23 Dicembre 2024 17:02

23 Dicembre 2024 17:02

Imperia: commissione speciale antimafia, si infiamma il consiglio. La mozione dell’opposizione approvata dopo le modifiche del Gruppo Misto. La maggioranza fa dietrofront / Foto e video

In breve: Dopo le critiche degli esponenti della maggioranza alla proposta originale, la mozione è stata rivalutata alla luce delle modifiche proposte dalle consigliere del Gruppo Misto, Laura Amoretti e Silvia Mameli.

Discussione accesa in Consiglio Comunale nell’ambito della mozione presentata dai consiglieri di minoranza Ivan Bracco, Daniela Bozzano e Loredana Modaffari (Imperia Rinasce), Deborah Bellotti ed Edoardo Verda (PD), Enrico Lauretti (Società Aperta), Luciano Zarbano (Imperia Senza Padroni), Lucio Sardi (Alleanza Verdi e Sinistra) per l’istituzione di una Commissione Consiliare Speciale Antimafia.

Dopo le critiche degli esponenti della maggioranza alla proposta originale, la mozione è stata rivalutata alla luce delle modifiche proposte dalle consigliere del Gruppo Misto, Laura Amoretti e Silvia Mameli. La seduta è stata sospesa circa 20 minuti per la riunione dei capigruppo che hanno modificato in accordo il testo, approvato poi all’unanimità dal consiglio. Non sono mancate ugualmente le perplessità per le dichiarazioni della maggioranza a inizio seduta, in particolare da parte del consigliere Sardi e del consigliere Zarbano.

Assente per motivi personali, il consigliere Ivan Bracco, firmatario della pratica, raggiunto telefonicamente ha commentato: “È una serata storica, siamo riusciti a mettere insieme l’opposizione e a ottenere una prima bella vittoria su un argomento importantissimo. Il Comune di Imperia si dota di uno strumento che può aiutare i cittadini. Il mio plauso a tutte le forze che ha trovato un accordo su questa pratica di importanza storica. Finalmente si dà atto dell’esistenza di un problema”. 

Imperia: commissione speciale antimafia, si infiamma il consiglio. Ecco la discussione

Consigliera Loredana Modaffari (Imperia Rinasce)

“Durante la seduta del Consiglio Comunale del nostro capoluogo di Regione tenutasi il 17 gennaio 2023, è stata approvata all’unanimità la mozione avente ad oggetto “creazione di un tavolo permanente di contrasto alla criminalità mafiosa organizzata”, una mozione che impegna il Sindaco e la Giunta a convocare con cadenza trimestrale le Commissioni Affari Istituzionali e Sviluppo Economico sul contrasto alle organizzazioni mafiose ed alla corruzione, unitamente ai rappresentanti delle Istituzioni interessate, i rappresentanti del Consiglio Comunale, del terzo settore, delle organizzazioni sindacali e datoriali, dell’Università, con la finalità di aggiornamento continuo e studio di azioni di contrasto al fenomeno mafioso a Genova.

Il Presidente della VI° Commissione Antimafia Regione Liguria, Roberto Centi, che – ricordiamo – in diverse note ha evidenziato la preoccupazione per quanto riguarda le grandi opere e le possibili intromissioni da parte della mafia, anche in riferimento alle novità del codice degli appalti, preso atto della delibera genovese, ha plaudito all’iniziativa, sottolineando l’ormai improcrastinabile necessità che si arrivi ad una discussione quotidiana sul tema delle infiltrazioni mafiose, rilevando che “sarebbe stato ancor più utile avere una commissione ad hoc, sulla falsariga di quella regionale, anche in Comune a Genova, coinvolgendo le associazioni del territorio”. Ora alla luce di questi antefatti e della discussione politico amministrativa che è seguita, ma anche delle risultanze di ricerche che abbiamo effettuato sui numerosi tavoli della legalità e Commissioni ad hoc in Comuni italiani, siamo orgogliosi della proposta fortemente voluta dal Gruppo Consiliare Imperia Rinasce e condivisa appieno dai Gruppi Alleanza Verdi Sinistra, Imperia Senza Padroni, Partito Democratico, Società aperta, i cui precedenti permettono una prognosi più che positiva del progetto, che – riteniamo – non potrà non trovare accoglimento anche nella maggioranza. 

