La notizia del coinvolgimento del Vice Presidente della Regione Liguria Alessandro Piana (che non risulta iscritto nel registro degli indagati) nell’inchiesta della Procura di Genova sui festini vip con droga e prostitute ha fatto molto scalpore in tutto il mondo politico imperiese e non. Piana, in una conferenza stampa convocata nel pomeriggio di lunedì scorso, 9 ottobre, ha smentito ogni suo possibile coinvolgimento. Ma allora, com’è finito il nome del Vice Presidente negli atti dell’inchiesta?
Il nome di Piana è contenuto nel capo di imputazione di uno degli indagati, Alessandro Cristilli. In particolare, Cristilli è accusato di aver favorito “l’attività di prostituzione di [….], che remunerava corrispondendo a ciascuna di loro il compenso di euro 400, intermediandola in favore di Piero Biglia di Saronno e Alessandro Piana in occasione di un festino da lui organizzato presso la sua abitazione” e di aver ceduto “durante il festino presso la sua abitazione, a [….] un quantitativo imprecisato di stupefacente del tipo cocaina in modo da agevolarne le prestazioni sessuali in favore dei predetti Piero Biglia di Saronno e Alessandro Piana”.
Festini Vip con escort e droga: la ricostruzione dell’inchiesta
L’inchiesta lo ricordiamo ha portato agli arresti, con custodia cautelare in carcere, dell’architetto Alessandro Cristilli e dell’imprenditore e albergatore Christian Rosolani. Nel mirino degli inquirenti i festini organizzati da Cristilli (significativa, secondo gli inquirenti, una telefonata in cui Cristilli rivela a un amico di aver creato un “sistema pazzesco” con prostitute che chiama “cristilline“) e Rosalani con droga e prostitute. Misura cautelare, obbligo di dimora, anche per un terzo soggetto, Emanuele Merlini, accusato di essere l’intermediario per il reperimento di cocaina a clienti vip.
Nel mirino degli inquirenti, in particolare, è finito un festino organizzato l’1 marzo 2022 nell’abitazione di Cristilli al quale avrebbero preso parte due escort e due uomini, il Vice Presidente della Regione Liguria Alessandro Piana e il Notaio Piero Biglia Di Saronno, i quali hanno smentito ogni loro possibile coinvolgimento.
Secondo quanto ricostruito, sarebbe stato l’architetto Alessandro Cristilli a fare il nome di Piana in una conversazione, intercettata, con la compagna. Cristilli, in particolare, avrebbe riferito che il vice presidente avrebbe partecipato “a qualche serata”. Piana sarebbe inoltre stato riconosciuto in fotografia, ma non con assoluta certezza, da una delle escort coinvolte nell’indagine, accusata di procacciare prostitute per feste private. La donna, presente al festino dell’1 marzo 2022 a casa di Cristilli, agli inquirenti avrebbe detto che Piana le avrebbe raccontato di guidare gli autobus.
Dall’ordinanza di custodia cautelare non si fa menzione, invece, ad attività di osservazione, dunque è lecito pensare che gli agenti della Squadra Mobile non abbiano mai visto Piana entrare nella villa dei festini il primo marzo 2022. Non vi sarebbero neanche tabulati telefonici. “Non sono emersi contatti telefonici tra Cristili e Piana” si legge nell’ordinanza (il giudice non esclude modalità di comunicazione differenti, come ad esempio whatsapp), a differenza del notaio Biglia, il quale avrebbe avuto contatti con Cristilli e le cui celle telefoniche avrebbero agganciato ponti compatibili con l’abitazione dell’architetto.
La testimonianze chiave risultano essere, dunque, allo stato delle cose (esclusi gli atti ancora coperti da segreto), quelle di Cristilli e della escort.
La serata dell’1 marzo 2022
Il festino incriminato sarebbe avvenuto l’1 marzo 2022 nell’abitazione di Cristilli. Oltre a Cristili erano presenti altri due uomini (secondo quanto si legge nell’ordinanza Piana e il notaio Piero Biglia Di Saronno) e due escort.
Pochi giorni prima gli inquirenti intercettano una telefonata tra due escort, in cui una delle due riferisce che Cristilli l’aveva invitata ad una serata tranquilla in zona Nervi.
“Facciamo la serata in un appartamento lì da loro a Nervi, li che sono molto tranquilli […] molto sciallo, cioè, nel senso, guarda come mi ha detto lui adesso, giusto un pompino e via […]”.
A seguito delle intercettazioni telefoniche gli inquirenti ricostruiscono l’andamento della serata “nel corso della quale erano effettuati giochi erotici, nei quali le ragazze dovevano perdere e subire delle penitenze a sfondo sessuale”.
Fondamentale, in particolare, la testimonianza di una delle due escort presenti alla festa. “Cristilli distribuiva lo stupefacente, non erano dei grandi quantitativi, giusto quello che serviva per essere sciolte con i clienti […] Cristilli ci dette 400 euro a testa, in quella festa c’erano, oltre a Cristilli, altri due uomini […] in quella serata facemmo il gioco obbligo-verità e nell’ambito del gioco facemmo degli spogliarelli”.
La stessa ha raccontato agli inquirenti come veniva consumata la cocaina durante i festini. “La droga girava sempre e partecipavano molte persone. C’erano dei vassoi dove veniva servita la cocaina; si poteva scegliere se assumerla pura o tagliata con la mannite. Preciso che questi vassoi venivano tenuti sempre da […] il quale, ogni volta che lo stupefacente finiva, lo procurava di nuovo. Ho visto che andava a prenderlo in camera sua all’ultimo piano della villa. La seconda volta che ho partecipato, la festa è durata fino alle cinque del pomeriggio ed in quella occasione le persone che partecipavano facevano 30-40 sniffate di cocaina […] Le feste si svolgevano su tutti i piani della casa e veniva sempre fatto il gioco ‘obbligo o verità’ a sfondo sessuale oppure il gioco di uno con le carte, sempre a sfondo sessuale”.
Alessandro Piana, insieme al proprio legale, Maurizio Barabino, ha respinto ogni ipotesi di un proprio coinvolgimento, chiedendo di essere sentito come testimone. In particolare ha spiegato di avere le prove che il 1° marzo 2022 si trovava a casa, nell’imperiese, e di aver seguito un call per l’organizzazione di Vinitaly. Un errore giudiziario? Una cattiveria gratuita degli indagati? Al momento il Vice Presidente della Regione Liguria non ha escluso nessuna ipotesi.
Resta da capire se nei prossimi giorni la Procura della Repubblica di Genova farà chiarezza o meno sulla vicenda.