23 Dicembre 2024 11:49

23 Dicembre 2024 11:49

Scuole e maltempo: Claudio Scajola e quell’inguaribile bisogno di sentirsi fenomeni/L’editoriale

In breve: L'allerta meteo arancione di domani è considerata attendibile. E' giusto tenere aperte le scuole? Difficile dirlo, non siamo esperti meteo. Ma non è questo il problema. Il nocciolo della questione è il rispetto verso la cittadinanza, che prescinde dal mero quadro meteo. 

Le scuole, domani, a Imperia, saranno aperte nonostante l’allerta arancione. L’unico comune in tutta la provincia. Abbiamo atteso che il Sindaco di Imperia Claudio Scajola prendesse una decisione prima di pubblicare questo breve editoriale. L’abbiamo fatto per dovere di cronaca, non perché fosse un aspetto dirimente in questa vicenda perlomeno grottesca.

Mentre tutti i Sindaci del comprensorio imperiese, a seguito dell’allerta arancione per temporali (è il livello massimo) diramata dalla Protezione Civile si affrettavano a inviare comunicati per annunciare la propria decisione sulla chiusura o meno delle scuole, Scajola ha pensato bene, come già accaduto in passato, di inscenare il solito teatrino, convocando il Coc “in seduta plenaria” nella megagalattica sala di Emergenza e Sicurezza sul Molo San Lazzaro.

“Il quadro meteorologio è stato esaminato, attraverso l’analisi dei diversi modelli previsionali italiani e della vicina Francia, dapprima alle ore 16.30 e, nuovamente, alle ore 20.00″ si legge nella nota stampa inviata dal Comune. Ma chi parteciperà mai a questo Coc, viene da chiedersi. Esperti della Nasa, Agenti della CIA in incognito, uomini del Sisde in doppiopetto? Che bisogno c’è, ogni volta, di far aspettare l’intera città sino a tarda serata?

L’allerta meteo arancione di domani è considerata attendibile. E’ giusto tenere aperte le scuole? Difficile dirlo, non siamo esperti meteo. Ma non è questo il problema. Il nocciolo della questione è il rispetto verso la cittadinanza, che prescinde dal mero quadro meteo. 

Chiudere o tenere aperte le scuole, se necessario, è un atto di responsabilità in primis verso i propri cittadini, che non possono aspettare sino a tarda sera per decidere come organizzarsi la vita con i propri figli. Non tutti hanno una baby sitter a chiamata, una ragazza alla pari, una colf, beata ricchezza, non tutti hanno nonni, parenti e amici disponibili. Non tutti possono permettersi di perdere un giorno di lavoro.

E’ un atto di responsabilità anche per i cittadini degli altri comuni. Perchè in molti frequentano le scuole a Imperia e arrivano da paesi dell’entroterra che nella giornata di domani potrebbero essere, incrociamo le dita, funestati dal maltempo come purtroppo accaduto più volte nel recente passato. Il fatto che a Imperia, che non è il centro del mondo, possa non piovere o piovere relativamente poco, non significa che tenere le scuole aperte non possa rappresentare un problema per tanti studenti, per tante famiglie.

E’ un atto di responsabilità per la macchina dei soccorsi, perché tenere le scuole aperte nel capoluogo di provincia significa non rendere il traffico completamente fluido, elemento decisamente rilevante in situazioni di emergenza.

E’ un atto di responsabilità verso il personale della scuola.

Caro Sindaco, le diamo un consiglio. Dimentichi il passato. Se ne faccia una ragione. Ora è a capo di un Comune di 40 mila abitanti, nell’estremo ponente ligure. Non è Ministro, non è a capo dei servizi segreti, non è un Parlamentare. Non deve decidere l’evacuazione di migliaia di abitanti per un terremoto, un maremoto o qualsivoglia catastrofe naturale. Deve decidere se mandare o no a scuola gli studenti della sua città, capoluogo di provincia. E deve deciderlo in fretta, senza i soliti show intrisi di nostalgie romane, perché per le persone comuni mortali la cosa più importante è potersi organizzare la vita di tutti i giorni.

Non c’è bisogno di fare sempre i fenomeni, Sindaco. Si può essere anche persone normali, come tutti gli altri.

Mattia Mangraviti

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