Ma al di là dell’allineamento con i tanti Comuni Italiani che hanno sentito questa esigenza, parliamo del nostro territorio: le numerose inchieste concluse nel tempo hanno fatto emergere la presenza di strutture criminali dotate di autonomia strategico-operativa dislocate in Liguria; dal 2014 al 2022 sono stati 464 i beni immobili confiscati alla mafia, 30 le aziende, con un incremento del 193 % rispetto ai precedenti otto anni. Un quadro estremamente grave, un fenomeno pervasivo, come emerso nella Commissione Regionale Antimafia Liguria, radicato soprattutto nel settore degli appalti, nelle strutture turistico/alberghiere, usura, ecomafie, forte presenza di traffico di stupefacenti. Perché la mafia di oggi – lo sappiamo – è ben diversa da quella della stagione stragista, è quella dei colletti bianchi che fanno affari in silenzio a danno della comunità, e ormai “anche al nord la politica va a braccetto con la criminalità organizzata”.

La pubblica amministrazione, con la sua grande mole di appalti per la realizzazione di opere, la fornitura di servizi o gli acquisti di beni di vario tipo, per non parlare delle sue facoltà autorizzative e di pianificazione urbanistica, è costantemente al centro di tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata. Quest’ultima, poi, in questa fase storica sta cambiando volto, le azioni violente sono rare, centellinate con prudenza, le nuove leve vengono formate in prestigiose università italiane o all’estero, il business prevale sulle tradizionali attività estorsive, senza ovviamente che vengano meno ambiti di azione redditizi come il narcotraffico o lo smaltimento illegale dei rifiuti. Le mafie, oggi, fanno impresa, si mostrano abili nel costruire relazioni con personaggi delle istituzioni e del mondo economico, muovendosi in una sorta di zona grigia. 

Per questo occorre che gli Enti locali aumentino la propria consapevolezza relativamente alla presenza delle mafie sui propri territori e perseguano l’obiettivo di creare un sistema di anticorpi, nella parte politica come negli uffici tecnici e amministrativi, nel senso di rafforzare la cultura della legalità tramite lo sviluppo quelle competenze e sensibilità che posso essere efficaci anticorpi nei confronti dei tentativi di infiltrazione e corruzione da parte di individui o gruppi legati alla criminalità organizzata. Combattere le mafie è però in primo luogo compito dell’istituzione, “serve la coesione di istituzioni, politica, associazioni di categoria e singoli cittadini. Anche al Consiglio comunale spetta la prevenzione: al Consesso spetta il compito di rendere ogni settore impermeabile alle infiltrazioni mafiose e ai cittadini la collaborazione nell’emersione di ogni movimento sospetto, perché il velo omertoso non si propaghi” è “fondamentale per evitare che il fenomeno diventi una patologia sistemica” e “occorre tener conto del fatto che le criticità in cui vive l’economia offrono il fianco alla malavita”, che continua a reggersi in particolare su una delle tre caratteristiche (intimidazione -assoggettamento – omertà): l’omertà. Ma di cosa si tratta precisamente? L’omertà è ciò che impedisce alle persone di esprimersi riguardo a quello che sanno o che hanno visto, che patiscono, o che vedono patire.

