Imperia: i residenti di viale Europa in assemblea per dire no al Centro Riuso. “Consegneremo al sindaco la richiesta di annullamento della delibera di Consiglio comunale”/Foto e Video
In breve: Secondo il Comitato di viale Europa, in base alle norme attuali, l'unico posto dove può essere collocato il Centro Riuso è dentro al centro di raccolta dei rifiuti
Assemblea partecipata ieri sera in viale Europa su iniziativa del Comitato cittadino che si oppone alla collocazione di un Centro Riuso per il recupero di rifiuti ancora utilizzabili al piano terreno dello stabile che ospita le scuole. I cittadini hanno elaborato un documento attraverso il quale chiederanno ai sindaco Claudio Scajola di annullare la delibera del Consiglio comunale con la quale è stato approvato il Centro e la sua collocazione.
Secondo il Comitato di viale Europa, in base alle norme attuali, l’unico posto dove può essere collocato il Centro Riuso è dentro al centro di raccolta dei rifiuti
Dopo una breve introduzione da parte di Marco Angeloni, ad illustrare al pubblico, fra il quale erano presenti anche la consigliera Daniela Bozzano di Imperia Rinasce e il consigliere Luciano Zarbano di Imperia senza padroni, è stato Angelo Trincheri, portavoce del Comitato.
Spiega Trincheri: “La richiesta degli abitanti sostanzialmente è quella di ripensare a questa delibera che è stata presa perché non ci sono le condizioni oggettive per svolgere questa attività in modo che sia economicamente valida, perché ci sono dei costi nascosti, che rendono questa attività del Centro Riuso particolarmente onerosa e che crea dei problemi a tutta la città. In secondo luogo, ci sono anche dei problemi giuridici e noi abbiamo fatto delle contestazioni, delle analisi e delle verifiche e riteniamo che sia opportuno tenere conto di queste cose in modo adeguato. Sarebbe molto opportuno che il Consiglio comunale facesse una riflessione. Noi chiediamo al sindaco, in base all’articolo 15 dello Statuto, di attivare nuovamente un Consiglio comunale eventualmente ad hoc per ridiscutere tutta la materia e trarre le conclusioni del caso. Noi ci riserviamo, se fosse proprio necessario di fare ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, per il quale decorrono 120 giorni da quando abbiamo avuto notizia e quindi con ampio margine dopo che il sindaco avrà fatto le sue determinazioni. Noi riteniamo che il Centro Riuso con le norme che ci sono oggi possa essere fatto solo esclusivamente all’interno del Centro raccolta. Non sono più attuali le norme della Regione su cui è imperniata la delibera, perché ci sono norme statali successive che annullano quelle regionali. L’unico posto dove può essere collocato il Centro Riuso è dentro il Centro raccolta. Punto e basta”.
Il testo del documento elaborato dal Comitato cittadino
AL SIGNOR SINDACO DI IMPERIA DOTTOR CLAUDIO SCAJOLA
PROPOSTA EX ART. 15 STATUTO COMUNALE DI IMPERIA DI ANNULLAMENTO DELLA DELIBERA CONSIGLIARE N° 65 DEL 27.9.2023
I sottoscritti, abitanti di Viale Europa, delle strade adiacenti, che abitano nei pressi e che lo utilizzano per parcheggio, genitori dei bambini che frequentano la scuola materna e le elementari di Corso Dante e altri interessati – tutti insieme –
Da una attenta lettura:
Della delibera consigliare nº65 del 27.9.23;
Del regolamento di gestione Centro Riuso:
Dopo aver ascoltato:
• La discussione occorsa in aula consigliare;
Acquisite
Per vie brevi le debite informazioni e gli opportuni pareri del caso; evidenziano di seguito le considerazioni, le ragioni e le motivazioni, cha a nostro avviso confutano e invalidano la delibera sia in termini di fattibilità e sostenibilità economica, che sotto il profilo della conformità giuridica.
L’istituzione di un Centro Riuso al di fuori di un Centro Raccolta con la collocazione in Viale Europa, è inadeguata per le seguenti motivazioni:
1. La distanza fra il Centro conferimento rifiuti (Centro di Raccolta di Porto Maurizio – Artallo) e il Centro Riuso (Oneglia – Castelvecchio Viale Europa) su strada, effettuando il percorso più breve, è di Km. 5,5. Va detto che il tragitto si effettua su strade primarie, caratterizzate da uno forte transito veicolare. La distanza è un fattore chiave. Se si portano dei beni ad Artallo, riusabili, il funzionario del Centro Raccolta inviterà il soggetto conferente per la consegna in Viale Europa.
