I consiglieri 5 Stelle Fabio Tosi e Paolo Ugolini, e l’europarlamentare Pd Brando Benifei intervengono con una nota stampa dopo il servizio di Report andato in onda ieri sera.
Report smonta la sanità ligure: M5S e PD all’attacco
“Il silenzio assordante della Giunta ligure dopo la bomba sganciata da Report grida vendetta in una Regione notoriamente logorroica in ambito comunicativo: basta un niente, anche l’evento più fallimentare spacciato per un successo senza precedenti, per scatenare note stampa e lanci social costruiti a tavolino per confondere le acque. Ma non appena i giornalisti, quelli seri che non si fanno intimorire, lanciano inchieste indigeste, ecco che tutto tace”.
Lo dichiarano il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi con il collega di gruppo Paolo Ugolini, commentando il servizio di Report andato in onda ieri sera.
“Né Toti, né il suo assessore (cui va comunque l’onore delle armi per averci messo la faccia, sebbene non ne sia uscito bene), né i partiti che compongono la maggioranza regionale hanno avuto oggi il coraggio di uscire allo scoperto e chiedere umilmente scusa, l’unica parola accettabile dopo i fatti raccontati da Report. L’inchiesta ha toccato tutte le province liguri e ha messo a nudo un quadro noto, tra magagne, disservizi e promesse disattese: dal Pronto soccorso di Albenga (declassato a Ppi) al Felettino della Spezia (l’incompiuto per eccellenza), dal Punto nascita di Pietra Ligure al nosocomio di Rapallo passando per lo scandalo dei reparti di eccellenza lasciati andare alla deriva o per quello delle “nuove” case di comunità che tutto fanno fuorché potenziare il servizio sanitario sul territorio perché in realtà sono doppioni di strutture già esistenti”.
“La Regione – aggiungono i consiglieri – continua a ignorare le vere esigenze dei cittadini; a contestare i dati, tra cui quelli della Corte dei conti secondo cui la Liguria è all’ultimo posto per il recupero delle liste d’attese; a fare promesse che non può mantenere; a tagliare servizi. E come se ne esce? Dichiarando che nella classifica delle liste di attesa “non si vince nulla” (cit!) o – e questa è stata forse la chicca delle chicche dell’intera trasmissione – che si “potrebbe mettere un Punto nascita a ogni semaforo” e troveremmo comunque “gente che partorisce in strada”. Vabbè”.
“Dopo la puntata di ieri sera, l’intera Giunta Toti e la sua maggioranza dovrebbe solo sprofondare nell’imbarazzo e chiedere scusa ai cittadini. Ma niente, sappiamo già come finirà: faranno finta di niente, attaccheranno chi all’opposizione oserà ribadire quanto faccia schifo questo modello gestionale e anzi diranno che è colpa di quelli che c’erano prima di loro. Che poi sono loro… Ha ragione il cittadino di Ventimiglia che ha perso la madre: “in che mani siamo?”, concludono Tosi e Ugolini.
Dello stesso parere anche l’europarlamentare ligure e capodelegazione PD al Parlamento europeo Brando Benifei
“La puntata di Report di ieri ha messo in luce la situazione disastrosa della sanità ligure, ormai vicina al baratro, al collasso”. A dichiararlo è l’europarlamentare ligure e capodelegazione PD al Parlamento europeo Brando Benifei, che prosegue rimarcando “la totale mancanza di programmazione, la chiusura del pronto soccorso di Albenga, gestioni regalate ai privati, il padiglione C del Galliera ristrutturato e lasciato vuoto per molto tempo, la chiusura dei presidi della Val Polcevera e di Busalla, l’aumento enorme dei costi agli Erzelli, il nuovo ospedale di Rapallo ancora sotto utilizzato per mancanza di personale e quello di Spezia vecchio e fatiscente. E, infine, le nuove case di comunità finanziate dal PNRR ma con aperture ridotte e sovrapposizioni con altre strutture.
Si tratta di una situazione – continua Benifei – appesantita anche dalle liste di attesa sempre più lunghe e dalla fuga di pazienti verso altre Regioni. A Genova per una colonscopia ci vogliono 113 giorni e alla Spezia 220, a Savona 330 per una visita oculistica e 170 per una tac all’addome, a Imperia per una visita cardiologica ci vogliono 194 giorni. Il presidente Toti – conclude l’europarlamentare del PD – non può più nascondersi dietro parole di circostanza. Servono risposte chiare e un cambio di rotta radicale, perché sulla salute dei liguri non si scherza”.