Questa mattina, nella giornata di commemorazioni ai defunti, anche i Carabinieri della Compagnia di Bordighera hanno ricordato, in una breve cerimonia, il defunto Tenente dei Carabinieri Angelo Cicerale, sepolto presso il cimitero della città delle palme, dove aveva vissuto fino alla sua morte nel 1974.
Salernitano d’origine, durante la Seconda Guerra mondiale, guidò la tenenza Duomo a Milano e, dopo i fatti dell’8 settembre 1943, fece parte del gruppo di carabinieri-partigiani diretti dal Maggiore Ettore Giovannini, a capo del XIV Battaglione mobilitato, Cicerale fu il braccio destro di Giovannini, operando principalmente nelle provincie di Milano, Varese e Como, svolgendo per almeno venti volte il difficile e pericoloso incarico di superare il confine svizzero per raggiungere la villa del duca Marcello Visconti di Modrone, al fine di utilizzare una radio-trasmittente, lì presente, per inviare messaggi agli Alleati.
Dopo l’ennesimo viaggio oltre confine, i tedeschi sorpresero Cicerale facendolo prigioniero.
Benché torturato l’Ufficiale non rivelò informazioni al nemico, venendo successivamente deportato nel lager di Dachau; seppur sopravvissuto, le sofferenze patite gli minarono irrimediabilmente il fisico.
Morì a Bordighera nel 1974. In un documento dell’epoca, custodito tra gli archivi dell’Ufficio Storico dell’Arma dei Carabinieri, sul conto dell’Ufficiale si legge: “Cicerale, corriere clandestino di eccezionale coraggio, pagò l’abnegazione con atroci torture e con il lungo martirio a Dachau”.