28 Dicembre 2024 03:26

28 Dicembre 2024 03:26

Liguria: oltre 3,5 milioni per interventi di messa in sicurezza del territorio. 430mila euro per Chiusavecchia. Presidente Toti. “Operazioni particolarmente importanti”

In breve: Oltre 3,5 milioni di euro per 6 interventi di messa in sicurezza del territorio, ritenuti prioritari e particolarmente attesi.

Oltre 3,5 milioni di euro per 6 interventi di messa in sicurezza del territorio, ritenuti prioritari e particolarmente attesi.

Liguria: oltre 3,5 milioni per interventi di messa in sicurezza del territorio

“Prosegue il nostro lavoro di messa in sicurezza del territorio, con operazioni particolarmente importanti da Ponente a Levante – spiegano il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore alla Protezione civile e Difesa del suolo Giacomo GiampedroneSi tratta di interventi che esulano dalla gestione dell’emergenza e sono frutto di una programmazione pluriennale realizzata di concerto con i Comuni, che ha l’obiettivo di incrementare la resilienza del territorio. I progetti riguardano diversi tipologie di operazioni, e rivestono carattere di priorità: si tratta di messa in sicurezza di versanti, ricostruzioni di argini, realizzazione di difese a mare, ma anche la sistemazione di rii con realizzazione di opere idrauliche strutturali. In questo modo accompagniamo i Comuni, che hanno investito in progettualità, supportandoli nel reperire risorse e nella realizzazione, per dare risposte concrete in termini di riduzione del rischio idrogeologico”.

I finanziamenti sono:
Oltre 900mila euro per avviare opere riduzione del rischio di crollo e di controllo dell’attività di erosione nella falesia compresa tra la Terrazza Belvedere-Santa Maria e la scalinata Lardarina nella frazione di Corniglia a Vernazza (SP), interessata da un crollo nell’agosto scorso;

• 900mila euro per interventi per la mitigazione del rischio della frana di Castagnola a Framura (SP). Il finanziamento riguarda la realizzazione del completamento della prima serie di pozzi drenanti prevista dal progetto di mitigazione del rischio idrogeologico della frana di Castagnola;

430mila euro per il secondo lotto dei lavori di sistemazione e consolidamento di un’ampia porzione di versante sulla sponda sinistra di un piccolo affluente del torrente Impero a Chiusavecchia (IM), nella zona del Santuario di Nostra Signora dell’Uliveto e del cimitero;

• 170 mila euro per la ricostruzione di un tratto di argine sulla sponda destra del Rio Fossato Grosso che ha determinato la chiusura di un tratto di strada comunale a Santo Stefano D’Aveto (GE);

400mila per la sistemazione idrogeologica di due rii che drenano il versante settentrionale del promontorio di Punta Manara e per la realizzazione di opere idrauliche di mitigazione del rischio idrogeologico in località San Bartolomeo della Ginestra a Sestri Levante (GE);

• 773.500 euro per interventi di mitigazione del rischio con messa in sicurezza tramite disgaggi e posa di reti di contenimento di una porzione di falesia del Promontorio di Portofino in località Scogli Grossi nella frazione di Porto Pidocchio a Camogli (GE).

“In particolare – aggiungono Toti e Giampedrone – con questo stanziamento si consente il tempestivo avvio delle opere prioritarie necessarie per intervenire sulla falesia di Corniglia, in comune di Vernazza, dopo il crollo, nell’agosto scorso, di una porzione di scogliera. In quel caso non erano stati necessari opere di somma urgenza, ma come promesso ci siamo immediatamente messi al lavoro per trovare le risorse, riuscendo ad affrontare il problema con la massima celerità. Si tratta come detto degli interventi più urgenti dopo il crollo, in attesa che il Comune avvii una progettazione strutturale di messa in sicurezza: una volta pronta, lavoreremo come sempre per reperire le risorse e sostenere il Comune di Vernazza”.

“I lavori finanziati oggi – concludono – prevedono la realizzazione di opere di messa in sicurezza di due parti del ciglio di questa falesia, molto estesa, che delimita a sud il borgo Corniglia, e hanno come obiettivo il consolidamento del ciglio della scarpata rocciosa in due punti, per evitarne l’arretramento. Gli interventi partiranno dopo una serie di necessari approfondimenti progettuali e dopo le indagini che serviranno a individuare la corretta tipologia ed estensione dell’intervento. Si tratta, evidentemente, di un’opera particolarmente delicata”.

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