Compito delle Istituzioni, compito anche del Consiglio Comunale, è fornire momenti e spazi di ascolto qualificato dove i cittadini, i comitati civici, le istituzioni, le associazioni, l’amministrazione comunale possano discutere delle problematiche e dei progetti, ricercando o promuovendo soluzioni in ambito locale. Per questo è oggi indispensabile valorizzare la strategia dell’ascolto, sviluppare momenti di confronto con soggetti esponenti degli interessi e dei bisogni avvertiti dalle varie realtà. Solo interagendo fra i vari livelli istituzionali si possono acquisire elementi di valutazione sulle criticità esistenti, sullo stato delle iniziative e sui risultati raggiunti. Un progetto concreto che porterà avanti sempre di più una strategia della legalità e della sicurezza basata sulla prevenzione, sulla partecipazione sul confronto e sul senso civico. E’ oggi indispensabile consolidare un’alleanza sussidiaria con la società civile e con le associazioni impegnate sul fronte della legalità e dell’antimafia per avviare un confronto permanente sui temi della legalità, accogliendo proposte e sollecitazioni utili ad una corretta co-pianificazione degli interventi in materia di prevenzione dei fenomeni criminali, di contrasto agli illeciti, di riuso sociale dei beni confiscati, di educazione alla legalità, di opposizione civile alle culture mafiose attraverso.

È indispensabile per vincere la battaglia contro l’illegalità fare squadra, istituzioni, associazioni e cittadini uniti in un grande impegno dal duplice messaggio: da un lato che le Istituzioni ci sono, che pongono attenzione al problema (e dove lo Stato c’è le associazioni criminali fanno più fatica), dall’altro che ognuno, i giovani in particolare più o meno silenziosamente interessati alle problematiche (e i dati delle associazioni come Libera parlano chiaro) possono collaborare fattivamente. Il compito di indagare, emettere sentenze spetta ovviamente alla Magistratura, ma come istituzioni, come rappresentati dei cittadini, anche il Consiglio Comunale, massima assise cittadina, è chiamato ad un ruolo fondamentale di arginare, contrastare questi pericolosi fenomeni. 

La – auspichiamo – istituenda Commissione (potrà contribuire, dunque, non solo allo studio del fenomeno, a mettere in campo azioni civili e culturali oltre che fornire dati preziosi, a far sentire la presenza del Comune, supportando – tra l’altro il primo cittadino che, sicuramente a causa dei suoi mille impegni, non ha potuto partecipare ad eventi importanti quali: l’incontro con il Dottor Nicola Gratteri, che in occasione della rassegna letterari Due parole in riva al mare”, organizzata dall’omonima associazione culturale, ha urlato della presenza delle mafie nell’imperiese, in quella che Rosy Bindi, parlamentare a capo della Commissione antimafia, ha definito “sesta provincia della Calabria”; l’evento di Villa Grock “luci contro le mafie” del 19 luglio 2018 in occasione del 19 luglio, anniversario della strage di via d’Amelio, dedicata non solo alla memoria delle vittime di quell’attentato, Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina, ma anche a tutte le vittime innocenti delle mafie e a tutti coloro che ogni giorno contrastano con coraggio la criminalità organizzata in ogni parte d’Italia. Quest’anno, grazie alla concessione della Provincia, eccezionalmente, sarà il suggestivo scenario di Villa Grock, in via Fanny Roncati Carli, ad accogliere le numerose iniziative della serata che ha il titolo “Luci contro le mafie”. L’evento è stato organizzato, col patrocinio della Provincia dì Imperia, dal Coordinamento Provinciale di Libera, CGIL-Imperia, CISL-Imperia e Savona, UIL-Liguria, CE.S.P.IM, SPES-AUSER di Ventimiglia, Gruppo Ecologico Partigiani Val Prino, Pace Lavoro Legalità, ARCI Provinciale e Ortinsieme. Ci piacerebbe che anche il Comune facesse la sua parte in eventi analoghi!

