La comunità musulmana di Imperia scenderà in piazza, venerdì 27 ottobre alle 15.30, per esprimere la propria solidarietà e vicinanza a Gaza e alla Palestina tutta e per chiedere lo stop immediato dei bombardamenti israeliani. L’appuntamento è in Piazza De Amicis, a Imperia, alle ore 15.30 di domani, venerdì 27 ottobre.
Imperia: la comunità musulmana scende in piazza per sostenere la Palestina
“Gaza vivrà. Sempre in Palestina e ancora una volta a Gaza si sta perpetrando un eccidio di tragiche proporzioni. Su un territorio grande poco più di un quarto di quello del comune di Roma si sono abbattuti in queste ultime due settimane migliaia di missili e bombe d’aereo e obici dalle navi al largo che hanno martirizzato finora oltre 6000 persone, la maggioranza dei quali minori e una quantità spaventosa di bambini.
Hanno colpito indiscrimatamente la popolazione civile, distruggendo interi quartieri, scuole, ospedali moschee e chiese cristiane. La loro colpa? Essere palestinesi ed essere ancora vivi nonostante la sforzo inesausto dello Stato sionista di sopprimerli in tutte le maniere.
Dal 1948, dalla Nakba (la catastrofe) questo popolo arabo, e musulmano in stragrande maggioranza, ha subito una feroce pulizia etnica con l’appoggio del mondo occidentale e con l’acquiescenza di quello che era il blocco del Patto di Versavia.
Impossibile contare quanti villaggi sono stati distrutti e rinominati con nomi ebraici, quanti ulivi sdradicati, quanta terra confiscata, quanti giovani ammazzati, quante donne violentate, quanti incarcerati, condannati da tribunali militari che sono veri e propri plotoni d’esecuzione.
Una tragedia che non conosce tregua e solo la nostra distrazione ci consente di dormire sonni tranquilli.
Poi succede che quelli che la subiscono, mentre noi dormiamo quei sonni tranquilli, veglino e si preparino alla lotta e infine lottino.
Da Gaza, stretta nell’assedio da 17 anni, gli assediati hanno forzato l’assedio, lo hanno rotto e hanno attaccato gli assedianti, così come gli consente il diritto internazionale.
La vendetta dello Stato sionista è stata quella che abbiamo sintetizzato più sopra e ora si stanno preparando ad una attacco di terra che sarà certamente violentissimo e crudele.
Invero gli israeliani sono ancora in tempo per fermarsi, se hanno a cuore la loro stessa sopravvivenza e potrebbero trarre un’utile ammonimento da quello che è avvenuto il 7 ottobre e dalla lezione che la storia ha impartito a tutti i colonialisti e gli occupanti: contro i popoli non si può vincere a meno di sterminarli completamente.
I palestinesi sono sette milioni e altri 7 milioni vivono nella diaspora ma oltre a loro, nel cuore di ogni musulmano, di ogni arabo onorabile, di ogni uomo o donna di giustizia e buona volontà c’è un animo palestinese e non potranno mai ucciderci tutti”.