21 Dicembre 2024 05:57

21 Dicembre 2024 05:57

Imperia: il Comune fa tabula rasa delle concessioni marittime produttive. “Sono scadute, aree da sgomberare entro 30 giorni”/Il caso

In breve: Un provvedimento, quello del Comune di Imperia, che interessa tutte le zone fronte mare dove insistono cantieri navali, aree commerciali e di pesca, sia a Oneglia che a Porto Maurizio. Grande preoccupazione tra gli operatori.

Tabula rasa di tutte le concessioni marittime produttive. È quanto ha deciso il Comune di Imperia che, nella giornata di lunedì ha convocato a Palazzo Civico gli operatori titolari delle concessioni scadute, notificando loro l’avvio di procedimento di sgombero delle aree che dovrà essere completato entro 30 giorni. 

Imperia, il Comune: “Concessioni marittime produttive scadute, da sgomberare entro 30 giorni”

Un provvedimento, quello del Comune di Imperia, che può essere considerato storico e che interessa tutte le zone fronte mare dove insistono cantieri navali, aree commerciali e di pesca, sia a Oneglia che a Porto Maurizio. Di seguito le società interessate dal provvedimento di avvio della decadenza.

  • Cantieri di Imperia Srl
  • Nautica Imperia Service Srl
  • Compagnia Portuali Maresca Scarl
  • Colussi Spa
  • Rivamare Srl
  • Imperia Portuale Ludovico Maresca
  • Gruppo Ormeggiatori del Porto di Savona
  • Cemento Centro Sud Spa
  • Marittima Service Group Srl
  • Società Cooperativa Imperia Pesca Scrl
  • Consorzio Operatori Porto di Imperia
  • Terrizzano Srl
  • Consorzio Porto Peschereccio di Oneglia
  • Pistarino Luigi Sas di Pistarino Luca e C.

Il provvedimento si inserisce nella querelle amministrativa inerente la direttiva europea Bolkestein sulle concessioni demaniali marittime. Nel corso degli anni, si sono susseguite varie proroghe. Il governo Berlusconi le aveva prorogate fino al 31 dicembre 2020 e il governo Conte fino al 31 dicembre 2033. Diverse sentenze del Consiglio di Stato hanno valutato come illegittime le proroghe perchè in contrasto proprio con la direttiva Bolkestein che ha ordinato di mettere a gara le concessioni.

Per giungere a una soluzione, il Governo Draghi, tramite un decreto del 2022, poi convertito in legge, ha abrogato tutte le proroghe delle concessioni fino al 2033. Escluse dal provvedimento le sole strutture turistico ricettive, come spiagge e chioschi, le cui concessioni resteranno in vigore fino al 31 dicembre 2023 con possibilità, in caso di mancata convocazione di una gara, fino al 31 dicembre 2024. Per tutte le altre concessioni, quindi quelle produttive, il governo Draghi non ha specificato ulteriori cambiamenti, da qui la decisione del Comune di Imperia di avviare i procedimenti di decadenza in quanto le concessioni antecedenti all’ottobre 2023 ritenute scadute. 

Mella giornata di lunedì il Comune ha convocato tutti gli operatori commerciali con concessione marittima produttiva scaduta per partecipare a una riunione a cui ha preso parte il Sindaco di Imperia Claudio Scajola, il dirigente del settore demanio Nicoletta Oreggia, l’assessore al Commercio Gianmarco Oneglio, il vicesindaco Giuseppe Fossati, l’avvocato del Comune di Imperia Paolo Gaggero e il dirigente del settore legale di Imperia Manolo Crocetta.

Il Comune ha comunicato agli operatori che le concessioni sono scadute e ha notificato l’avvio del procedimento di sgombero che deve essere completato entro 30 giorni.

In particolare, gli operatori hanno 30 giorni di tempo per sgomberare le aree o per presentare le proprie controdeduzioni chiedendo una nuova concessione e specificando i dettagli del proprio progetto. Sarà quindi il Comune a decidere se concedere nuova concessione o respingerla e confermare la decadenza.

Nel momento in cui verrà fatta richiesta di una nuova concessione, l’istanza sarà pubblicata sull’albo pretorio dando la possibilità di partecipare anche ad altri soggetti.

La decisione del Comune ha creato e sta creando grande preoccupazione tra le società coinvolte e tra i loro dipendenti che temono di perdere il posto di lavoro.

Secondo quanto trapela, il Sindaco avrebbe già espresso alcune linee guida, tra cui ad esempio il diniego, con lo stesso progetto in vigore oggi, di una nuova concessione alla società Cemento Centro Sud Spa nell’avanporto di Oneglia. 

Tra le aree che rischiano di generare forti controversie certamente la cantieristica del porto turistico, sino ad oggi in concessione al Copi.

 

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