L’assenza dei componenti della massima assise cittadina in eventi come questi, o ancor più dove – per la verità – nessun Sindaco ha trovato il modo e il tempo di partecipare, si parla della confisca dei beni derivanti da attività malavitose, e mi riferisco all’evento organizzato dall’associazione Libera il 27 agosto scorso a Bordighera, ha un grosso peso, rischia di passare il messaggio di sottovalutazione del problema, ed oggi, più che mai, dopo che la pandemia ha accelerato il fenomeno dell’usura, e mentre il sistema dei subappalti favorisce lo sfruttamento e il caporalato, non possiamo permettercelo! Sappiamo quanto alle organizzazioni criminali giovi il disimpegno sistemico dei cittadini nella vita pubblica o il sostegno interessato per il raggiungimento dei propri scopi personali, aziendali e commerciali. Negare il consenso alle mafie significa mettere in campo una serie di allarmi per riconoscere ciò che cambia nei territori in cui viviamo, nelle cose che facciamo tutti i giorni. Non servono coraggiosi eroi ma semplicemente dei cittadini attivi, capaci di interpretare il presente; servono comunità compatte nell’obiettivo di mantenere la democrazia e nella voglia di imporre la legalità. Oggi, mentre attraversiamo una fase storica estremamente delicata, caratterizzata dal post pandemia da Covid-19 e dalla connessa crisi economica, educativa e sociale, è necessario continuare la propria lotta quotidiana contro le mafie, con gli strumenti più importanti che abbiamo a nostra disposizione: la partecipazione sociale e le competenze.

Dobbiamo mettere in atto azioni forti e complesse, non basta parlare ai nostri figli e celebrare la giornata contro la mafia, occorre agire, e l’istituzione della Commissione che andremo a votare può essere un primo significativo passo, perché riteniamo di avere il dovere di difendere la nostra città dalle mire della criminalità organizzata. Iniziative come questa, di confronto e formazione contribuiscono ad animare un dibattito che non deve mai sopirsi e aiutano ogni persona a leggere meglio la realtà circostante”.

Consigliere Lucio Sardi (Alleanza Verdi e Sinistra)

“Siamo una provincia che è soggetta al fenomeno in maniera pesante, ce lo dicono vicende e presenze storiche di infiltrazioni di famiglie criminali. Abbiamo, come città capoluogo, la necessità di dare un segnale. Ci sono anche dei comportamenti della politica locale molto gravi, non solo di disattenzione ma anche di coinvolgimento in un meccanismo legato al consenso verso certe realtà. Non si sono ancora chiuse certe vicende, ma conta l’aspetto politico.

Ho avuto l’occasione di invitare nella città di Ventimiglia Francesco Forgioli, che è stato presidente della commissione parlamentare Antimafia, uno dei maggiori esperti dell’ndrangheta. Questo sistema prevede poca violenza pubblica, molti soldi, molti affari, molta capacità di penetrazione, una struttura solida e garantita di sicurezza tramite rapporti familiari e l’omertà che ne deriva.

Troppe volte si è assistito di comportamenti da parte di amministrativi o di politici che invece di comprendere la pericolosità di quella presenza l’hanno cavalcata per interesse elettorale. Anche il procuratore capo della repubblica di Imperia ha parlato di fenomeni di questo tipo.  Ci sono stati comportamenti gravi che non sono stati sufficientemente stigmatizzati.

A quel convengo di Ventimiglia c’era anche Giulio Cavalli che è finito sotto scorta perchè parlava di mafia in Lombardia.

Spero che si possa trovare una condivisione su questa proposta di commissione e si possa lavorare per fare attività di analisi, comunicazione e informazione all’esterno. È anche un modo per dare una risposta alle associazioni che si occupano di questo tema. Quando c’è stata la manifestazione per i beni confiscati queste associazioni si sono sentite molto sole rispetto alle istituzioni locali.

La cultura della legalità è essenziale per la nostra crescita, anche per all’attività amministrativa. Con tanti soldi e tanti appalti i rischi ci sono e non va sottovalutato il problema”.

Consigliere Enrico Lauretti (Società Aperta)

“Siamo assolutamente convinti che questo problema vada preso seriamente. In Italia è un problema gravissimo. Penso che il consiglio comunale risponderà all’unanimità se non altro per una questione di decenza e dignità. La mafia in tutte le sue forme ha inquinato la storia italiana. Voteremo a favore”.

