“L’idea non mi dispiace e comincio a guardarmi in giro“. Lo afferma Giacomo Chiappori, già deputato della Lega e già Sindaco di Diano Marina e Villa Faraldi, in riferimento alla possibilità di una sua candidatura a Sindaco di San Bartolomeo al Mare.
Recentemente Chiappori ha partecipato, a Solbiate Olona (Varese), al primo incontro pubblico dell’Associazione politica “I Repubblicani” , lanciata nel 2015 anche sotto la spinta di Silvio Berlusconi e ora guidata dal già deputato Marco Reguzzoni.
Giacomo Chiappori verso la candidatura a Sindaco di San Bartolomeo al Mare
“Mi è stato chiesto se fossi disponibile a presentarmi come candidato Sindaco di San Bartolomeo al Mare – spiega Chiappori a ImperiaPost – ho risposto che la cosa non mi dispiace e che comincio a guardarmi in giro. Non c’è niente di ufficiale, ci sono ancora 6 mesi davanti. È un’idea che non mi dispiace, ma ci sono un po’ di aspetti da valutare. Ufficializzerò quando e se sarà il momento.
Per quanto riguarda la mia presenza all’incontro dei Repubblicani, mi ha invitato il mio amico Reguzzoni (ex capogruppo della Lega Nord alla Camera, ndr) e sono andato ad ascoltare. Non sono nei Repubblicani, volevo solo sentire quello che aveva da proporre. Che impressione ho avuto? C’è tanta strada da fare e per cambiare le cose servono le leve”.
L’intervento di Giacomo Chiappori all’incontro a Solbiate Olona
“In tutti i miei ruoli mi sono scontrato con i lacci di una burocrazia che ha sempre reso ogni cosa molto complicata. Io stesso, da sindaco, ho fatto mille lotte con i funzionari: la gente per strada mi domandava che fine avessero fatto le loro pratiche per licenze e autorizzazioni, scoprivo che trascorrevano mesi prima che fossero trattate e che le lungaggini facevano perdere occasioni. Tanto che, quando si sbrogliava la matassa, molti progetti non erano più attuali
Un senatore, poco tempo fa, mi disse che noi imprenditori dovremmo usare fantasia per affrontare le sfide del futuro. Ma come? Noi abbiamo resistito al Covid, ci siamo indebitati per rinnovarci e ci chiedono ancora di sacrificarci. Semmai la fantasia dovrebbe averla lui, immaginando che abbiamo una ferrovia a binario unico e un’autostrada che ci ha fatto perdere il 40% dei visitatori nell’ultimo anno perché lombardi e piemontesi vengono poco volentieri da noi, se ogni volta devono affrontare colonne d’auto infinite.
Mi sono chiesto mille volte come si potesse fare per rendere migliori le cose. Negli ultimi tempi, mi sono invece rintanato e sono diventato invisibile, occupandomi solo dei miei affari e della mia famiglia. E dire che avevo anche provato a esplorare proposte fatte da amici che volevano ricostruire la vecchia Lega, tuttavia era un ritorno al passato impossibile. L’idea dei Repubblicani è diversa, perché guarda avanti. Dare una mano al progetto con fiducia, non significa aiutare Marco Reguzzoni, ma aiutare noi stessi che crediamo nel nostro lavoro. Voglio puntare su qualcosa che possa un giorno diventare un fiume che trasporti quell’idea che abbiamo sempre avuto di mettere al centro Comuni e Province, offrendo servizi efficaci proprio perché staccati dai grandi centri di potere”.