Se il conferente si reca in Viale Europa, pensando di avere un bene riusabile, in caso negativo potrebbe essere inviato ad Artallo. Non cambia molto se questa operazione di trasferimento viene fatta dal Centro, ma questo richiede che ci sia una persona che oltre a valutare la congruità del bene, sappia compilare adeguatamente le opportune dichiarazioni. C’è comunque un problema di trasporti in quanto una cosa è lasciare un bene sul posto, altra doverlo trasportare a considerevole distanza. Il conferente infatti, invece di consegnarlo alla discarica deve partire verso Castelvecchio per consegnarlo al Centro Riuso. Vista la rapidità con cui ci si muove nelle città oggi, Imperia compresa, si richiede quindi al conferente di dedicare un’oretta del suo tempo per portare il bene, procedere alle incombenze amministrative e ritornarsene verso l’abitazione. Con un costo in termini di perdita di tempo per il singolo (un’ora?) di benzina e di consumo vettura (costo economico) e un costo per la collettività rappresentato dall’inquinamento acustico, dallo scarico di fumi e idrocarburi incombusti in città (costo ecologico), accrescendo il traffico con materiali e/o beni caricati su una vettura in emergenza, tipo un mobile sul tetto (costo estetico sociale).
2. II Centro è sotto una scuola, frequentata da 50 bambini, e la giacenza di materiali e beni vari costituisce un aggravamento di rischio ambientale da non ignorare ma da tenere in debita considerazione per quelli potenzialmente infiammabili con il sempre presente connesso rischio di fumi ed esalazioni pericolose
3. Proprio a fianco del Centro vi è il via vai dei genitori e dei bambini piccoli e nella fase di movimentazione dei vari oggetti vi è un aggravamento consistente di rischio per i passanti;
4. La localizzazione del Centro a Castelvecchio, nel magazzino sotto la scuola materna, appare decisamente infelice anche per il problema della viabilità e dei parcheggi. In tutto Viale Europa i parcheggi sono 27, di cui n. 2 per invalidi. Nel viale menzionato abitano oltre 100 persone, c’è una scuola materna ed è un luogo di raccolta dei bambini che frequentano le elementari di Corso Dante. Ci sono vetture continuamente parcheggiate sul marciapiede e spesso mezzi pesanti che effettuano operazioni di carico e scarico nella confluenza con Via Nazionale, un’arteria di grande traffico che assorbe buona parte di quello della Statale 28 Colle di Nava. II Centro comporterebbe un notevole aumento di traffico veicolare di vetture e furgoni utilizzato da conferenti, visitatori e asportanti aggravando un situazione già compromessa. La localizzazione di Castelvecchio richiede inoltre ulteriori costi di pubblicità per far conoscere l’ubicazione.
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5. La localizzazione del Centro Riuso confina con il degradato stabile del Giro dei Galli che presenta il terreno, lato strada, pieno di rovi che si riversano anche sulla carreggiata di Via Nazionale. E’ necessaria e non più rinviabile una soluzione per tale ambito e a nostro avviso sarebbe opportuno attendere la progettazione dell’intervento che potrebbe ridurre ulteriormente la funzionalità del Centro confinante. Se dovessero decollare i lavori, ma anche nell’ipotesi di demolizione dello stabile fatiscente, ci sarebbe un’ulteriore compromissione della viabilità e distanza da rispettare dal confine.
Ed è per questi motivi che riteniamo il provvedimento – formalmente teso a migliorare il circuito riciclo-utilizzo nell’interesse della collettività – del tutto incoerente. Infatti, se da un lato, ma con scarsa efficacia, potrà migliorare il circuito, dall’altro finisce col gravare sulla comunità imperiese con “costi” energetici e ambientali diventando di per se stesso uno strumento di maggiore inquinamento e aggravando -in primo luogo a Castelvecchio – la qualità della vita. Riteniamo, in una visione ampia e complessiva che tenga conto di tutto, che gli obiettivi che si propone sono irraggiungibili ma anche che, qualora parzialmente potesse raggiungerli, sia mancata l’ispirazione ai principi fondamentali ai quali deve essere orientata in generale l’attività della Pubblica amministrazione: l’efficienza, l’efficacia e soprattutto l’economicità. Il provvedimento potrebbe comportare costi elevati a fronte di scarsi risultati; l’economicità, per una serie di costi multisettoriali di cui non si tiene debito conto, è del tutto sacrificata.
