ecco il testo della lettera inviata al Ministro e al Prefetto

In relazione alle notizie di stampa circa l’eventualità che l’immobile in oggetto possa essere inserito tra gli immobili da destinare alla realizzazione dei nuovi Cpr, previsti dalle nuove norme che riguardano la gestione delle politiche in materia di immigrazione irregolare, il sottoscritto Romano Damonte, Sindaco pro tempore del Comune di Diano Castello, unitamente agli altri Sindaci dei Comuni del Golfo Dianese, esprime la più viva preoccupazione per una simile eventualità, con ciò facendosi interprete del disagio espresso delle collettività locali, in particolare, dagli operatori economici del territorio.

Si evidenzia, a tal riguardo, innanzitutto la peculiare ubicazione della struttura. Essa, infatti, si trova all’interno di una zona residenziale di pregio, a pochi passi da rilevanti strutture ricettive e insediamenti commerciali. Posta a poche centinaia di metri dalla costa, la struttura risulta in stretta correlazione con tutto il resto del Golfo Dianese, e con i suoi rinomati lidi marini. Ricordiamo inoltre che il Golfo Dianese è la prima realtà in Liguria (circa un milione di presenze) ed il danno economico potrebbe essere enorme anche in termini di prodotto interno lordo regionale.

Si ritiene che la realizzazione di un Cpr, nel contesto urbanistico, paesaggistico e naturalistico delineato, risulterebbe oltremodo stridente con le varie realtà ed attività che animano il territorio, in considerazione delle “invasive” misure di sicurezza che accompagnano necessariamente simili strutture.

Si aggiunge che alcuni comuni del Golfo Dianese da diversi anni utilizzano una patte della struttura per l’insediamento di attività legate allo svolgimento di importanti servizi comunali, mentre il Comune di Diano Castello ha in programma di ottenere le necessarie autorizzazioni per destinare una patte della struttura a sede della Squadra comunale di Protezione civile, operante sul territorio da oltre un trentennio.

Confidando nella benevola accoglienza della presente richiesta, si porgono Distinti saluti.

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