23 Novembre 2024 19:49

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23 Novembre 2024 19:49

Commissione Antimafia: Zarbano (Imperia Senza Padroni) al veleno, ipotizza un accordo tra il Sindaco Scajola e il Gruppo Misto. “Con la regia socialista”

In breve: Durissima nota stampa del capogruppo di Imperia Senza Padroni, Luciano Zarbano, a poche ore dalla discussione in consiglio comunale della proposta, presentata dalla minoranza, di istituire presso il Comune di Imperia una Commissione Antimafia.

Durissima nota stampa del capogruppo di Imperia Senza Padroni, Luciano Zarbano, a poche ore dalla discussione in consiglio comunale della proposta, presentata dalla minoranza, di istituire presso il Comune di Imperia una Commissione Antimafia. Mozione approvata solo dopo le modifiche proposte dal Gruppo Misto (Laura Amoretti e Silvia Mameli, quest’ultima eletta con Imperia Senza Padroni e poi fuoriuscita).

Imperia: Commissione Antimafia, Luciano Zarbano al veleno sul Gruppo Misto

“Per capire meglio tutti i passaggi – si legge nella nota inviata da Zarbano agli organi di stampa – è doveroso riavvolgere il nastro dell’ultima parte dello scorso Consiglio Comunale. La Consigliera Modaffari, in veste di relatrice, ha spiegato i motivi della mozione per l’Istituzione della Commissione Consiliare Antimafia. Purtroppo, durante la sua relazione, è emersa una palese mancanza di interesse da parte della maggioranza, che è sembrata concentrata su altre attività anziché ascoltare attentamente l’illustrazione del progetto.

Questo atteggiamento sembrava preannunciare ciò che sarebbe successo in seguito prima della votazione. Infatti i tre Capigruppo di maggioranza hanno reagito fortemente, opponendosi sia alla minoranza sia alla stessa mozione, con delle motivazioni che purtroppo hanno fatto il giro del web con il risultato di ‘sputtanare’ Imperia.

Curiosamente, le consigliere del Gruppo Misto (avente la regia socialista) avevano già predisposto un piano alternativo. Va sottolineato che, a differenza degli altri membri dell’opposizione, il Gruppo Misto non aveva sottoscritto la mozione. Immediatamente i tre Capigruppo di maggioranza, insieme a quello del Gruppo Misto, si sono avvicinati al Sindaco e dopo un brevissimo colloquio, è stata indetta una conferenza di tutti i Capigruppo.

Ovviamente durante la conferenza l’imbarazzo dei Capigruppo di Maggioranza era evidente. Tuttavia si è deciso di accogliere la proposta paracadute del Gruppo Misto, ma ormai questo è storia. Alla luce di quanto accaduto, noi di Imperia senza Padroni non possiamo escludere la possibilità che il Sindaco fosse già a conoscenza dell’iniziativa del Gruppo Misto Socialisti, che per una strana coincidenza, la sera del consiglio comunale erano presenti in aula.

Se così fosse, sorge spontanea una domanda: perché non è stato impedito ai tre Capigruppo di maggioranza di fare questa figuraccia a livello nazionale? Purtroppo questa domanda al momento rimane senza risposta.

L’unica certezza è che i soli a portare a casa un risultato politico favorevole sono stati il Gruppo Misto-Socialisti (con questa idea/assist già confezionata) e lo stesso Sindaco (a pensar male si fa peccato ma…). Altri dettagli significativi sono emersi durante le interviste a caldo, dove chi era contrario a questo cambio di rotta si è trovato in difficoltà a motivarlo, mentre chi aveva previsto tutto ha brillato. Degna di nota è stata l’intervista a una delle due consigliere del Gruppo Misto (divenuto salvatore della situazione), la quale nel prendere le distanze dalle diverse ideologie politiche della collega (per caso ha intenzione di ricambiare casacca, se non già fatto, tesserandosi ad un partito politico che attualmente appoggia la maggioranza?) parla di comunanza di ‘contenuti al di là delle ideologie politiche’.

Anche il Capo Gruppo di Prima Imperia il giorno successivo ha rilasciato delle dichiarazioni inquietanti: ‘alla mafia non interessa solo la maggioranza, ma anche l’opposizione’. Queste, insieme ad altre affermazioni, non solo contrastano con quello che aveva dichiarato in consiglio il giorno prima ma, ci auguriamo involontariamente, gettano ombre sui precedenti di vita di alcuni membri della minoranza, oltre che sulla bontà del progetto.

Questo rappresenta solo un piccolo scorcio della vita politica di una città ai confini dell’impero, e come si suol dire, lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Anche in questo caso un bel tacere non fu mai scritto, ma questa è un’altra storia”.

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