Consigliere Edoardo Verda (Partito Democratico)

“Questa proposta può essere una nuova occasione di condivisione su un tema e una problematica che il consiglio comunale ha occasione di riconoscere, di mettere in risalto. C’è bisogno di prendere posizioni nette da chi rappresenta le istituzioni. Sarebbe scomodo e incomprensibile non accettare l’istituzione di un luogo di ascolto della politica nei confronti dei cittadini. Esiste già a livello regionale e anche in molti comuni d’Italia perchè rappresenta uno spazio che offre la politica ai cittadini per non sentirti soli. La politica deve prendere posizioni nette e ci auguriamo che oggi questo consiglio lo faccia”.

Consigliere Luciano Zarbano (Imperia senza padroni)

“Ho percepito disattenzione, mi auguro che sia stanchezza e non un segnale di quello che sarà il voto. La votazione deve essere fatta con coscienza per rendere Imperia migliore”.

Consigliere Andrea Landolfi (Avanti)

“Mafia è un termine che indica un tipo di organizzazione criminale, retta da violenza, omertà, riti di iniziazione e riti fondativi, una qualsiasi organizzazione di persone dedite ad attività illecite, segreta e duratura che impone a propria volontà attraverso mezzi violenti, spesso facendo pagare una tassa per una falsa protezione chiamata pizzo, per conseguire interessi privati e di arricchimento, anche e soprattutto a danno degli interessi pubblici.

Solo a sentirne il nome si ha paura. La mafia e la lotta alla mafia sono una cosa seria. Coloro che combattono veramente la mafia ogni giorno meritano rispetto. In nome di questo rispetto e nel rispetto delle istituzioni che se ne occupano, bisogna essere seri e oggettivi. Un tema come questo non può e non deve diventare uno strumento a disposizione della politica. Fa specie che la richiesta di questa sera abbia tra i firmatari un ex generale dei Carabinieri in pensione, un comandante dalla polizia postale di Imperia, un avvocato, un ex comandante della polizia municipale. Cesare direbbe ‘Tu quoque Brute, fili mi’, persone che dovrebbero conoscere il significato della parola mafia portano in scena per tentare di screditare la reputazione e l’immagine della nostra Imperia.

Imperia non presenta criticità alcuna dal punto di vista del fenomeno delle infiltrazioni mafiose. Non lo dico io o i consiglieri di maggioranza, lo dice la direzione antimafia nella sua ultima relazione semestrale nella quale il comune di Imperia non viene citato. La Dia, le forze dell’ordine, tutti gli apparati giuridici ogni giorno lottano per la sicurezza dei cittadini, la procura svolge ogni giorno egregiamente il proprio ruolo, dove ogni cittadino può andare, denunciare, essere ascoltato e tutelato da ogni ingiustizia, anche quella mafiosa. L’idea di costituire una commissione e uno sportello ci appare illogica e controproducente. Si tratterebbe di una sorta di invasione di campo in una materia complicata che deve essere di appannaggio esclusivo dell’autorità preposta. Inoltre, istituire una commissione e aprire uno sportello aperto al pubblico potrebbe creare intralcio all’attività di indagine dell’autorità giudiziaria, mettendo a rischio il buon esito delle stessa, mettendo a rischio chi si rivolge a questo sportello. Immaginate questo sportello vicino a quello dei buoni della Seris. Di fronte a fenomeni di infiltrazione mafiosa, che fortunatamente non interessano Imperia, è opportuno invitare le persone a rivolgersi alle autorità competenti e non a una commissione consiliare senza una competenza specifica. Serve una riservatezza totale. Le autorità sono una cosa seria.

Non è stata nemmeno la prima pratica di questo tipo: nel 2018 la consigliera Ponte (M5s) presentò una proposta simile e ricevette le stesse risposte.

L’amministrazione deve amministrare la città non la deve infangare, non la deve sputtanare per poter avere la visibilità di istituire una commissione a proprio piacere”.

