Si è svolta oggi la Commissione Consiliare Speciale Sanità del Comune di Imperia, convocata dal presidente della Commissione, il dott. Antonello Ranise, a seguito della richiesta avanzata dal gruppo di opposizione Imperia Rinasce, cui fa capo il consigliere Ivan Bracco.
Imperia: riunita la Commissione Speciale Sanità
Presenti, tra gli altri, il presidente della Commissione Antonello Ranise, il vicepresidente Alessandro Casano, il consigliere di Imperia Insieme Luca Volpe, i consiglieri di Imperia Rinasce Ivan Bracco e Daniela Bozzano, il consigliere di Imperia senza Padroni Luciano Zarbano, il consigliere di Alleanza Verdi e Sinistra Lucio Sardi.
Il consigliere Ivan Bracco ha commentato che la riunione ha “evidenziato un intento comune di portare un contributo sul tema delicato della sanità locale. La commissione vuole essere non solo un osservatorio su quello che avviene nelle strutture sanitarie, ma anche e soprattutto uno strumento propositivo per portare all’attenzione dell’Asl e della Regione possibili soluzioni alle problematiche esistenti. L’ospedale unico è ancora lontano, ora dobbiamo concentrarci su quello che abbiamo e dare risposte ai cittadini. La nostra richiesta, come quella di Alleanza Verdi e Sinistra, è quella di chiedere audizioni alle organizzazioni sindacali, alle associazioni di volontariato, alle associazioni che si occupano dei diritto del malato, dei disabili, tutte le realtà interessate, per capire quali sono i problemi nel concreto e valutare come si possono risolvere o migliorare. Quando avremo un quadro il più completo possibile chiederemo la convocazione del direttore generale dell’Asl. La città deve essere informata sullo stato in cui versa la sanità. Riteniamo che le priorità siano garantire l’efficienza del pronto soccorso e intervenire sul problema della salute mentale e aiutare i malati e famigliari delle persone con malattie psichiatriche. Abbiamo anche avanzato la proposta di un coinvolgimento dei medici di famiglia per aiutare i pronto soccorso per i codici bianchi”.
Il consigliere Luciano Zarbano ha sottolineato che “i membri della commissione sono l’anello di congiungimento tra i vertici della sanità, nella loro organizzazione che va dal direttore generale fino all’assessore regionale e al presidente della regione, e i cittadini che si rivolgono a noi membri per rappresentare i loro problemi. Durante la riunione è venuto fuori il problema principale della nostra sanità: l’organico dei medici. Ho proposto una soluzione: dato che l’università è a numero chiuso, quindi non ci sono molte risorse a cui attingere, e il nostro territorio è remoto, dobbiamo trovare qualcosa che attiri i medici. E questo qualcosa possono essere o incentivi economici o incentivi di carriera. In questo modo avremmo la possibilità di avere medici per un periodo di tempo prolungato. Attualmente, invece, ci avvaliamo delle cooperative per una spesa di 22 milioni di euro ogni due anni, ma le cooperative non garantiscono lo stesso medico per un certo periodo di tempo. Questo è un aspetto importante perchè il medico deve curare il paziente e non la malattia. Con la formazione del rapporto fiduciario ne giova la cura, la fiducia e tutto quello che ne deriva”.
Il consigliere Lucio Sardi ha spiegato che “è importante ragionare su che tipo di organizzazione e che tipo di profilo si debba dare alla commissione. È preferibile che non abbia solamente un ruolo di mera discussione di diversi punti di vista, bensì sarebbe bene organizzare un piano di lavoro, raccogliendo i contribuiti da parte di tutti i soggetti interessati e coinvolti, per raccogliere elementi e poter fare un’azione mirata di sollecitazione alla risoluzione dei problemi. L’idea è quindi quella di stilare prima di tutto un quadro con più punti di vista possibili per poi elaborarne i diversi aspetti e sottoporre il tutto al direttore sanitario”.
Il consigliere Luca Volpe, ex assessore ai Servizi Sociali, ha fatto il punto sulla parte territoriale socio-sanitaria. “Quella di oggi – ha commentato – è stata la prima commissione interlocutoria rispetto a quello che bisognerà affrontare. Com’è noto, a livello nazionale, si riscontra la mancanza di personale, in particolare medici e infermieri. Un problema non di semplice risoluzione, che non si risolve in un giorno. Mancano anche medici di medicina generale e ci sono territori come la Valle Impero e Imperia stessa che stanno soffrendo questa carenza. L’Asl sta avviando accordi con i medici presenti sul territorio per coprire i buchi ma chiaramente si tratta di soluzioni palliative.
Ricordiamo che la commissione non ha potere sulle decisioni dell’Asl, ma ha un ruolo esclusivamente consultivo per stimolare la discussione. Il ragionamento è quello di programmare incontri anche con altri interlocutori che possono avere necessità di rapportarsi con noi per varie problematiche sanitarie.
Nel mio intervento ho evidenziato anche il fatto che è stato fondamentale, in passato, concentrarsi sul Palasalute di Imperia in modo tale che fosse operativo il più presto possibile con tutte le specialità. Di questo ce ne siamo resi conto nel periodo del covid. Inoltre, sul territorio si sta sperimentando la figura degli infermieri di comunità, ad esempio nella valle Arroscia, per aiutare i medici nella gestione dei pazienti a domicilio.
Infine, si è parlato anche dell’ospedale di comunità che dovrà sorgere a Imperia, secondo quanto stabilito dal piano della Regione, nell’ex palazzina B. Sarà l’unico in questa provincia. Non è un ospedale ma una sorta di passaggio intermedio tra la gestione della malattia nella fase acuta e il periodo in cui non è possibile tornare a casa perchè c’è bisogno di ulteriori accertamenti. Non si tratta di riabilitazione ma di cure intermedie. Questo argomento ha creato qualche discussione perchè l’ospedale di comunità verrà gestito da infermieri, non da medici, e qualcuno ha sottolineato la mancanza di infermieri. Questo punto va oltre alla nostra competenza. A livello politico, riteniamo che sia stata una buona operazione quella di ottenere che l’ospedale di comunità sorgerà sul territorio del comune di Imperia, dopodichè sarà l’Asl a gestirlo”.
“È stato un primo contatto – ha dichiarato il presidente della Commissione Antonello Ranise – mi è parso proficuo e si è cercato di identificare le più importanti criticità. Cercheremo di approfondire le tematiche più urgenti nei prossimi incontri, coinvolgendo gli attori principali del mondo sanitario locale e non solo, nello spirito di un confronto costruttivo. La commissione ha dei limiti e degli ambiti precisi, ha lo scopo di sensibilizzare e informare, eventualmente di proporre, se possibile in un contesto di collaborazione”.