14 Novembre 2024 18:22

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14 Novembre 2024 18:22

Imperia: la storia e il marchio dell’oleificio della famiglia Berio nel libro di Enzo Ferrari. “Un viaggio lungo 100 anni, conosciuti come quelli della lattina rossa”/Foto e Video

In breve: La società olearia della Fratelli Berio di Imperia fu fondata da Paolo, Vincenzo e Filippo Berio nel 1870 a Castelvecchio.

Biblioteca gremita nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 16 novembre, per la presentazione dell’ultimo lavoro di Enzo Ferrari Fratelli Berio. Una storia per immagini”. Conosciuti anche come “quelli della lattina rossa”, per via della famosa latta dell’olio di colore rosso, in contrapposizione con quella verde della ditta concorrente Sasso.

La storia e il marchio oleificio della famiglia Berio nel libro di Enzo Ferrari

La società olearia della Fratelli Berio di Imperia fu fondata da Paolo, Vincenzo e Filippo Berio nel 1870 a Castelvecchio. “Una storia lunga 100 anni”, ha terminato infatti la sua attività  intorno alla metà degli anni ’70 del secolo successivo.

 “Fratelli Berio. Una storia per immagini“, è stato presentato nel pomeriggio di ieri, presso la biblioteca “Lagorio” di Imperia

“Presentiamo il mio nuovo lavoro sulla famiglia e oleificio della Fratelli Berio, che ha fatto un po’ la storia, insieme ad altre aziende imperiesi, dell’olio in riviera, ma anche in Italia e nel mondo – Ha raccontato l’autore Enzo Ferrari ai microfoni di ImperiaPost.

Una storia durata 100 anni, la ditta iniziò la sua attività nel 1870 e si concluse intorno alla metà degli anni ’70 del secolo successivo.

Una cavalcata lunga 100 anni. In questo libro si racconta la storia della famiglia, ma la si racconta da un punto di vista soprattutto pubblicitario.

Qualche aneddoto? Ce ne sarebbero moltissimi, invito a leggere il libro e sviscerare aspetti riguardanti la pubblicità, i manifesti, bozzetti, lattine.

La famosa lattina rossa, erano conosciuti come quelli della lattina rossa, in contrapposizione con quella verde della ditta concorrente Sasso, sempre qui di Imperia”.

A cura di Alessandro Moschi

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