Consigliere Giovanni Lazzarini (Prima Imperia)

“La commissione non deve essere un pretesto per organizzare un ring isterico, fatto di personalismi, amnesie. Sarebbe un peccato che la commissione si riducesse a un palcoscenico. Imperia non viene mai menzionata nella relazione antimafia. Questo darebbe un’immagine di dubbia sicurezza della nostra città”.

Consigliere Luca Volpe (Insieme)

“Nessuno sottovaluta il fenomeno di cui stiamo parlando, le mafie in Italia. Questi amministratori conoscono benissimo il problema che in Italia, in Liguria abbiamo. Nessuno sottovaluta o nasconde quello che sappiamo e ci viene rappresentato dai rapporti semestrali. La minoranza ci porta a ragionare su questa mozione. Qualcuno pensava di scalfire, dal punto di vista dell’immagine, la maggioranza. Poteva essere più comodo assecondarvi senza darvi le nostre ragioni per cui pensiamo che questa mozione non debba essere portata avanti in questo consiglio comunale. Noi tutti i giorni ci confrontiamo con la legalità. Non mettere in discussione  questo fatto a Imperia, sarebbe provare a infangare la città di Imperia.

La maggioranza non difende nessuno, le mafie sono da combattere con gli strumenti che questo stato ha creato per combattere le mafie. Le istituzioni preposte stanno facendo un lavoro di grandissimo valore. Possiamo essere di stimolo per riflettere su questo argomento, diverso è costituire una commissione dove magari potremmo diventare in modo involontario sceriffi di qualcosa.

Il comune di Genova purtroppo è citato in quella famosa relazione del ministero e della DIA, ma noi, in questo momento non siamo interessati dalle indicazioni di chi è deputato a combattere sul campo. La nostra città oggi vive una situazione di difficoltà per oggettive problematiche di ordine pubblico ma durante l’ultimo anniversario della polizia di stato è stata presentata una relazione che dice che i reati sono in diminuzione e la percezione della sicurezza è aumentata. Se noi dovessimo approvare la mozione non faremmo un bene alla città ma un danno”.

Consigliera Silvia Mameli (Gruppo Misto)

“È una questione urgente, la città non deve restare estranea. Proponiamo ai proponenti una mediazione , una modifica per adottare un provvedimento simile a quello dal comune di Genova con la creazione di un tavolo permanete di contrasto alla criminalità organizzata. Il consiglio impegna il sindaco e la giunta a convocare la commissione prima e seconda trimestralmente”.

Ecco le reazioni dopo l’approvazione all’unanimità della pratica, alla luce delle modifiche proposte dal Gruppo Misto.

Consigliere Loredana Modaffari e Daniela Bozzano (Imperia Rinasce)

“Siamo molto stanche ma estremamente soddisfate, come tutta la minoranza è ovviamente soddisfatta. Tenevamo moltissimo a questa mozione affinchè si creasse un organismo che si preoccupasse di legalità e di lotta alle mafie e avevo fatto presente all’inizio del mio discorso concertato con gli altri consiglieri che il consiglio comunale di Genova avesse approvato all’unanimità l’istituzione del tavolo, addirittura rappresentando che poi la commissione antimafia in Regione aveva detto che sarebbe stato forse ancor più pregnante la creazione di una commissione. Sulla commissione ci siamo arenati probabilmente per rigidità politiche o comunque per convinzioni diverse. Abbiamo trovato una quadra, un buon compromesso secondo me, con la costituzione del tavolo che per noi è già un primo passo molto importante.

Tavolo permanente e commissione antimafia sono quasi la stessa cosa per cui come Imperia Rinasce siamo veramente soddisfattissimi perché una grande vittoria finalmente portare i problemi della città in comune.

Vorrei anche aggiungere che mi sembra veramente molto bello quello che è successo perché tra l’altro la commissione prima è la commissione affari istituzionali come a Genova, e la commissione seconda è una commissione che si occupa dello sviluppo economico per cui avremo come Genova un tavolo permanente su cui poter dibattere questi argomenti che secondo noi sono di premiante importanza”.

