Nella mattinata del 25 settembre u.s. una donna ultraottantenne di Sanremo veniva contattata sul proprio telefono cellulare da un sedicente nipote che le raccontava di un problema grave occorso alla prorpia mamma, ovvero figlia della vittima, in quel momento bloccata in una banca cittadina per aver apposto una firma falsa su un atto.
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Mentre era ancora in corso la telefonata, l’anziana donna riceveva un’altra una chiamata anche sull’utenza fissa da parte di un sedicente direttore di banca che, raccontando la stessa spiacevole vicenda inerente alla figlia, le rappresentava la possibilità di evitare conseguenze penali pagando la somma di 3.000/4.000 euro ad un suo incaricato che a breve sarebbe giunto a casa sua.
Dopo qualche minuto dalla conclusione della conversazione bussava alla porta un giovane ragazzo che, presentatosi come l’incaricato della banca, ritirava soldi e gioielli che nel frattempo l’anziana donna aveva raccolto come richiestole.
Gli uomini della Sezione Investigativa del Commissariato di P.S. di Sanremo immediatamente avviavano un’attività di indagine concentrata sulla visione delle telecamere di videosorveglianza al fine di risalire all’identità dell’autore del reato.
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Dall’attività di disamina dei filmati, emergeva trattarsi di un ragazzo che si era servito di un taxi sia per raggiungere l’abitazione della vittima, sia per recarsi alla stazione e andare via dopo aver commesso il reato.
A seguito di specifici accertamenti, gli attenti investigatori riuscivano ad identificare un soggetto di minore età di origine campane che, dopo aver truffato la vittima, aveva fatto immediatamente ritorno a Napoli a bordo di un treno.
Durante l’attività di indagine svolta in sinergia con personale del Commissariato di Chiavari (GE), si accertava che il medesimo soggetto diciassettenne si era reso responsabile di analogo fatto increscioso ai danni di un’anziana ultraottantenne in quel centro cittadino, con il medesimo modus operandi, truffando alla stessa circa novantamila euro e facendo anche numerosi prelievi con le carte bancomat sottratte alla donna.
Per entrambi i reati ricondotti alla sua responsabilità la Procura della Repubblica per i Minorenni di Genova ha emesso nei confronti del minore la misura cautelare personale del collocamento in comunità.
Nel pomeriggio dell’8 novembre veniva eseguita la predetta misura cautelare a carico del minore che si trovava già ristretto in una comunità della provincia di Caserta per altro più grave reato commesso in provincia di Napoli.