Per quanto concerne gli aspetti giuridici ci si è addentrati nelle norme afferenti la materia dei rifiuti e la loro trattazione, cercando di addivenire a una conclusione circa la possibilità che la presente delibera tenga conto correttamente dell’attuale impianto normativo. Nelle norme indicate nella premessa della delibera non è citata alcuna norma statale. A pagina 3 del regolamento,” REQUISITI GENERALI DEL CENTRO DEL RIUSO”, si afferma che…”le attività di riutilizzo, poiché consistono nel ritiro e nella redistribuzione di beni usati non considerati rifiuti, non necessitano di autorizzazione, come previsto dall’art. 183, comma 1 lettera cc del D.las 3.04 2006 nº152 e successive modifiche”. Tale norma è evidentemente stata depennata, è introvabile e non esiste nell’attuale ordinamento giuridico.
L’evoluzione del D.lgs 3.04 2006 se da un lato ignora le norme appena citate, dall’altro crea condizioni più stringenti per la localizzazione dei Centri Rifiuti. Infatti tale decreto, modificato dal D.lgs nº116 del 3/9/2020, nella rettifica apportata all’articolo 181, 6° comma recita testualmente:
“Gli Enti di governo d’ambito territoriale ottimale ovvero i Comuni possono individuare appositi spazi, presso i centri di raccolta di cui all’art. 183, comma 1, lettera mm, per l’esposizione temporanea, finalizzata allo scambio tra privati, di beni usati e funzionanti direttamente idonei al riutilizzo. Nei centri di raccolta possono altresi essere individuate apposite aree adibite al deposito preliminare, alla raccolta dei rifiuti destinati alla preparazione per il riutilizzo e alla raccolta di beni riutilizzabili. Nei centri di raccolta possono anche essere individuati spazi dedicati alla prevenzione della produzione di rifiuti, con l’obiettivo di consentire la raccolta di beni… ecc.ecc.”
Dalla lettura della norma omessa, si evince che il Comune possa approntare il “Centro Riuso”, solo (ed esclusivamente) all’interno del Centro Raccolta. Non abbiamo trovato norme che ne consentano eccezioni. Qualora il legislatore avesse voluto autorizzare la costituzione di “Centri Riuso” fuori dell’ambito del Centro Raccolta, lo avrebbe espresso chiaramente, non avendolo fatto, la norma deve essere interpretata letteralmente su base testuale (in quanto non si vuole che siano manipolati potenziali rifiuti fuori dal Centro Raccolta).
L’articolazione della delibera quindi, che è imperniata sulle norme regionali, e che, con una interpretazione estensiva poteva ben ricomprendere anche il centro in argomento, se fosse stata integrata dai citati D.lgs 152/2006 e D.lgs 116/20, per la gerarchia delle norme, che comporta la caducazione delle norme regionali, non avrebbe trovato alcun supporto legislativo.
II Centro Riuso, che è previsto fuori dal Centro Raccolta, ha fra l’altro il compito di fare una prima valutazione dei vari beni al momento della consegna, stabilendo se il bene usato è “conferibile” oppure no. II bene non conferibile, essendo assimilabile a un rifiuto, come previsto dal regolamento, fa scattare per il Centro Riuso l’obbligo di invitare l’utente a consegnare lo stesso al Centro Raccolta. A nostro avviso il funzionario del Centro Riuso non è titolato a prendere questa decisione, né si può d’emblée far entrare dei potenziali rifiuti nel Centro Riuso. Secondo gli scriventi l’unico luogo dove possono entrare dei beni usati è il Centro Raccolta e solo i funzionari di tale centro possono stabilire se sono o meno conferibili al Centro Riuso.
Tutto ciò premesso, sia per le considerazioni in ordine alla sostenibilità, al costo sociale, all’efficacia, all’economicità, agli eventuali interventi nel Giro dei Galli, sia per le motivazioni
giuridiche, si propone alla S.V. di voler disporre gli opportuni provvedimenti affinché si pervenga a una discussione della materia in una seduta del Consiglio comunale proponendo l’annullamento della delibera 65/23.