Qual è stato il punto che ha fatto cambiare idea alla maggioranza quindi votare favorevolmente?

“Ma secondo me non ha cambiato idea la maggioranza probabilmente ha un po’ più ascoltato, infatti io mi sono permessa di rappresentare che forse non siamo stati ascoltati nella rappresentazione della mozione perché poi in realtà ci siamo trovati comunque in accordo. Loro hanno preso questa mozione come un’accusa nei confronti del comune, come un’accusa velata nei confronti di altre persone. Questo non era sicuramente il nostro intento. Probabilmente grazie alla mozione di modifica presentata dalle consigliere del gruppo misto hanno rivalutato quella che era la nostra richiesta, hanno compreso il senso effettivo di quella che era la nostra richiesta e quindi c’è stato un mutamento di approccio e di disponibilità che ha portato poi all’approvazione. Per concludere: uniti si vince”.

Consigliere Laura Amoretti e Silvia Mameli (Gruppo Misto)

“Quello che abbiamo fatto e che ci sembrava doveroso fare era appunto fare quest’atto di mediazione fra la proposta di mozione su una commissione speciale Antimafia, proposta avanzata da alcuni consiglieri della minoranza, e la maggioranza. Noi abbiamo mediato appunto proponendo anziché una commissione consiliare, che comunque neanche lo statuto del nostro comune lo prevedeva, un tavolo di lavoro quindi che la commissione prima e la commissione seconda si riunissero a cadenza trimestrale, seguendo niente di meno che il modello Genova che tra l’altro era stato approvato nel consiglio all’unanimità con la commissione prima e sesta.

Ragionando, cercando la mediazione, cercando la formula migliore si possono veramente ottenere dei punti importanti per la nostra città perché noi crediamo fermamente in questo tavolo che si riunirà in modo trimestrale. È la dimostrazione che c’è la volontà di tutti, maggioranza, minoranza, di lavorare insieme e questa sera l’abbiamo veramente dimostrato”.

Consigliere Andrea Landolfi (Avanti)

“Innanzitutto, la nostra opinione è che ovviamente reputiamo che la mafia sia un fenomeno che affligge questo paese da tanti anni. Ritenevamo che la prima stesura della mozione non fosse ammissibile perché sostanzialmente avrebbe voluto creare una commissione ad hoc e uno sportello aperto al pubblico che a sua volta avrebbe potuto essere fonte di infiltrazioni quindi non avrebbe potuto svolgere un compito obiettivo ed oggettivo di contrasto a questo fenomeno. Abbiamo sospeso i lavori del consiglio e fatto una capigruppo urgente durante la quale abbiamo trovato un testo condiviso in cui si sfrutta già la commissione 1, affari istituzionali, e la commissione 2, sviluppo economico, con un tavolo permanente che si unirà ogni tre mesi e potrà avvalersi della collaborazione di soggetti esterni per capire meglio il fenomeno mafioso in generale e soprattutto analizzare eventuali insorgenze di infiltrazioni che potrebbero colpire il territorio di Imperia. Territorio che, ci tengo a sottolineare, ad oggi secondo la direzione investigativa Antimafia non è colpito da fenomeni di tipo mafioso.

È stato fatto un buon lavoro condiviso da tutti e su proposta del gruppo misto è stato recepito sia dalla minoranza e rielaborato completamente dalla maggioranza, quindi un ottimo risultato per il comune di Imperia”.

Cosa ha portato a cambiare atteggiamento e a portare al voto unanime?

“È stato colto lo spunto della consigliera del gruppo misto che ha fatto ragionare la minoranza perché noi eravamo fermi sulle nostre posizioni come lo eravamo nel 2018 perchè ritenevamo così la richiesta come era formulata inaccettabile e inefficace. Invece alla luce delle considerazioni fatte e della nuova formulazione anche la minoranza ha recepito queste modifiche”.

