Anche il Partito della Rifondazione Comunista – Federazione Provinciale di Imperia – si schiera contro la realizzazione di un CPR nei locali della ex caserma Camandone. Non solo, ribadisce il proprio dissenso anche verso la realizzazione in altri luoghi, definendole “galere preventive“. Nella nota, il Partito della Rifondazione Comunista, bacchetta anche i cittadini dianesi per aver eletto l’attuale amministrazione.
Migranti: ipotesi Cpr alla Camandone di Diano Castello. Il dissenso di Rifondazione Comunista
“Nuovo Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) a Diano, nella Caserma Camandone ? no grazie… e neppure in Toscana, Alto Adige, Emilia-Romagna, Veneto, Marche (che già vorrebbero rifiutarsi, di obbedire a Pientedosi, Salvini e Meloni che ne esigono uno in ogni Regione) e nelle altre Regioni che per disciplina di Partito si pronunciano a favore (Liguria e Friuli Venezia Giulia).
E naturalmente chiusura immediata degli altri 9 già esistenti (e perfettamente funzionanti quanto a cancellazione dei diritti universali dell’uomo, ma fuori di ogni norma quanto a esigenze sanitarie e umane).
I CPR sono incostituzionali, non rispettano la dichiarazione universali dei diritti dell’ Uomo, e ci riportano all’arbitrio penale di un tempo remoto. E magari sono anche in contrasto con qualsiasi principio etico di cui l”occidente” si afferma detentore.
Rifondazione Comunista dice fermamente NO all’esistenza stessa di queste galere preventive in cui rinchiudere per anni degli umani incolpevoli che, peraltro, sono sempre vittime di guerre e povertà di cui quello stesso occidente è responsabile per logica di spartizione e rapina dei beni necessari al suo benessere.
E che dire ai (troppi) cittadini dianesi irritati per la proposta di farne uno nella caserma Camandone? Che hanno ragione anche formalmente, visto che per decreto queste prigioni dovranno trovarsi ”in località scarsamente popolate, … ”, ma tutto ciò potevano prevenirlo votando chi, come Rifondazione Comunista con Pierluigi Zuccolo già nel 2010 proponeva puntualmente il riutilizzo dei 13 ettari con relativa cubatura del complesso Camandone per realizzarvi un Ostello della Gioventù Internazionale, un Campus Universitario, un Centro Sportivo e la Sede della Protezione Civile del Golfo Dianese.
Oggi la straordinaria solerzia e grinta politica di alcuni consiglieri e di troppi cittadini (ma non tutti) contro la proposta del CPR nella Camandone puzza di razzismo in salsa nimby: “… nel dianese mai un centro di immigrati, … magari una bella speculazione di edilizia privata , … quella si !”.
Se avessero scelto Rifondazione Comunista in quel 2010 oggi ci sarebbero già stranieri, di ogni parte del mondo, ma in vacanza nel golfo dianese, e non innocenti reclusi così poco graditi.
La logica “non nel mio giardino” è un atteggiamento sciovinista che non vuole schifezze a casa sua ma le accetta sempre altrove, che si tratti di discariche od inceneritori, di rigassificatori o centrali Nucleari, di veleni chimici o di Tirreno Power, … o di galere per incolpevoli chiamate Cpr .
Non accettiamo “a casa nostra” ciò che accettiamo altrove: da decenni accettiamo la apartheid del popolo palestinese – perché non ci tocca – come fosse ovvio risarcimento per l’ olocausto nazi fascista anziché la violenza dell’ “unico Stato Democratico del Medio Oriente”.
A proposito: ma quanti “Fratelli d’ Italia” tessono elogi del ventennio e custodiscono simboli di quel fascismo che rastrellò 1259 Ebrei il 16 ottobre del 1943 dal ghetto di Roma, a pochi passi da Palazzo Chigi da cui oggi governano?
Abbiamo accettato la sistematica demolizione della laica OLP ed il provocato l’omicidio di Arafat per lasciare la striscia di Gaza ed il Popolo Palestinese nelle mani di un’organizzazione militare teocratica come Hamas pronta ad attacchi violenti nella logica cieca della vendetta che chiama vendetta. Accettiamo, accettiamo …. Purchè in casa d’ altri!
I CPR, come le apartheid, devono essere rifiutati OVUNQUE”.
Partito della Rifondazione Comunista – Federazione Provinciale di Imperia