Consigliere Luciano Zarbano (Imperia Senza Padroni)

“È palese che l’inizio della presentazione della mozione non era dei migliori, ho notato molto disinteresse da parte della maggioranza. Il culmine è stato quando mi hanno accusato di aver appellato i colleghi consiglieri parassiti. In commissione ho chiesto loro che se mi trovavano un passaggio nel quale associavo il termine parassita a un consigliere o a un appartenente all’amministrazione comunale e avrei chiesto umilmente scusa. Ovviamente non esiste, era un’idea supposta da loro.

Al di là di questo, è chiaro che non approvare quest’atto significava una sconfitta dal punto di vista tattico e quindi probabilmente sono ritornati sui loro passi e hanno modificato per poi acconsentire a quello che che la logica volesse cioè che l’amministrazione prendesse una posizione chiara nei confronti delle mafie e del problema della criminalità organizzata. Siamo molto soddisfatti perché, anche se non proprio una commissione, abbiamo la riunione di due commissioni, la prima e la seconda, che lavoreranno sul problema ogni volta che si presenterà”.

Consigliere Lucio Sardi (Alleanza Verdi Sinistra)

“È successo qualcosa abbastanza curioso in verità. È successo che sulla proposta che abbiamo fatto di istituire una commissione consiliare Antimafia la maggioranza ha tenuto un atteggiamento durissimo, contrario. Ha dichiarato che questa proposta infanga l’immagine della città e ha cominciato a minimizzare il fenomeno parlando del fatto che Imperia non sarebbe coinvolta da queste problematiche e vicende. Dopo aver fatto questo attacco sulla nostra proposta, la proposta emendativa presentata dal gruppo misto è sembrata un salvagente per cercare di uscire da una situazione oggettivamente piuttosto pesante per da parte loro, da cui devo dire neanche il sindaco ha avuto la capacità di smarcarsi, quindi hanno cercato di trovare una via d’uscita. Noi abbiamo fatto la scelta di non giocare in maniera tattica tenendo fermo il nostro punto sulla nostra mozione, cosa che era più che legittima, ma quello di portare comunque a casa un risultato che è sostanzialmente lo stesso: viene istituita una commissione consiliare che parla del fenomeno e quindi, al di là della formulazione, le premesse in buona sostanza sono state tutte mantenute nel documento. La maggioranza in questo modo ha cercato di smentirsi senza doverlo dire. Non so quanto ci sia riuscita, a noi interessa aver portato a casa questo risultato che comunque è importante. Abbiamo messo davanti questa valutazione ad ogni ragionamento tattico visto l’argomento che per noi è molto importante”.

Qual è la differenza sostanziale tra la vostra proposta e quella che è stata poi approvata?

“Noi chiedevamo anche la creazione di uno spazio dove fosse possibile dare un luogo fisico anche per le associazioni Antimafia e questo ci è stato chiesto di stralciarlo. Abbiamo accettato di fare questo tipo di operazione perché abbiamo mantenuto invece come punto fermo quello dell’esistenza di una commissione consiliare dove si discutano dei problemi delle infiltrazioni mafiose e dove si ragioni e si facciano proposte per contrastare il fenomeno, per analizzarne gli sviluppi in raffronto anche alle realtà associative e istituzionali che si occupano del problema.

Nella sostanza è rimasta la commissione che noi avevamo proposto, abbiamo cambiato la formulazione e le modalità di composizione, perché sono due commissioni preesistenti che vengono riunite congiuntamente, ma sostanzialmente abbiamo ottenuto il risultato che ci prefiggevamo. Come ho detto prima questo è la cosa più importante al di là di ogni tatticismo, perché noi puntiamo a quello. Ovviamente saremo molto attenti affinchè questa commissione lavori per evitare che non funzioni e che ci sia poca attenzione al problema, anche alla luce di quello che è stato detto dai consiglieri di maggioranza che sembravano minimizzare il problema per la città di Imperia, cosa che assolutamente non è da fare”. 

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